Un rapace grande quanto una matita? Certo, se parliamo del falco pigmeo africano, il rapace più piccolo di tutta l’Africa. Piccolo, ma sa farsi valere quando serve.
Il piccolissimo (lungo quanto una matita, da adulto) falco pigmeo africano, dal nome scientifico di Polihierax semitorquatus, compensa quello che non ha in quanto a dimensioni e imponenza, con un gran coraggio quando si tratta di cacciare e difendere il suo nido dai predatori. Certo, sarà anche molto carino ma resta un piccolo e potentissimo rapace. E le dimensioni in miniatura non sono le uniche cose interessanti di questo simpatico uccello africano. Hanno infatti abitudini e abilità non comuni.
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Quando parliamo di falco pigmeo dobbiamo innanzitutto differenziare le due specie: il falco pigmeo orientale (Polihierax insignis) che vive in Asia ed ha solo il ventre bianco, e il falco pigmeo africano, appunto, di cui parliamo in questo articolo.
Una delle cose più interessanti su questo piccolo uccello rapace sono le sue abitudini abitative. Non costruisce il suo posatoio come fanno solitamente gli uccelli, preferisce invece abitare in un’area del nido di un uccello tessitore, in modo da avere una coabitazione dai benefici reciproci. Con la sua bravura da cacciatore, infatti, può allontanare i predatori (come i serpenti) che minacciano di solito gli uccelli. E ovviamente questo per il falco significa un pasto assicurato.
Mentre tra gli uccelli rapaci solitamente maschi e femmine sono esteticamente simili, in questa specie c’è un dimorfismo sessuale (la differenziazione visiva tra maschi e femmine, appunto). Le femmine hanno un colore marrone/castano sul dorso e ali nere, con macchie e punte e bianche. Il dorso dei maschi invece è grigio scuro.
La testa è di colore grigio, con ventre bianco. Il suo piccolo becco è molto affilato, e le zampe sono arancioni. Arancioni sono anche gli anelli attorno agli occhi. L’apertura alare di questo uccello può superare i 37 cm, ed ha l’abitudine di cacciare molto velocemente lanciandosi sulla preda (a terra) dal suo trespolo. Catturano addirittura gli insetti mentre sono in volo!
Come anticipato, questo uccello rapace è originario del continente Africano. Nelle regioni aride della steppa, dove c’è scarsa copertura del suolo, con grandi alberi piuttosto rari, possono trovare il loro posatoio sicuro da cui osservare il suolo per vedere potenziali prede.
E parlando di prede, i falchi pigmei africani si nutrono di lucertole e grandi insetti. Ma non disdegnano anche piccoli roditori e uccelli, e addirittura se necessario si nutrono degli uccelli tessitori (adulti o pulcini) con cui dividono il nido. Solitamente si lanciano dal loro trespolo, ma per prima cosa muovono la testa e la coda prima di spiccare il volo.
Quando si tratta di difendere il proprio nido, o le proprie uova e pulcini, questo rapace diventa uno dei più coraggiosi animali che si possa incontrare: possono inseguire i predatori anche se molto più grandi di loro, senza alcun timore!
Non è un uccello che migra o si sposta molto. Quando necessario, tendono a spostarsi dal loro luogo di origine verso le parti più asciutte. Resta invece nel nido fino a 15 ore al giorno durante l’inverno, in una sorta di semi letargo, definito “moderata ipotermia”.
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Durante il periodo di riproduzione, cantano delle vere e proprie canzoni per attirare potenziali compagni di vita. Anche con una serie di movimenti comunicano all’altro sesso di essere disponibili, con una sorta di saltello della testa, e sollevando le piume della coda. Inoltre, i maschi in amore usano un richiamo sottile verso le femmine.
Le femmine, sembra, allevano occasionalmente i loro piccoli con più maschi, e non è così raro che nello stesso nido si trovino a convivere due maschi o anche più. Questo potrebbe anche essere indice di una certa scarsità di territorio per nidificare.
La deposizione delle uova avviene tra giugno e dicembre se i falchi si trovano nel nord-est dell’Africa, o tra agosto e marzo se si trovano in Sudafrica. Negli anni migliori c’è possibilità anche di due covate.
La coppia occupa un’area del nido dell’uccello tessitore che li ospita, segnando l’ingresso della loro “stanza” con escrementi che da bianchi nel tempo diventano rosa. Le uova si schiudono in un mese circa di incubazione. I pulcini nel giro di 27-40 giorni acquisiscono delle soffici piume, e restano nel nido dei genitori fino a circa 2 mesi di età.
F. B.
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