La+Convenzione+di+Bonn%3A+il+documento+a+tutela+della+conservazione+delle+specie+migratrici+degli+animali+selvatici
amoreaquattrozampeit
/curiosita/convenzione-bonn-documento-tutela/122083/amp/
Curiosita

La Convenzione di Bonn: il documento a tutela della conservazione delle specie migratrici degli animali selvatici

La Convenzione di Bonn è un atto programmatico, volto alla tutela delle specie migratrici degli animali selvatici. Ecco cosa stabilisce.

(Foto Adobe Stock)

La Convenzione per la conservazione delle specie migratrici degli animali selvatici, meglio nota come Convenzione di Bonn, è stata ratificata dall’Italia nel 1983, entrando in vigore nel medesimo anno. Scopriamo insieme che cosa stabilisce e quale grado di protezione offre agli animali.

La storia della Convenzione di Bonn

La Convenzione di Bonn, documento programmatico per la conservazione delle specie migratrici appartenenti alla fauna selvatica, è stata adottata nell’omonima città tedesca nel 1979.

(Foto Pixabay)

In Italia è stata ratificata con la Legge n. 42 del 25 gennaio 1983, entrando in vigore nel medesimo anno (1 novembre 1983). Ad oggi la Convenzione è stata ratificata da 115 Paesi; l’Unione Europea è l’unica tra le organizzazioni sovranazionali del mondo ad avervi aderito.

Scopo della Convenzione di Bonn, come da nome, è la tutela delle specie migratorie, sia terrestri che acquatiche che marine, in particolar modo quelle che sono a rischio di estinzione.

Tali specie sono indicate nell’Allegato I del documento; tra di esse, a titolo esemplificativo e non esaustivo, si annoverano primati, cetacei, coccodrilli, testuggini.

Potrebbe interessarti anche: Che cos’è il documento CITES e quando è obbligatorio a norma di legge

Quadro normativo ed organi di governo

La Convenzione di Bonn si va ad inserire in un quadro normativo complesso, composto da diversi fonti, con la quale l’atto va coordinato.

(Foto Adobe Stock)

A livello internazionale, infatti, il suddetto documento va ad inserirsi nella trama normativa costituita, tra le varie, dalla CITES, dalla Convenzione di Berna e dalla Convenzione di Barcellona.

La normativa di riferimento dell’ordinamento giuridico italiano è la Legge 11 febbraio 1992, n. 157 (Norme per la protezione della fauna omeoterma e per il prelievo venatorio), la quale va coordinata con i suddetti atti internazionali.

Potrebbe interessarti anche: Manifesto per un’etica interspecifica: il documento a tutela degli animali

Sono 3 gli organi istituti dalla Convenzione di Bonn. Uno è la Conferenza degli Stati parte (COP), che adotta le decisioni relative al perseguimento degli scopi dell’atto, anche attraverso l’emanazione di risoluzioni e raccomandazioni. La COP si riunisce una volta ogni 3 anni.

Il Comitato permanente (StC), che si riunisce almeno una volta all’anno, è formato da rappresentanti degli Stati parte. L’organo elabora l’indirizzo politico e amministrativo della Convenzione.

Infine il Comitato scientifico, che si pone quale organo tecnico che fornisce pareri al COP. Esso è formato da un determinato numero di esperti, che vengono nominati dagli stessi Paesi parte della Convenzione di Bonn.

Per restare sempre aggiornato su news, storie, consigli e tanto altro sul mondo degli animali continua a seguirci sui nostri profili Facebook e Instagram. Se invece vuoi dare un’occhiata ai nostri video, puoi visitare il nostro canale YouTube.

A. S.

Antonio Scaramozza

Published by
Antonio Scaramozza

Articoli recenti

  • Cani

Come preparare il panettone per il cane: un dolce facile e veloce

Come preparare il panettone per il cane: un goloso dolce fatto in casa con zucca…

5 ore ago
  • Curiosita

Si può dare il pesce al gatto? Non tutti sono giusti per la sua salute

È giusto per la sua salute dare il pesce al gatto? Quale tipo è più…

11 ore ago
  • Curiosita

Sognare un topo o vari topi: che significa per la simbologia dei sogni

Cosa significa sognare un topo? Cosa vuol dire? Scopriamo insieme quali possono essere le interpretazione…

12 ore ago