Gatti che brillano come diamanti: quale è il gene che rende possibile questa apparente e paradossale situazione? Ecco che cosa dicono gli esperti.

Ah, i gatti. Esseri viventi davvero speciali. Chi vive con questi animali, non può non riconoscere che i felini domestici abbiano poteri che a volte sembrano paranormali. E proprio su questa base sono state formulate nel corso dei secoli teorie e leggende che vedono i gatti come animali magici e misteriosi. Ma se ora iniziasse a diffondersi anche l’affermazione che i gatti possono brillare come diamanti? Di certo, si tratterebbe di un altro elemento a favore di quelle teorie a cui si è accennato. Ma che cosa si intende nello specifico?
Il gene che permette ai gatti di brillare come diamanti: ecco come questo fenomeno paradossale è possibile
Secondo uno studio degli scienziati dell’Istituto Hudson Alpha di Biotecnologia i gatti di questa razza hanno una caratteristica insolita: alcuni peli del loro mantello brillano come fossero diamanti. I ricercatori hanno analizzato oltre tremila campioni di DNA di gatti del Bengala e hanno scoperto che la causa di questo fenomeno particolare è dovuto a una mutazione del gene Fgfr2. Questo gene è il recettore del fattore di crescita dei fibroblasti 2.
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I risultati degli studi sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Current Biology. I ricercatori hanno spiegato che la caratteristica del pelo brillante dei gatti non proviene dal leopardo asiatico, ma è una condizione molto rara che può comparire anche nei gatti domestici. La genetista Kelly McGowan, coautrice dello studio, ha spiegato che il gene “Fgfr2 è un gene presente in tutti i mammiferi, importante per lo sviluppo embrionale e l’organogenesi”. Questa caratteristica non è presente in tutti i gatti del Bengala: secondo i dati riportati nello studio, a presentare questa caratteristica sarebbe il 60% degli esemplari di questa razza.

Il gatto domestico (noto con il nome scientifico di Felis catus Linnaeus o Felis silvestris catus secondo la classificazione tassonomica di Linneo del 1758) è un piccolo mammifero carnivoro appartenente alla famiglia dei felidi. Oltre ai gatti di razza meticcia che di solito sono denominati “gatti soriani” o “tabby”, esiste un grandissimo numero di razze di gatti che si differenziano in particolare per la lunghezza del pelo, per caratteristiche fisiche e per alcuni tratti comportamentali. Alcune razze saranno sicuramente più affettuose rispetto ad altre e più adatte a una vita in famiglia.

Per cominciare, è importante notare che il gatto del bengala è una razza relativamente recente, registrata per la prima volta nel 1963 dopo essere stata creata in California I gatti del Bengala sono stati riconosciuti ufficialmente come razza nel 1986 dalla International Cat Association (TICA). La prima volta in cui questi felini erano stati registrati risale al 1963, quando gli allevatori selezionarono la razza incrociando un gatto domestico con un leopardo asiatico.
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il gatto del Bengala (noto anche come “gatto leopardo”, un felino selvatico originario dell’Asia meridionale e orientale). In un video diventato virale sui social, qualche tempo fa un veterinario spiegava come questi gatti siano amati da molti appassionati degli animali. Il medico sottolineava però che, dal momento che sono una razza ibrida di gatto nata dall’incrocio tra un gatto domestico e un gatto leopardo possono essere una razza piuttosto schiva e, quando spaventatati, possono diventare aggressivi e difficili da gestire.

Studi sul funzionamento del cervello dei gatti hanno portato a comprendere come questi animali abbiano una memoria a lungo termine che supera di oltre duecento volte le capacità ritentive dei cani. I felini sono quindi in grado di immagazzinare molti più ricordi degli altri animali. Gli etologi affermano con sicurezza che i gatti sono in grado di riconoscere e differenziare i volti di esseri umani, dei loro simili e di altri animali, mantenendo a lungo le informazioni immagazzinate nella loro memoria.
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Chi vive con un gatto avrà imparato benissimo come questi animali siano in grado di rispettare delle abitudini cicliche secondo una scansione oraria ben definita. Come riconoscono etologi e scienziati, i gatti hanno infatti un senso del tempo che può sorprendere. Sulla base del loro orologio interno, i gatti possono prevedere l’orario dei pasti e quello del ritorno dei loro umani. Insomma, le doti e le abilità dei gatti fanno sì che questi animali sembrino prevedere il futuro, riescano a muoversi al buio e abbiano anche un pelo che può brillare come diamanti. (di Elisabetta Guglielmi)