A modo suo, anche micio piange e quando lo fa la cosa ci rende impotenti. Scopriamo cosa fare quando il gatto piange: questi alcuni consigli.
Chi vive con un gatto ha imparato ad interpretare tutte le sue diverse forme di comunicazione con noi “umani”: quelle non verbali, i movimenti della coda sono tra i più significativi, e quelli verbali, un uso della voce che rappresenta la sua “speciale maniera” di “parlare” con noi, di comunicarci emozioni e bisogni.
Nel linguaggio verbale felino si stima che sono più di 100 i diversi tipi di suoni o versi che il gatto produce, tutti con un proprio e preciso significato. Miagolii, fusa, trilli, soffi, grida, chi non li ha mai sentiti dal proprio micio?
Tra questi suoni vi è anche il pianto: stridulo e acuto che ricorda tantissimo il pianto di un neonato, e che non va assolutamente ignorato. Ma cosa fare quando il gatto piange? Questi alcuni utili consigli per calmare micio.
Prima di scoprire cosa fare quando il gatto piange è importante fare alcune importanti precisazioni sul suo “pianto” e soprattutto quali possono essere le motivazioni, così da applicare il giusto suggerimento.
Micio piange, si. Ma è assolutamente impensabile credere che lo faccia come proprio noi o per le nostre stesse motivazioni. Infatti:
Se dovessimo notare che dai suoi occhi fuoriescono lacrime questo è sinonimo di qualche disturbo della zona oculare. Il gatto lacrima davvero se ad esempio agenti irritanti sono entrati a contatto con i suoi occhi, o a causa di un’allergia, di una patologia come la congiuntivite, ed è in questa circostanza che dobbiamo condurlo immediatamente dal veterinario.
Fatte queste due premesse andiamo ad individuare i principali motivi che portano micio a piangere, solo conoscendoli e imparando a comprendere il comportamento di micio sarà possibile adottare delle soluzioni per farlo smettere, per calmarlo.
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Analizzate le principali motivazioni che portano micio a piangere vediamo adesso cosa fare per aiutarlo, per calmarlo e renderlo sereno.
Quando notiamo in lui un pianto persistente la prima cosa da fare è rassicurarlo ed escludere l’eventualità di una ferita, o di una patologia. Come? Avviciniamoci a lui lentamente e con delicatezza iniziamo ad accarezzarlo.
In questo modo possiamo controllare se sul suo corpo ci sono lesioni, ferite o grumi. Controlliamo anche bocca, naso ed occhi, le sue parti intime, ed assicuriamoci che respiri normalmente.
Se dovessimo notare che c’è qualcosa di strano portiamolo subito dal veterinario: con esami specifici sarà lui in grado di individuare la “patologia” che gli provoca dolore facendolo piangere. In caso contrario dobbiamo continuare ad indagare sulle cause.
Appurato che non sta piangendo per il dolore, controlliamo ciotola del cibo e lettiera. Se notiamo che manca cibo nella sua ciotola o la lettiera è sporca, micio potrebbe piangere per richiamare la nostra attenzione, ci sta chiedendo di “correre ai ripari”. Come?
Aggiungiamo un pò di cibo nella sua ciotola, cambiamo l’acqua con quella fresca e pulita, rimbocchiamoci le maniche e puliamo accuratamente la sua lettiera. Micio deve capire che abbiamo premure nei suoi confronti e fatto questo smetterà di piangere.
Ma le motivazioni come abbiamo visto precedentemente sono davvero tante, se non trattasi né di malattia né di mancanza di cibo o della lettiera sporca dobbiamo esser bravi noi ad individuare la causa, e cosa fare quando il gatto piange?
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Questi alcuni utili suggerimenti da applicare per ogni possibile situazione.
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Applicati tutti questi suggerimenti ad ogni specifico caso, se micio continua a piangere senza tregua evitiamo di perdere la pazienza: i rimproveri e le urla non servono a niente. L’unica cosa da fare è condurlo immediatamente dal veterinario, perché alla base del suo pianto ci sarà una precisa motivazione che noi non siamo stati in grado di comprendere.
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Rossana Buccella
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