È molto interessante conoscere origini e storia dell’Akita Americano. Tante sono le curiosità e le particolarità su questa razza di cane.
Quando volessimo intendere un cane tutto d’un pezzo, dalla personalità e dignità da vendere, ecco che non potremmo che pensare all’Akita Americano. A questo va aggiunto il suo fascino indiscusso e la fedeltà cieca al suo padrone. È davvero una razza di cane dalle tante curiosità: nella particolarità dell’Akita Americano si distinguono le sue origini e la sua storia.
Origini, storia e curiosità dell’Akita Americano
L’Akita Americano è un cane tanto bello quanto fiero ed a tratti permaloso: la forza del suo carattere si rispecchia nella robustezza della sua taglia.
Fino ad un certo punto della sua vita ha condiviso le sue origini con quelle dell’Akita Inu, l’Akita Giapponese conosciuto maggiormente nel mondo anche grazie al film “Hachico-Il tuo migliore amico”.
Originario della regione di Tohoku giapponese, l’Akita passò dall’essere un cane prettamente della famiglia reale ad essere allevato per le sue doti nella caccia.
In effetti notarono la grande astuzia e capacità tattica di questo cane nel cacciare, non solo piccole prede ma anche cervi ed orsi. Parliamo circa del 1600.
I cani erano di taglia media, chiamati Matagi-Inu e, proprio per fare in modo che potessero aumentare anche la statura e quindi la forza, furono incrociati con i Tosa e con i Mastiff.
Ottenuta una taglia grande, veniva usata la razza ottenuta anche per i combattimenti, finché questi non vennero vietati ad inizio del XVIII secolo.
Molti cani furono lasciati a sé e morirono ma, prima che si estinguesse la razza, alcuni pensarono di riportarla agli albori: nel 1931 l’Akita fu dichiarato Monumento Naturale Nazionale.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, purtroppo, molti cani venivano sacrificati per usare le loro pelli, i pastori tedeschi invece no.
Proprio con questi furono incrociati gli antichi Akita Matagi-Inu, fino ad ottenere la razza pura detta Ichinoseki; quella data dagli incroci era detta Dewa.
Proprio dalla linea Dewa derivò l’Akita Americano: la razza Akita fu riconosciuta nell’ottobre del 1972 avente le medesime caratteristiche di quella di vent’anni prima.
Fu dopo la fine della guerra che i soldati americani portarono con sé negli Stati Uniti alcuni esemplari di cane derivati dagli incroci.
Avevano sia le caratteristiche del Pastore Tedesco che del Mastiff ed i giapponesi avallarono la richiesta degli americani così da vendere loro cani con la faccia nera non ben visti in Giappone.
In realtà la denominazione di Akita Americano è stata data a questa razza solo nel 2005, dopo essere stata riconosciuta ufficialmente nel 2001.
In America tutti i colori del mantello sono accettati nelle caratteristiche della razza: anche il sottopelo può avere un colore diverso dal pelo.
Negli Stati uniti, poi, ha sviluppato con gli anni altre caratteristiche, diventando il cane bello, nobile e fiero che conosciamo oggi.
Soprattutto i cuccioli di Akita Americano sono davvero un misto tra un cane ed un orsetto da spupazzare: non ci sarebbe nulla di più errato nell’approcciarsi a lui.
Questo cane già da piccolo, se dovesse capire che il suo padrone lo vizia e gliele lascia passare tutte, da grande sarà lui a comandare.
Ha una furbizia ed una intelligenza senza eguali: se non facessimo attenzione rischieremmo di diventare noi quelli da addestrare nelle sue mani.
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Particolarità di questa razza di cane
Occhi furbetti, muso corto, orecchie sempre ben in alto, coda all’insù ed ossatura pesante: l’Akita Americano non solo è un cane ben proporzionato ma senza dubbio fascinoso.
Avere un Akita Americano in casa significa cimentarsi ogni giorno con il suo lato orgoglioso e leggermente suscettibile.
Sembra sorvolare ma se ritenesse di aver subito un torto sarebbe capace non di portare il broncio fino al prossimo premietto come altri cani, ma ricordarselo anche per giorni.
Non ama tanto coccole e smancerie, ma è capace di saltare dalla cuccia per rincorrere un animaletto che ha scrutato con la coda dell’occhio.
È un cacciatore nell’animo, gli animali di taglia piccola vengono visti facilmente come preda: l’Akita Americano non è compatibile con tutte le razze di cani.
Questo cane non si smuoverebbe da dove abbia deciso di stare di certo per una coccola o un biscottino, ma scatterebbe correndo all’impazzata se solo un estraneo osasse invadere la sua proprietà.
Negli Stati Uniti sono state sfruttate molto le sue capacità di agilità: nonostante la taglia, il cane si districa ottimamente in giochi come l’Agility Dog.
Una delle particolarità dell’Akita Americano è quella di saper essere 60 chili di leggerezza e subito dopo rintanarsi nella sua cuccia a riposarsi, sempre però con occhio vigile.
Infatti, nonostante il suo manto termoisolante, la cui cura richiede pazienza per quanto pelo perde, il caldo lo evita categoricamente.
Sarebbe disposto a fare capriole sulla neve ma non a restare ore al sole di un’estate rovente: di norma non ama tanto stare in casa ma alle alte temperature esterne preferisce dormire sul pavimento fresco.
Insomma, decide per sé in ogni caso: non è affatto semplice piegarlo alle regole. Il segreto per essere il padrone ideale di un Akita americano è spiazzarlo ed incuriosirlo.
Indubbiamente non funzionerebbe un atteggiamento duro e punitivo: lo renderemmo il cane più educato ed equilibrato soltanto premiandolo per i passi fatti in avanti.
Chi decida di essere il proprietario di un Akita Americano dev’essere cosciente che al cane serve fermezza e coerenza ma al contempo dolcezza e tanta pazienza.
Prendersi cura di questa razza di cane vuol dire tante cose, dalla corretta alimentazione alla prevenzione delle malattie a cui l’Akita Americano è più predisposto.
Andando avanti con l’età diventa un po’ pigrone e rischierebbe una condizione di obesità: è importante stimolarlo sempre all’esercizio fisico e mantenere allenata la sua mente, vista la spiccata intelligenza.
Uno dei suoi punti deboli è quello di mangiare troppo in fretta: il suo stomaco rischia di riempirsi velocemente e dilatarsi, rischiando una torsione gastrica nel cane.
Per questo va alimentato con un pasto leggero la mattina ed uno più consistente la sera: il trucco è non fare in modo che arrivi mai affamato.
Chi volesse adottare un Akita Americano deve sapere che avrà a che fare con un cane colmo di autostima sì ma molto protettivo verso chi decide di amare.
Sarebbe un ottimo cane da difesa, non è un caso se queste sue doti vengono sfruttate in America dove si dimostra un valido cane poliziotto.
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Questo significa che non è impossibile educarlo e dunque addestrarlo, basta trovare nel cane il tasto giusto su cui insistere: con autorevolezza e non autorità perché girerebbe le zampe e se ne andrebbe per la sua strada.
D’altronde geneticamente è molto simile al lupo: sa essere indipendente e sopravvivere, non sarebbe il tipo da piangersi addosso tornando da noi per chiederci scusa.
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S. A.