Il numero delle cimici dei letti è in costante aumento: esiste un’unica soluzione per liberarsi di questi insetti sempre più diffusi nelle abitazioni.
«Attratte dal calore corporeo, possono sopravvivere senza cibo per un anno». Queste le preoccupanti parole diffuse dal naturalista e zoologo triestino Nicola Bressi. Lo studioso ha posto l’attenzione su un problema particolarmente attuale: l’aumento del numero delle cimici dei letti nelle abitazioni. Ma di che genere di insetto si tratta? Queste cimici possono rappresentare un pericolo per gli esseri umani? Come è possibile liberarsi di loro? A rispondere a dubbi e quesiti è lo stesso zoologo.
Nicola Bressi, reduce dalla scoperta della zecca marginata sul Carso, ha fornito alcune importanti informazioni sulle cimici dei letti. Capaci di «sopravvivere per un anno senza cibo», le cimici dei letti sono attratte «prima di tutto dal nostro calore corporeo più che dall’odore, non è come con le zanzare che più ci agitiamo più dilatiamo i capillari e più diventiamo un bersaglio».
Bressi spiega come «le cimici dei letti si nascondono negli anfratti, sotto il battiscopa o nel materasso, dietro la testiera del letto. Restano ferme, immobili. Di notte escono dai loro nascondigli, attratte soprattutto dal calore del nostro corpo più che dall’odore». Negli ultimi anni il numero di questi insetti è notevolmente aumentato per due motivi. Il naturalista evidenzia come «in inverno, rispetto a molti anni fa, le case sono riscaldate, un cambiamento che naturalmente agevola i parassiti. Le cimici, poi, hanno sviluppato resistenza ai nostri insetticidi». Non tutte le cimici sono però dannose o pericolose per gli esseri umani. Come spiega Bressi, alcune specie «sono utili. Un esempio sono le notonette, predatrici che hanno salvato la vita a migliaia di persone perché si nutrono delle larve di zanzara sott’acqua».
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In Italia sono diffuse numerose specie di cimici. Le più piccole in assoluto sono le cosiddette “cimici dei letti”. Le dimensioni di questi insetti variano da uno a sette millimetri. Caratterizzate dall’assenza di ali e da una colorazione che varia dal rosso al marroncino, si cibano del sangue degli animali e degli esseri umani. La cimice più diffusa in Italia è poi la cimice verde (nome scientifico di Nezara viridula). Caratterizzata, come si comprende dal nome, da una colorazione verde intensa, questa cimice durante mesi invernali rimane sulle foglie secche. In primavera depone le uova, che si schiudono dopo pochi giorni a seconda della temperature.
C’è poi una terza specie di cimice, quella asiatica (nome scientifico di Halyomorpha halys). Nota come “cimice cinese”, questo insetto è originario dell’Estremo Oriente. Arrivata in Italia, secondo i primi avvistamenti, da una decina di anni, si è rapidamente diffusa. Particolarmente dannoso per l’agricoltura, questo insetto distrugge qualsiasi pianta sulla quale si stabilisce. Le cimici, che si nutrono della linfa vegetale delle piante, possono introdursi facilmente anche nelle case e negli appartamenti. Per allontanarli, chiudere porte e finestre, utilizzare le zanzariere e oscurare le fonti di luce sono tra i rimedi più utilizzati. Spesso, però, questi accorgimenti non sono sufficienti. Per allontanare le cimici quando si trovano nelle abitazioni è possibile realizzare una trappola fatta in casa.
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Tenere sempre puliti gli ambienti, eliminando le piante infestanti nelle foglie delle quali le cimici depongono le uova sono alcuni degli accorgimenti da mettere in atto. Molto efficaci per allontanare gli insetti sono i rimedi naturali. Dal sapone di Marsiglia al basilico, dall’aglio alla menta, sono moltissimi i deterrenti naturali e non invasivi che, se collocati vicino porte e finestre, possono limitare l’ingresso alle cimici. (di Elisabetta Guglielmi)
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