Magari non gli piacerà subito ma potrà esercitarsi facilmente con questi piccoli trucchetti: come abituare i gatti al guinzaglio.
Chi vive con un felino domestico sa bene quanto sia difficile imporgli qualcosa sia che si tratti di comandi da eseguire sia di elementi da indossare; ma se non gli dovesse piacere fin da subito, non è detto che sarà sempre così. Ma come abituare i gatti al guinzaglio senza drammi? Ecco una serie di facili trucchetti da mettere in atto per portare a spasso il tuo micio in tutta sicurezza.
Gatti al guinzaglio: pro e contro
Siamo abituati a vedere solo i cani a spasso col padrone con attorno al collo un collare a cui è attaccata una striscia di cuoio o una catena, ma in effetti è molto meno frequente incontrare i gatti. Trattandosi di animali liberi e curiosi, potrebbe non essere facile abituarli ad indossarlo: tuttavia ci sono pro e contro in questa attitudine. Di sicuro avere il controllo dei loro movimenti può essere meglio per il padrone, che riesce ad evitare numerosi rischi e pericoli per la sua vita.
Tenere un micio al guinzaglio lo terrà lontano dalle auto in transito e dal traffico, dai cibi tossici che potrebbe ingerire e da possibili predatori; inoltre stare così vicino al suo padrone consentirà ai due di stringere un legame più profondo e intimo, poiché si troveranno a condividere l’esperienza dell’uscita, un’ottima occasione per rompere la noia della routine quotidiana.
Ma non è ‘tutto oro quel che luccica’, tanto è vero che controllare i suoi movimenti e dunque privarlo della sua libertà di azione e di percezione del pericolo non è affatto una buona cosa; inoltre non è detto che tenerlo col collare riesca a tenerlo sempre lontano da pericoli quali l’ingerimento di erba o cibi tossici, carcasse di animali o oggetti appuntiti.
Abituare i gatti al guinzaglio: i trucchetti da utilizzare
La prima cosa da fare è sempre osservare l’atteggiamento del micio quando gli facciamo indossare il guinzaglio: si sente a suo agio o è palesemente sofferente per il non potersi muovere a suo piacimento? Se il gatto ha comportamenti strani non dobbiamo sottovalutare il suo stato d’animo, anche perché da spaventato potrebbe diventare minaccioso e aggredire.
Ma non è sempre così: alcuni felini amano stare al guinzaglio, perché riescono a godersi comunque la libertà dell’uscita e il piacere della scoperta che solo il mondo esterno sa offrire. Se ancora non è abituato all’idea di questo nuovo accessorio, esistono dei semplici trucchetti per esercitarsi a tenerlo su. Ma come?
- Associare il guinzaglio a un rinforzo positivo (ad esempio il suo snack preferito),
- scegliere un guinzaglio o una pettorina comodi e adatti alle sue dimensioni,
- raggiungere un luogo tranquillo e riparato da traffico e rumori, tenendolo nel trasportino fino all’arrivo,
- lasciarlo uscire da solo dal trasportino senza forzature,
- stimolarlo a uscire con un oggetto (come i giochi per gatti, come ad esempio finti topolini con legata una corda a simulare la coda).
E’ fondamentale che si scelga per le prime passeggiate un posto tranquillo, dove Micio non si spaventerà e dove non vi saranno pericoli per la sua vita una volta uscito dal trasportino.
Se vuoi saperne di più, leggi il nostro approfondimento sul tema>>> Razze di gatti che amano passeggiare al guinzaglio
Abituare i gatti al guinzaglio: qualche altra piccola raccomandazione
Come per ogni cosa, quella del guinzaglio è un’abitudine che dovrà essere assimilata dal gatto costantemente e volta per volta: di certo non potremo pretendere che si lasci guidare al guinzaglio già alla prima occasione. Anzi sarebbe meglio che, almeno all’inizio, noi padroni assecondassimo i suoi movimenti e lo accompagnassimo nei posti che desidera scoprire, così gli sembrerà di essere libero di muoversi in piena libertà (o quasi).
Naturalmente se Micio non vuole uscire non è il caso di forzarlo: sempre meglio assecondare le sue volontà, quando è possibile, per evitare che possa vivere l’esperienza della passeggiata al guinzaglio come un trauma. Chi ha portato a visita un gatto che ha paura del veterinario sa di cosa sto parlando.