Un animale davvero da record, il condor andino è il più grande uccello al mondo, che può coprire con un battito d’ali una distanza anche di 160 km.
Il condor andino (o condor delle Ande, dal nome scientifico Vultur gryphus) è un uccello davvero fortunato: con un solo battito d’ali riesce a volare per 160 km, semplicemente grazie alle planate formidabili che riesce a fare sulle correnti. Questo grazie a un’apertura alare di 3 metri, che lo porta a essere il più grande uccello volante al mondo, per un peso di 15 kg circa. Questa notizia arriva da una ricerca dell’Università di Swansea, in Galles, grazie a lunghe osservazioni e tracciamenti dei suoi movimenti in volo. Questo uccello infatti riesce a stare in volo planando, avanzando di centinaia di chilometri senza mai dover sbattere le ali, per un totale di circa 5 ore di volo con un unico battito. Non male!
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Questo enorme uccello abita nel Sud America occidentale, tra montagne e deserti di Colombia, Cile, Argentina, Perù, Bolivia, Ecuador. In Venezuela è molto raro vederlo, ormai, perché la sua popolazione è in pericolo.
Il loro habitat preferito è tra le montagne della catena delle Ande, da cui prende il nome, ma anche in praterie, deserto e regioni vicino alle coste. Sono stati visti anche ad altitudini di 5,5 km. Ma preferiscono aree con ampi spazi aperti, per poter facilmente trovare cibo.
I condor andini hanno delle piume scure sul corpo, ali con piume di volo bianche, con colletto bianco e un collo seminudo, mentre testa e collo sono nudi e di colore scuro. Da piccoli invece sono colore grigio olivastro e marroni. Le ali bianche di volo del maschio sono più evidenti rispetto a quelle della femmina.
Sembra che la parte nuda della testa sia il risultato dell’adattamento al fatto che mangiano carogne: una pelle nuda è più facile da ripulire rispetto alle piume. Il becco ha una forma a gancio, e può strappare facilmente la carne di una carcassa. Il becco è di colore chiaro (avorio) rispetto alle basi delle mandibole, che sono scure.
Il peso del condor andino varia tra i 7,7 e i 15 kg, mentre la loro lunghezza è tra i 100 e i 130 cm circa, con un’apertura alare, come abbiamo anticipato prima, di 3 metri (ed oltre), che ha il record di essere la più grande tra gli uccelli terrestri. Rispetto agli altri rapaci, gli artigli di questo uccello sono più smussati, corti e meno potenti. Sembra sia dovuto al loro stile di vita, legato a camminate e pulizia.
Tra tutte le specie della sua famiglia (Cathartidae), questo rapace è l’unico a mostrare un forte dimorfismo sessuale. I maschi sono molto più grandi tra i due generi, e hanno anche delle escrescenze sulla testa (simili a creste) a differenza delle femmine. Anche il colore degli occhi differisce.
Ma, in entrambi i sessi, si nota la capacità di cambiare il colore della pelle del viso e del collo, in base all’umore del condor andino. Questo viene usato sia per comunicare con i loro simili, ma anche dal maschio per mettersi in mostra durante la stagione degli amori.
Questi uccelli hanno una vita piuttosto lunga, e invecchiano lentamente. Non si conosce la loro durata di vita reale in natura, ma si stima in circa 50 anni. In cattività, sono stati registrati condor andini negli zoo morti a quasi 80 anni.
Il condor andino è un animale monogamo, e si presume che una volta scelto un partner sia per tutta la vita. Durante la giornata sono molto attivi, e tendono a posarsi in gruppo su dei posatoi, dove vige una gerarchia in cui dominano i maschi sulle femmine e gli adulti dominano sui giovani.
Il comportamento dominante crea quindi dei posti privilegiati sui posatoi, dove gli individui di rango sociale più alto occupano dei posti esposti meglio al sole e maggiormente protetti dal vento.
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Questi uccelli sono rapaci che si nutrono di carcasse. Spesso si radunano in gruppo con altre specie di avvoltoi per cercare insieme le prede: i condor andini hanno buona vista, mentre le altre specie hanno buon olfatto. Inoltre i più anziano hanno un becco più forte per lacerare la pelle delle prede.
Gli avvoltoi più giovani possono nutrirsi grazie a questo lavoro di collaborazione, dopo aver lasciato mangiare gli avvoltoi di rango superiore. I condor andini si nutrono di specie autoctone anche di grandi dimensioni (lama, armadillo, alpaca), che nell’ultimo secolo sono state sostituite da animali introdotti dall’uomo (mucche, conigli, cervi, cavalli, cinghiali, volpi, ovini). Non disdegnano anche le carcasse di mammiferi marini e balene, se sono vicino alle zone costiere.
Oltre a nutrirsi di carcasse, possono cacciare anche marmotte, conigli, uccelli, anche se non sono buoni cacciatori (spesso afferrano le prede vive e iniziano a mangiarle mentre sono ancora vive). Inoltre, non avendo dei buoni piedi prensili come gli altri rapaci, tengono ferma la preda stando in piedi su di essa.
F. B.
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