Quali sono le loro emozioni e cosa provano i cavalli durante le cavalcate: per evitare che soffrano è essenziale comprenderne le lsfaccettature.
Quando desideriamo fare delle cavalcate dovremmo prima considerare lo stato psicofisico dei nostri cavalli. Essendo estremamene sensibili, questi animali hanno la necessità di essere seguiti da persone che siano in grado di intercettare le loro emozioni o i loro turbamenti ancora prima di intraprendere una qualunque uscita insieme. L’aspetto emotivo di una calvacata se sottovalutato può dare forma a una sofferenza che, per le sue possibili cause sull’organismo di questo animale, come – ad esempio – di risposta a una comune tensione muscolare, è una cosa che adrebbe rigorosamente evitata.
Se un cavallo ci sembra pigro non dovremmo dar per scontato che questultima sia una caratteristica del suo temperamento, quanto – piuttosto – una reazione psicofisica a un dolore localizzato in una precisa parte del corpo oppure di un fastidio generato da ciò che lo circonda.
Oltre alla possibilità di essere messi in condizione di provare accidentalmente un dolore fisico durante la cavalcata, il cavallo ha bisogno di essere ascoltato non solo attraverso la lettura e il rispettivo significato dei suoi movimenti, ma anche di quelli che possono essere i suoi stati d’animo quando siamo in passeggiata con lui.
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Uno degli esempi più frequenti è il calcio all’addome. Il cavallo tenderà a colpirsi in quella zona del suo corpo come a volter indicare la sua sofferenza. Soltanto in tal modo potremmo evitare che il cavallo possa soffrire psicologicamente oppure fisicamente a causa di una nostra distrazioni oppure di una nostra scelta avventata quando siamo con lui.
Per evitare reazioni la manifestazione di brusche nel cavallo, oppure che possano insorgere in lui delle emozioni negative durante una cavalcata, è importante affidare – in primis – noi stessi al loro ascolto nei nostri confronti. Se un cavallo si fida di noi sarà anche lui bendisposto verso di noi. Riconoscere un segnale di allarme nel cavallo potrebbe evitare a lui un considerevole stress e a noi di doverci confrontare con una situazione di pericolo.
Bisogna quindi mai dimenticare che nessuna reazione del cavallo è mai prettamente casuale. Ad esempio bisognerebbe sempre evitare di indurre i cavalli a percorrere un sentiero in cui non si sentono sicuri. Oppure ricordare che forzarli in qualunque altro modo non farà altro che diminuire la loro tolleranza nei nostri confronti.
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