I cani hanno bisogno di un leader. E dobbiamo esserlo noi in casa, o ci saranno problemi. Come diventare il capobranco per il nostro cane può essere facile.
Ogni addestratore di cani può confermare che un cane che non ha un leader o un modello cui fare riferimento si sente nervoso e stressato. Per questo, dobbiamo essere un padrone responsabile e diventare noi il capobranco del nostro cane. Ovviamente un leader benevolo e gentile è la cosa migliore per avere un animale rilassato e fiducioso. Vediamo quindi come possiamo diventare il leader del nostro amico a quattro zampe.
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Una leadership corretta può essere stabilita in vari modi, il migliore dei quali è addestrare con pazienza e costanza il nostro amico a quattro zampe.
Potrebbe essere fatto da un esperto professionista, ma sarebbe meglio farlo da soli visto che saremo noi ad assumere poi il ruolo di capobranco per il nostro cane.
Importante è che sia il padrone del cane, infatti, a stabilire le regole della casa e ad applicarle in modo fermo ma equo. Magari con il supporto di un addestratore.
Come farlo? Ci sono vari esercizi che possiamo usare in modo semplice ma efficace, che potranno mostrare al nostro pelosetto che la sua famiglia umana è fatta di leader ideali.
I suoi amici umani dovranno non solo essere capaci di guidarlo, ma anche di comunicare a Fido la responsabilità che ha nei confronti della sua famiglia, di aiutare e obbedire.
Il nostro animale domestico dovrebbe imparare che bisogna lavorare per vivere, proprio come facciamo noi.
Se non capisce che per ricevere qualche forma di “stipendio” deve guadagnarselo, si aspetterà sempre tutto gratis.
Infatti, se diamo al nostro cane sempre tutto quello che vuole, diventerà prepotente.
Questo significa che non dobbiamo accarezzarlo, nutrirlo, parlare con lui/lei e nemmeno guardarlo/a negli occhi, quando richiede attenzioni.
In pratica, finché non completa tutto quello che consideriamo l’obbedire ad un comando correttamente, non riceverà nulla. Certo, non vale per i cani guida da lavoro.
Prima di tutto dobbiamo usare delle regole anche quando si tratta di nutrire il nostro cane. Anche se parliamo di un semplice boccone o uno snack.
Dovrà imparare che non può iniziare a mangiare se non siamo noi a dare il permesso.
Dovrà iniziare a mangiare quando glielo diciamo noi, e fermarsi se gli/le diamo il comando, e ricominciare quando glielo permettiamo.
Non diamo i pasti sempre nello stesso posto della casa, controlliamo in questo modo il suo ambiente, e mettiamo il cibo in zone diverse ogni giorno. Insegniamo a lavorare per il cibo.
Allo stesso modo, controlliamo i suoi giocattoli e le varie fonti di intrattenimento. Dobbiamo tenere fuori solo 2 o al massimo 3 giocattoli al giorno.
E dovrà fare anche qui qualche forma di lavoro per guadagnarsi il semplice risultato di averli, e li cambieremo ogni giorno.
Quando alla sera li raccogliamo, assicuriamoci che veda che li stiamo mettendo via. Al mattino successivo, tiriamo fuori 2 o 3 giocattoli diversi da quelli del giorno prima.
Se in ogni momento tenta di proteggere un giocattolo, e cerca di prendere il controllo della situazione, prendiamo il gioco e mettiamolo via per tutto il resto del giorno.
Controlliamo il gioco in ogni momento, che sia lanciare qualcosa e farlo riportare al cane, tirare una fune o un giocattolo, l’importante è mantenere un modo di fare.
Dobbiamo sempre iniziare a giocare stabilendo delle regole. Iniziamo e fermiamoci quando vogliamo noi, non quando decide il cane.
Se notiamo che non ci sta ascoltando o non segue le regole, smettiamo immediatamente di dare attenzioni e allontaniamoci.
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Se è il nostro cane che guida (è quindi leader), allora noi siamo suoi seguaci. Per cui al momento di dare un ordine, non ci prenderà sul serio: pensa di essere lui/lei il capo!
Tuttavia, se assumiamo noi il ruolo di capobranco, in modo chiaro e diventiamo noi il “capo”, allora il nostro amico a quattro zampe risponderà ai comandi.
Inoltre, il nostro cane avrà più spesso dei comportamenti positivi che potremo incentivare e rafforzare, così da avere un rapporto soddisfacente e senza frustrazione.
Importante però è capire che un capobranco non è un bullo.
La leadership viene esercitata più che altro in modo silenzioso, controllando le risorse, dando fiducia, con la capacità di dare indicazioni al cane e farsi seguire.
Inoltre, se non insegniamo al nostro cane quello che serve, e non abbiamo un atteggiamento corretto come ci si aspetterebbe, non saremo mai buoni leader.
Lo sforzo deve essere combinare i comportamenti appresi con una solida capacità di comando. Questo creerà dei risultati duraturi e un rapporto di amore e rispetto reciproco.
F. B.
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