Degli studiosi contano le farfalle presenti in una casa pensando di trovare un numero preciso di specie, ma ecco una grande sorpresa.
Alcuni ricercatori sono rimasti bloccati, a causa del Covid, in una casa e hanno deciso di fare qualcosa di utile, ovvero studiare l’ambiente in cui si trovavano con animali annessi.
In particolare, contano le farfalle presenti in casa e in giardino con delle aspettative precise. Tuttavia, la ricerca li ha portati a sorprendersi in modo del tutto inaspettato e a fare delle scoperte davvero preziose.
Incredibile come da una ricerca fatta quasi per passare il tempo si sia arrivato poi a capire molto di più su argomenti e aspetti di alcune specie viventi. Ma andiamo per ordine, troverete tutte le informazioni qui di seguito nell’articolo.
Siamo in Australia. Un matematico, un tassonomista e un ecologista si ritrovano nella stessa casa nel Queensland. Non è l’inizio di una barzelletta, ma un fatto realmente accaduto in cui gli studiosi si sono ritrovati a trascorrere del tempo insieme a causa della recente pandemia.
A quel punto, hanno deciso di impiegare il loro tempo in qualcosa di utile e di studiare l’ambiente circostante. In particolare, volevano concentrarsi sulle specie di farfalle presenti in giardino.
Il giardino non era stato curato, quindi, c’era l’erba alta senza pesticidi e un habitat quasi naturale. Innanzitutto, c’è subito da segnalare la presenza, secondo gli studiosi, di 103 specie di piante tra le quali 100 non erano autoctone.
I dati e le opinioni sono stati riferiti a The Conversation, in cui gli scienziati hanno detto di aver trovato moltissimi insetti impollinatori, oltre 400 specie di farfalle e falene, 100 tipi di mosche e 56 specie di ragni e 13 di zanzare.
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In totale sono riusciti a catalogare oltre 1.150 specie tra animali e piante. Un dato davvero sorprendente se si pensa al luogo in cui si è svolta la ricerca, una semplice casa e nient’altro.
Oltre alla sorpresa per tutte le specie avvistate ed alcune non autoctone, gli studiosi sono anche rimasti colpiti dal numero estremamente basso di coleotteri trovati. Sono gli insetti più diffusi, eppure non sono arrivati a contarne nemmeno un centinaio.
Detto questo, però, arriva la grande scoperta: ben tre specie mai registrate prima nel database australiano delle biodiversità.
Il primo è un verme terrestre, Platydemus manokwari), un predatore poco studiato, importante per l’ecosistema del suolo, ma responsabile del calo di alcune specie come le lumache.
La seconda scoperta è un tipo di flebotomo, il cosiddetto pappataci, un dittero nematocero della famiglia degli Psicodidi, molto diffuso nell’area mediterranea.
Infine, la terza specie mai registrata è un tipo di zanzara, la Culex edwardsi. In realtà, questa è una specie presente in Australia, ma evidentemente è rara e mai incontrata in un luogo urbano.
È questa, infatti, la considerazione che gli studiosi hanno fatto: probabilmente è stato sottovalutato l’ambiente urbano con la convinzione che non ci fossero molte specie viventi rispetto ad un ambiente naturale. Invece, loro lo hanno dimostrato, anche nell’ambiente urbano ci sono migliaia e migliaia di esseri viventi, tra insetti e piante.
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