Dagli intricati ornamenti dei templi, fino ai loghi delle più famose birre del paese, gli elefanti in Thailandia hanno raggiunto livelli di importanza enorme. Vediamo come è diventato l’animale nazionale.
In Thailandia viene chiamato “Chang”, ed è l’animale sacro ed il simbolo thailandese. Gli elefanti in Thailandia sono amati da tutti e vengono celebrati per la loro incredibile forza, affidabilità e longevità. Ma da dove nasce questo grande amore e rispetto per questo meraviglioso animale? Il simbolismo, la religione e la storia di un paese dagli antichi misteri e dalle tradizioni millenarie che ha scelto l’elefante asiatico per rappresentare numerosi significati.
L’elefante bianco (in realtà dal colore più rosato) è anche un simbolo di regalità in Thailandia. Secondo la tradizione Buddhista, nella vigilia della nascita di Buddha, sua madre fece un sogno in cui un elefante bianco le donava un fiore di loto. L’animale era così riverito e rispettato, che era presente sulla bandiera del Siam fino ai primi del ‘900. Poiché gli elefanti bianchi erano incredibilmente rari, venivano usati solo per i reali.
Ed ecco come si è arrivato allo scambio con l’Occidente, usando l’elefante come un regalo: i re thailandesi offrivano gli elefanti bianchi ai loro rivali come regalo, ma poiché gli animali erano considerati sacri, non potevano essere usati per lavorare o essere dati via. In pratica, chi riceveva l’elefante era obbligato a prendersene cura, cosa molto costosa: chi riceveva in regalo questo animale riceveva un peso di cui non poteva liberarsi, in pratica.
Il ruolo dell’elefante in Thailandia inizia verso la fine del 1500. I thailandesi sfruttavano le dimensioni e la forza in combattimento di questi animali durante le loro battaglie contro i popoli che minacciavano il loro regno. Ma non erano usati solo per la guerra: gli elefanti venivano usati in tutto il paese da generazioni, come veri e propri macchinari per spostare e trasportare tronchi e legno nelle dense giungle del nord. Gli elefanti infatti erano addestrati dall’età di circa 10 anni prima di essere messi a lavoro, e venivano usati fino all’età di 60 anni circa.
Purtroppo però il numero degli elefanti in Thailandia è sceso dai 100.000 a meno di 5.000 dall’inizio del ventesimo secolo. Poiché nel 1989 fu vietato sfruttare gli elefanti per lavoro, in Thailandia furono usati per il turismo, magari come mezzo di trasporto per portare i turisti nella giungla, o come attrazione facendoli esibire per le folle.
Proprio perché l’elefante è il simbolo nazionale thailandese, è sempre l’attrazione principale di molti festival ed eventi. Migliaia di persone si radunano per vederli giocare ed esibirsi durante cerimonie e spettacoli come il festival di Surin, e i giocatori di polo partecipano al torneo di polo su elefante in Bangkok.
Gli elefanti si trovano in molti anfratti della giungla in tutta la Thailandia. il santuario di Thungyai Naresuan, nelle provincie di Uthai Thani, Tak e Kanchanaburi, ha visto recentemente un aumento del numero degli elefanti nella foresta occidentale. Anche le foreste orientali di Dong Phayayen-Khao Yai hanno riscontrato una crescita di questo pachiderma. Molti elefanti trovano rifugio nei parchi nazionali thailandesi, perché il loro habitat è costantemente minacciato a causa della deforestazione e dello sfruttamento ambientale.
Più della metà degli oltre 3.000 elefanti in cattività in Thailandia è sfruttato per il turismo o per il lavoro, e le loro condizioni di vita non sono sempre ideali. L’alto costo del mantenimento di questo animale ha portato molti proprietari a trascurare i loro bisogni primari, e anche la sovrappopolazione ha i suoi effetti.
I turisti che si recano in Thailandia per vedere e cavalcare questi animali spesso non sanno di stare alimentando una pratica crudele. Per essere addestrati ad essere cavalcati, questi animali infatti subiscono un processo di sottomissione che è una vera tortura. Ma i santuari etici sono fortunatamente molto presenti. Si possono visitare luoghi in cui gli elefanti vengono rispettati e salvaguardati, come il Parco Naturale degli Elefanti in Chiang Mai, dove i visitatori possono interagire in modo positivo con gli elefanti. Altri luoghi di salvaguardia etica sono a il Santuario degli Elefanti di Bon Lott, e la Fondazione Amici della Natura della Thailandia.
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F. B.
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