Cosa si rischia se il cane morde nostro figlio? Scopriamo quali sono le fattispecie di reato in cui possiamo incorrere con la nostra condotta.
È cosa molto comune, soprattutto per chi è alle prime armi sull’argomento, chiedersi quali potrebbero essere le conseguenze di un eventuale morso del nostro amico a quattro zampe ad un’altra persona; ma se il cane morde nostro figlio, che cosa rischiamo? Scopriamolo insieme in questo articolo.
Chi rompe paga; il notorio detto, in realtà, ricalca piuttosto fedelmente quello che è il principio cardine su cui base la responsabilità civile nel nostro ordinamento giuridico. A norma dell’art. 2043 c.c., chi cagiona volontariamente o colposamente ad un terzo un danno ingiusto è tenuto a risarcirlo.
Il danno può essere cagionato anche per mezzo di un animale. Invero v’è una specifica norma del codice civile che disciplina il danno cagionato da animali, ed è l’art. 2052 c.c.
Ebbene, in base alla suddetta disposizione, il proprietario è tenuto a risarcire i danni cagionati al terzo dall’animale, anche laddove quest’ultimo non fosse sotto la sua custodia o fosse fuggito, salvo che al momento del fatto non fosse affidato ad un terzo in grado di badare all’animale (si pensi alla responsabilità del dog sitter).
Insomma, se il cane ha morso una persona, lasciando da parte la responsabilità penale (di cui parleremo a breve), a meno che non proviamo che si sia trattato di un caso fortuito (ovvero un evento imprevedibile, e per questo non evitabile), siamo costretti a risarcire i danni.
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Ma se il cane morde nostro figlio, quali sono gli aspetti da considerare?
È chiaro, infatti, che in questo caso saremo noi stessi a pagare tutte le spese necessarie alla cura del bambino (su tutte quelle mediche che dovessero rendersi necessarie a causa del morso dell’animale).
Tuttavia la questione non si arresta al solo aspetto civilistico; ebbene sì, se il cane morde nostro figlio potremmo doverne rispondere penalmente.
Secondo orientamento consolidato della giurisprudenza di legittimità, il proprietario deve adottare tutte le misure necessarie affinché l’animale non cagioni danni a terzi, anche all’interno dell’abitazione.
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Pertanto, laddove il cane morda a causa di una vigilanza non adeguata, e considerata la posizione di garanzia che il genitore ricopre nei confronti del proprio figlio, si può incorrere nella commissione di un reato.
Su tutti, quello disciplinato dall’art. 590 c.p. (Lesioni personali colpose), punito con la reclusione fino a tre mesi o con la multa fino a 309 euro, o, se la lesione è grave, con la reclusione da uno a sei mesi o con multa da euro 123 a 619 euro.
Se invece la lesione è gravissima la pena della reclusione va da da tre mesi a due anni, la multa invece da 309 a euro 1.239 euro.
Attenzione, tuttavia: questo è un reato punibile a querela della persona offesa. Il minore che ha compiuto 14 anni è comunque abilitato a presentarla. Laddove invece dal fatto derivi la morte del bambino, saremmo chiamati a rispondere di omicidio colposo.
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