Vogliamo prendercene cura ma non sappiamo nulla di lui: cosa dare da mangiare a un gatto randagio e cosa evitare per non correre rischi.
Lo abbiamo visto e non siamo riusciti a restare indifferenti al suo sguardo dolce e, talvolta anche spaventato: è proprio in quel momento che abbiamo deciso di prendercene cura. Stiamo parlando dei gatti randagi, sempre più numerosi. Sebbene questi esemplari facilmente si adattano alle condizioni di vita completamente libere e senza alcuna ‘costrizione’ di eventuali padroni, possiamo tuttavia prenderci cura di loro senza ‘invadere’ la loro vita da eremiti. Ecco dunque cosa dare da mangiare a un gatto randagio e come aiutarli a vivere meglio.
Un dilemma che ci affligge ogni volta che ne incontriamo uno passeggiando per strada: è giusto o sbagliato prendersi cura di un randagio? Hanno bisogno di noi oppure il nostro aiuto può avere effetti troppo ‘invadenti’ nel loro stile di vita libero e autonomo?
Ma se si tratta di un cucciolo forse è più facile rispondere: infatti sappiamo che i piccoli felini hanno una dipendenza praticamente totale dalla figura materna, e non solo per la protezione e le cura, ma ovviamente anche per l’alimentazione. Ma se vediamo un gattino solo, lontano quindi da mamma gatta, è probabile che sia rimasto orfano o che si sia comunque allontanato troppo dal suo ‘nido materno’.
Possiamo dunque sostituirci alla figura di mamma gatta? Soprattutto quindi se si tratta di esemplari in tenera età, il nostro aiuto può essere fondamentale per la lor stessa sopravvivenza. Bisogna però sapere bene cosa dare da mangiare a un gatto randagio, soprattutto se cucciolo, e farsi consigliare da un esperto sulle dosi e sul giusto dosaggio tra i vari elementi nutritivi.
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Se ponessimo a tutti la stessa domanda, ovvero qual è l’alimento principale nella dieta di un gatto, la maggior parte risponderebbe sicuramente: il latte. Eppure se un cucciolo ha bisogno del latte materno, perché contiene colostro, le cose cambiano quando il felino cresce e diventa adulto. Per questo forse è bene cercare tra tipi di latte vegetali per gatti adulti.
Quindi se si tratta di un gattino, va bene utilizzare il latte o un alimento che contenga il giusto quantitativo di proteine, sali minerali, grassi e vitamine. Il latte in polvere che si vende in farmacia può essere adatto: basterà riscaldarlo e metterlo in un biberon, per poi allattare il gattino almeno tre volte al giorno con una dosa di circa 5ml di latte.
Tutti questo elementi contribuiranno alla sua crescita e a rafforzare il sistema immunitario, soprattutto nei gatti randagi, così esposti alle intemperie e alle difficoltà quotidiane della strada.
Se cresciamo un micio randagio fin da cucciolo facciamo in modo di passare gradualmente dal cibo liquido a quello solido: praticamente dovremo pensare noi allo svezzamento del gatto.
Se da una parte quindi il latte può essere l’alimento fondamentale per la dieta del gattino è allo stesso tempo quello più dannoso per l’esemplare adulto. I veterinari sconsigliano infatti di dare a questo animale, prettamente carnivoro, un alimento così grasso come il latte.
Il rischio è che possa provocargli problemi gastro-intestinali, anche molto seri, proprio perché l’intestino del gatto adulto non riesce a digerire più questo alimento. Eppure, dirà qualcuno, nell’immaginario collettivo, c’è la figura di un gatto che lecca il latte dalla sua ciotolina: non è così!
Ciò non vuol dire che al micio non piacciano latte e i suoi derivati, ma proprio questo cibo per cui vanno matti può causare disagi forti allo stomaco e all’intestino, quindi meglio evitare!
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Eliminato dunque il latte, cosa resta da dare al gatto randagio che incrociamo per strada? La soluzione migliore pare essere il cibo secco, ovvero le crocchette: scegliamo quelle proteiche e con pochi grassi.
Se siamo indecisi tra cibo secco e umido per il gatto, sappiate che il felino preferisce di gran lunga il secondo, anche per una questione di consistenza del cibo e masticazione. Non dimentichiamo inoltre di riempire sempre una ciotola con dell’acqua fresca e pulita: i gatti tendono a bere poco ma questo può causare problemi di disidratazione.
Il lato positivo delle crocchette però, oltre alla praticità del pasto in sé, è anche il fatto di essere un ottimo rimedio per eliminare eventuali residui di cibo tra i denti: in pratica fungono da spazzolino per il gatto! Quindi la cosa migliore è probabilmente alternare le due tipologie di alimenti e ‘assecondare’, quando possibile, i gusti del nostro felino di strada preferito.
Francesca Ciardiello
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