Sapete qual è un animale davvero adorabile e interessante da conoscere? Se non sapete rispondere, è perché non conoscete abbastanza curiosità sul lamantino.
Le persone profondamente appassionate di tutte le forme di vita non possono non conoscere uno degli animali più simpatici e carini del mondo, il lamantino.
Questo particolare mammifero acquatico, anche chiamato “orsacchiotto di mare” , in realtà, non gode di grandissima popolarità, né la gente lo conosce quanto dovrebbe, forse per via del suo stile di vita in un habitat abbastanza diverso da quello umano. Non sembra particolarmente stupefacente, né bravo a fare cose che lasciano a bocca aperta: in realtà, non ha particolari talenti e non è neppure una così grande bellezza. Ma fa simpatia, se lo si osserva bene, ed esistono molte informazioni interessanti che si possono conoscere sul suo conto.
I lamantini sono, più precisamente, grandi mammiferi acquatici grigi con corpi che si assottigliano in una coda piatta a forma di paletta. Hanno due arti anteriori, chiamati “pinne”. La loro testa e il viso sono rugosi con dei buffi baffi (bel scioglilingua) sul muso. I parenti più stretti del lamantino sono l’elefante e l’hyrax (un piccolo mammifero della famiglia degli iraci originario del Sud Africa).
Si ritiene che i lamantini si siano evoluti da un animale trampoliere che mangiava le piante. Il lamantino è imparentato con il dugongo e la mucca di mare di Steller, purtroppo estinta nel 1768.
Il lamantino adulto medio è lungo circa dieci piedi e pesa tra i trecento sessanta e i cinquecento cinquanta chilogrammi.
I lamantini si trovano in acque poco profonde, in estuari, in baie di acqua salata, in canali e in aree costiere, in particolare dove fioriscono i letti di alghe o la vegetazione d’acqua dolce.
I lamantini sono una specie migratoria. Sono particolarmente affezionati alle coste dell’America del nord e del sud, ma si possono avvistare un po’ dappertutto, cercando bene.
Oltre a tutte queste cose, le curiosità sul lamantino sono davvero innumerevoli.
Nonostante le loro dimensioni e il muso tozzo, i lamantini sono ritenuti carini e coccolosi da molti umani che amano fare delle escursioni subacqee in mezzo all’oceano e quindi capita così che scontrino uno di questi simpatici animali.
Questi grandi mammiferi marini che si muovono lentamente si aggirano nelle zone costiere e nei fiumi, soprattutto nei dintorni della Florida, perché amano particolarmente le coste degli Stati Uniti, come quelle più torride ed equatoriali dell’America del sud. Peccato che, avvicinandosi troppo alla riva, spesso rischino di essere presi per dei cavallucci marini giganti dagli esseri umani, che li toccano, li disturbano e li spiaggiano senza alcuna pietà. Non solo questa e altre forme di molestie, come abbracciare le creature del mare, sono illegali (il lamantino delle Indie occidentali si trova nell’elenco delle specie in pericolo negli Stati Uniti), ma può anche avere un impatto sul comportamento naturale dei lamantini, cambiando irrimediabilmente il modo in cui interagiscono con gli umani.
Tutte e tre le specie di lamantino (il lamantino amazzonico, il lamantino delle Indie occidentali e il lamantino dell’Africa occidentale) e il relativo dugongo sono considerati creature vulnerabili (definiti come ad alto rischio di estinzione in natura). Ciò è dovuto a una varietà di minacce tra cui investimenti da parte di imbarcazioni, la caccia (purtroppo), la distruzione del loro habitat naturale e le maree rosse tossiche.
Non è chiaro se l’aspetto dolce dei lamantini possa o no tenerli, almeno temporaneamente, lontani dall’estinzione. In loro favore, c’è il fatto che non li stiamo più deliberatamente cacciando, a differenza di come gli umani cacciarono in modo spietato il loro parente perduto da tempo, ossia la mucca di mare dello Steller, nel XVIII secolo. Ma anche solamente disturbate lievemente il loro stile di vita possono causare danni irreparabili. Dunque, se da qualche parte dovessi mai incontrare un lamantino, mi raccomando: si guarda ma non si tocca.
Se volete conoscere tutte le esilaranti curiosità sul lamantino, non c’è bisogno di seviziare questo tenero animale. Ci pensiamo noi ad elencarle.
I lamantini si trovano in genere in zone costiere e fiumi poco profondi dove si nutrono di flora marina, foglie di mangrovie e alghe. Questi erbivori sgranocchiano cibo per quasi mezza giornata, mangiando il dieci percento del loro peso corporeo in massa vegetale ogni giorno. Se tieni a mente che un lamantino può pesare fino a quasi seicento chilogrammi, il risultato è realmente strabiliante.
I lamantini dell’India occidentale (il nome scientifico è Trichechus manatus) e dell’Africa occidentale (il nome schientifico è Trichechus senegalensis) trascorrono la vita un po’ a metà tra l’acqua salata e l’acqua dolce. Sono in grado di mantenere il giusto equilibrio nei loro corpi attraverso un sistema di regolazione interna che lavora con il rene per assicurarsi che le concentrazioni di sale non siano mai troppo alte. Si ritiene che i lamantini delle Indie occidentali abbiano bisogno di tornare sempre in acque dolci per rimanere idratati, ma sono in grado di spostarsi facilmente tra i due ecosistemi.
L’acqua calda è un must per il lamantino dell’India occidentale e dell’Africa occidentale. Considerando la loro bassa tolleranza alle basse temperature, avrebbero bisogno di nuotare serenamente in acque addirittura bollenti.
Possono sembrare grassi e isolati, ma il grande corpo del lamantino è composto principalmente da stomaco e intestino. Nei mesi più freddi, se ne vanno, viaggiano anche molto a lungo fino a trovare un habitat abbastanza caldo. Nel 2010 almeno duecento quarantasei lamantini sono morti in Florida, a causa dello stress causato dal freddo dell’inverno, che era stato più rigido del normale.
I lamantini salgono fino in superficie ogni tre o cinque minuti per respirare, sebbene possano rimanere sott’acqua più a lungo, capaci di trattenere il respiro fino a venti minuti. Quando fanno un respiro, viene sostituito il 90% dell’aria nei loro polmoni (mentre quando gli umani respirano riescono a sostituire soltanto circa il 10%).
Il lamantino amazzonico (il nome scientifico è Trichechus inunguis) vive esclusivamente nei fiumi di acqua dolce del Sud America, nel bacino amazzonico. È difficile stimare il loro numero a causa della loro natura segreta e dell’acqua torbida in cui spesso vivono.
A metà degli anni 2000 fu descritta una quarta specie di lamantino nano, ma questa scoperta fu messa in discussione e si ritiene che in realtà quello trovato non fosse altro che un esemplare di cucciolo di lamantino amazzonico. La principale minaccia per questa specie è la caccia illegale con arpioni.
I dugonghi, imparentati anche loro lontanamente con i lamantini, trascorrono tutto il loro tempo nelle acque oceaniche costiere dell’Oceano Indiano e del Pacifico occidentale e non si avventurano mai in acqua dolce. Anche se sembrano simili ai lamantini, i dugonghi hanno un aspetto, per certi versi, più simile a una balena, dal momento che non possiedono affatto una coda rotonda a forma di paletta come quella che vedi sui lamantini.
I parenti viventi più vicini dei sireniani sono gli elefanti. I lamantini si sono evoluti dagli stessi animali terrestri che hanno preceduto l’evoluzione degli elefanti, oltre cinquanta milioni di anni fa, e la documentazione sui fossili mostra un’intera famiglia di sireniani molto più diversificata rispetto a quella che abbiamo oggi.
Gli esseri umani possono sostituire i loro denti solamente una volta nella vota; e quindi se cadiamo a terra, sbattiamo la faccia e li perdiamo o ci prendono a pugni o ci facciamo male in qualsiasi altro modo, soltanto una protesi dal dentista ci potrà salvare. I lamantini, come i loro parenti elefanti, sostituiscono continuamente i loro denti per tutta la vita: i denti più vecchi si spostano nella parte anteriore e poi cadono, lasciando posto ai nuovi denti che crescono nella parte posteriore della bocca.
I ricercatori ritengono che l’ormai estinta mucca di mare di Steller (il più grande membro della famiglia Sirenia) abitasse tutto il Pacifico, nelle acque al largo del Giappone e della costa occidentale degli Stati Uniti. Nel 1741, Georg Wilhelm Steller descrisse per la prima volta la mucca di mare proveniente dalle isole al largo della Russia (in quello che sarebbe poi stato chiamato il Mare di Bering) come uno strano essere. Dopo ventisette anni dalla sua prima descrizione, la specie fu portata all’estinzione, a causa di una caccia spietata da parte dell’uomo e dei ricci ghiottoni che rubavano loro la fonte primaria di cibo che avevano.
Cristoforo Colombo e altri esploratori, che per primi si avventurarono verso il Nuovo Mondo, affermarono di aver visto figure femminili nuotare nell’oceano, le sirene negli scritti e nei disegni di questa epoca. Sia che fossero stati in mare troppo a lungo o che fosse un trucco ottico della luce del sole che rifletteva sulla superficie dell’acqua, ora sappiamo che molti di questi esploratori, in realtà, incontrarono i lamantini.
I cervelli di lamantino sono lisci (rispetto ai nostri che hanno i familiari dettagli delle pieghe corticali) e il rapporto tra il loro cervello e le loro dimensioni corporee è più basso rispetto a quello di qualsiasi mammifero. Potrebbero non essere intelligenti come i delfini, ma i lamantini possono imparare i compiti di base, sono estremamente sensibili al tatto e possono distinguere i colori.
I lamantini di solito generano un cucciolo ogni due o cinque anni e il piccolo rimane insieme alla madre, che lo allatta per due anni. I cuccioli di lamantino si nutrono dai capezzoli della madre, che si trovano proprio dove gli arti anteriori incontrano il corpo. I piccoli lamantini vengono svezzati quasi subito: possono anche iniziare a rosicchiare le piante quando hanno solamente poche settimane.
Qualsiasi genere e specie di mammifero, che si tratti di un essere umano, giraffa, balena o ratto, in genere possiede sette vertebre al collo. Solo i bradipi e i lamantini hanno un numero insolito di vertebre (soltanto sei per il lamantino). Gli scienziati pensano che questo possa avere a che fare con il loro lento metabolismo.
I lamantini non sono perseguitati da alcun genere di predatori naturali, eccetto l’uomo: gli umani hanno svolto un ruolo importante nel ridurre tutte e tre le specie a rischio di estinzione. Circa la metà dei decessi dei lamantini delle Indie occidentali è causata da esseri umani e la maggior parte sono dovuti a investimenti di imbarcazioni.
I lamantini stanno spesso a fare il morto sulla superficie dell’acqua e il loro diaframma emerge evidente, mentre loro respirano per controllare la loro galleggiabilità. Questo e la loro velocità media molto bassa (da tre a cinque miglia all’ora) significa che i lamantini sono troppo lenti per sfuggire al percorso di una barca in corsa.
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S.S.
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