In estate è necessario ricordare di fare attenzione ad alcune specie marine: questo pesce, ad esempio, può essere pericoloso.
Lo Uranoscopus scaber (più comunemente noto come pesce prete) nuota – fra i suoi habitat naturali – anche nel Mar Mediterraneo e appartiene alla famiglia Uranoscopidae. Quel che rende pericoloso questo pesce è la sua conformazione fisica. Il pesce prete esplora tendenzialmente i fondali marini, ma questi ultimi potrebbero condurlo molto facilmente in direzioni di superfici subacquee accessibili anche ai bagnanti, per lo più sabbiose e fangose.
In estate, non dimenticate di fare attenzione a questo pesce pericoloso
Nonostante prediliga il fondali marini, il pesce prete – infatti – potrebbe risalire verso la superficie di risposta ai cambiamenti climatici, e dunque avvicinarsi molto di più alla possibilità di avere un incontro ravvicinato con l’uomo.
Dopo aver parlato del Pesce Luna (Mola Mola) entriamo nel merito della pericolosità del pesce prete (o Lucena). Il pesce prete, assiduo frequentatore anche dell’Oceano Atlantico orientale e del Mar Nero, ha sulla sua superficie delle spine velenose che possono essere accidentalmente calpestate dai bagnanti.
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Se l’invito a prestare attenzione a questo pesce è per lo più indirizzata ai sub e ai sommozzatori, che potrebbero incontrarlo già a una profondità di 15 metri (fino a un massimo di 100 metri), essere informati sulle conformazioni e sulla riconoscibilità di alcune specie resta di fondamentale importanza in vista dei soggiorni in località balneari lungo le coste italiane.
Perché il pesce prete è un pesce a cui dover fare attenzione
Oltre a essere molto dolorosa, la puntura del pesce prete (o lucerna) può causare infezioni e reazioni allergiche di diversa gravità a seconda del soggetto che entra in contatto con le sue spine velenose. Questa puntura, in caso di gonfiore spropositato, peggioramento dell’area interessata o reazioni anomale deve essere consultata da un medico. Si può, nel frattempo, detergere la puntura con acqua calda prediligendo l’immersione totale della zona interessata.
Una delle modalità più efficaci per evitare una puntura di pesce prete, ad esempio, è quella di prestare molta attenzione ai fondali sabbiosi, esattamente dove quest’ultimo potrebbe mimetizzarsi con grande facilità, e – soprattutto – di indossare, per precauzione, delle apposite scarpette “da scogli” quando si sceglie di avventurarsi in fondali di questo tipo.