Quale è il giusto metodo per insegnare nuovi comandi al cane adulto: ecco qualche consiglio degli esperti per addestrare i quattro zampe.
Nell’adottare un cane non conta l’età del quattro zampe. Che si tratti di un cucciolo o di un adulto, l’addestramento e l’educazione potranno avvenire nel migliore dei modi solo grazie alla preparazione e all’impegno dei pet mate. Anche i cani non più cuccioli possono essere addestrati e imparare nuovi comandi. Ma come è possibile educare il quattro zampe? Ecco qualche consiglio per insegnare al cane nuovi comandi.
A qualsiasi specie vivente appartengano, i cuccioli nei primi mesi di vita sono alla costante scoperta di loro stessi e del mondo che li circonda. Ogni giorno devono imparare qualcosa di nuovo, che servirà loro per il resto della vita e ogni giorno si trovano di fronte a situazioni del tutto inaspettate. Il modo migliore per permettere ai cuccioli di imparare a gestire le nuove situazioni è quello di stimolare l’apprendimento, con parole e giochi, in modo da far sviluppare le capacità cognitive. Addestrare un cucciolo può sembrare più semplice rispetto all’addestramento di un cane adulto. In realtà, non è affatto così. Anche i quattro zampe già maturi possono imparare nuovi comandi.
Come dimostrano numerosi studi scientifici, i quattro zampe domestici hanno un’incredibile capacità nell’apprendere e nel comprendere le parole degli esseri umani, rispondendo a determinati stimoli verbali. Come dimostrato dagli etologi, i cani comprendono la lingua degli esseri umani. I ricercatori hanno cercato di comprendere quali fossero le parole o le frasi in grado di generare una risposta emotiva da parte dei cani. I risultati derivati dallo studio hanno permesse di appurare come i quattro zampe non solo siano in grado di capire il significato delle parole, ma anche di associarle a emozioni e azioni. Ed è proprio su questa consapevolezza che è necessario improntare l’addestramento.
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I cani possono assimilare nuove regole anche da adulti. Gli esperti consigliano a tal proposito tre esercizi per insegnare al cane le azioni di base. Ogni esercizio richiederà pazienza e dedizione, ma la costanza e la coerenza nel proporre lo stesso comando porteranno il cane a eseguirlo nel modo più corretto.
Addestrare un cane a non tirare al guinzaglio, ad esempio, è semplice. Se il quattro zampe tira il guinzaglio, il consiglio è quello di fermarsi e aspettare che il cane sia vicino. Se ricomincia a tirare, il pet mate dovrà fermarsi di nuovo fino a che il quattro zampe non avrà capito quale deve essere la sua posizione. Se il cane proprio non comprende il comando, allora si può provare a tenere nascosto nella mano libera dal guinzaglio un dolcetto. Il pet mate dovrà far capire al cane che nella mano c’è un premio e, tenendo il guinzaglio né troppo stretto né lungo, dovrà comunicare con lo sguardo. Se il cane mantiene la posizione ravvicinata potrà ricevere lo snack.
Un recente studio condotto da alcuni ricercatori ha dimostrato poi come i cani tendano a imitare in maniera più o meno evidente gli umani in base al grado di fiducia che nutrono nei confronti di questi ultimi. Il modo con cui i cani interagiscono tra loro e comunicano si basa sull‘apprendimento sociale, ovvero sull’osservazione dei loro simili e dei loro famigliari umani.
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La socializzazione deve essere alla base dell’addestramento. Quando lo si porta a fare una passeggiata, il cane potrà essere addestrato a mettersi seduto o a sdraiarsi a terra. Nell’insegnare al quattro zampe nuovi comandi, snack e dolcetti possono essere molto utili. Il pet mate dovrà ad esempio posizionare il biscotto di fronte al muso del cane e muovere lentamente la mano verso l’alto. Se il cane tenta di saltare, la mano dovrà essere chiusa. Dopo alcuni tentativi, il quattro zampe si siederà per comprendere meglio come afferrare il biscotto. A questo si potrà pronunciare il comando “seduto” e dare al cucciolo la ricompensa.
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Premiare i cuccioli ogni volta che tornano indietro con coccole e dolcetti, concetto base del rinforzo positivo, permetterà ai piccoli di associare l’azione di obbedienza a qualcosa di gradito e vantaggioso. Il rinforzo positivo aiuta a sviluppare il cervello dei cani. I rimproveri per la mancata risposta a una richiesta dovranno essere solo verbali. Il tono di voce dovrà essere fermo e deciso ma mai spaventoso o violento. Quando si rimprovera un cane bisogna tenere conto del fatto che le parole che gli vengono rivolte potranno far scaturire in lui una determinata reazione emotiva.
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Quello che prova un cucciolo quando viene rimproverato dipende dunque dal modo con cui i suoi umani si pongono nei suoi confronti. Addestratori ed etologi hanno dimostrato attraverso lo studio del comportamento dei cani come le capacità cognitive di questi ultimi permettano loro di comprendere meglio un addestramento basato sulla ricompensa. (di Elisabetta Guglielmi)
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