La vita spesso può cambiare improvvisamente e intraprendere un percorso del tutto nuovo. Per molti, la fortuna bussa alle porte e non c’è nulla che può frenarla. Lo sa molto bene un noto attore americano, Sylvester Stallone che attraverso alcune fotografie pubblicate sul suo profilo Instagram ci racconta il legame con il suo cane Butkus, un bellissimo esemplare di Bullmastiff che aveva al suo fianco all’epoca della scrittura di “Rocky Balboa”, negli anni Settanta: “Amo assolutamente le foto come queste. Quando avevo 26 anni, ero totalmente distrutto e non riuscivo ad andare da nessuna parte, possedevo forse due paia di pantaloni e delle scarpe bucate. Il successo era lontano come il sole, ma c’era il mio migliore amico Butkus. Lui rideva sempre alle mie battute, comprendeva i miei stati d’animo e mi amava per quello che ero davvero”, commenta la star di Hollywood.
All’epoca per Stallone, la vita non era facile tanto che, ad un certo punto, come racconta lui stesso, fu costretto a vendere il suo amato cane per 40 dollari. Ma un bel giorno, come per magia, riesce a vendere la sceneggiatura di Rocky nel 1975 per circa 360 mila dollari. Grazie a questa svolta, Stallone riuscì a ricomprare il suo amato Butkus al nuovo proprietario che pretese 15 mila dollari: “Lui valeva ogni centesimo!”, commenta Stallone.
Da quel momento in poi, la fortuna tornò a sorridere nella sua vita e Butkus venne scritturato anche lui nella saga. Il compagno a quattro zampe di Stallone morì nel 1981 ma il suo ricordo dentro l’animo della star di Hollywood sembra essere ancora più vivo che mai.
Quello che colpisce in questa intima testimonianza è ancora una volta quel sentimento universale che ci lega a queste creature che rendono la vita di ogni singolo individuo migliore. Non importa se una persona sia ricca o povera né tanto meno se sei una star. Come ha affermato anche lo stesso Alain Delon, “i miei cani se ne fregano del fatto che io sia Delon. Mi amano e basta. Non sanno chi sono e quello che faccio. E’ un amore totale, completo, senza logica, l’amore puro e vero”.
E’ forse quello che in parte, tirando le somme di una vita, riguardando alcune fotografie avrà pensato anche Stallone che non a caso ha scritto del suo cane: “Mi amava per quello che ero davvero”.
Sia nel caso di Delon che di Stallone abbiamo la sensazione che quel affetto condiviso con i loro cani non sia di certo legato ad una moda o di un modo per cercare un po’ di notorietà, come emerge dal comportamento di molte celebrità di oggi, quanto invece di una confessione intima con la quale ci fanno capire come gli animali si rivelano essere lo specchio della loro anima, messa a nudo, spoglia di ogni elemento superfluo, riportandoci al vero significato dell’esistenza. Per questo e molto altro, meritano il nostro rispetto e il nostro amore.
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