Cosa c’è da scoprire su questa razza? Ecco una serie di interessanti curiosità sull’Epagneul nano continentale per conoscerlo meglio.
Ambito da grandi e piccini, famoso per alcune caratteristiche distintive e con un rapporto ‘osmotico’ con il padrone: ma queste non sono tutte le curiosità sull’Epagneul nano continentale da scoprire. Ecco una serie di fatti poco noti sul nome, le varietà, la storia e info utili per conoscere meglio gli esemplari di questa razza.
Solitamente un nome ci indica il luogo di provenienza del cane, ma in questo caso, oltre a designare la sezione (quella degli Spaniel) e un cane dal pelo lungo e setoso, nasconde in sé due varietà: la Papillon e la Phalène.
Come facciamo a distinguere l’una dall’altra? In realtà è molto semplice, poiché la prima ha le orecchie dritte in alto, mentre la seconda le ha rivolte verso il basso. Le due varietà esistenti in natura riprendono la forma delle farfalle: la prima, la Papillon, è quando ha le ali spiegate e aperte; la seconda invece le ha abbassate, così come fanno le falene. Ovviamente le origini del nome sono francesi, o meglio belga-francesi.
Abbiamo tracce dell’Epagneul nano continentale fin dal Rinascimento, quando questo cane veniva immortalato nei dipinti dell’epoca come cane di compagnia. Non a caso infatti pare che le sue origini siano francesi o comunque europee.
Pare che la prima razza, quella originale, fosse la Phalène e dunque dalle orecchie pendenti, mentre verso la fine del XIX secolo iniziarono ad apparire gli esemplari dalle orecchie dritte. Non è detto che una cucciolata dia solo esemplari di una varietà e non dell’altra, poiché si tratta praticamente dello stesso cane ma con questo tratto distintivo che distingue l’una dall’altra.
Il suo riconoscimento ufficiale però è piuttosto tardivo: bisognerà aspettare il 1937 perché entri nello standard riconosciuto dalla classificazione FCI.
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Secondo alcuni allevatori, la razza Papillon è più intelligente dell’altra ed è anche piuttosto facile da addestrare, poiché molto ricettiva ed educata. Ma non si tratta assolutamente di un ‘cane a buon mercato’: infatti per un esemplare pare bisogna essere disposti a spendere anche fino a 1200 euro.
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Ma non solo: ci sono alcune varietà che pare possano sfiorare i 1900 euro: ovviamente molto cambia in base alle caratteristiche. Per il suo mantenimento generale, tra alimentazione dell’Epagneul nano continentale e cura del pelo si spendono circa 20 euro al mese.
Infine pare non sia opportuno far accoppiare un cane di varietà Papillon con uno Phalène, poiché il ‘risultato’ di questo incrocio potrebbe avere problemi rispetto allo standard.
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