Come si riproduce il cavalluccio marino? Un rituale preciso davvero molto interessante che non tutti conoscono. Vediamo meglio nell’articolo.
Tra le creature viventi più famose e amate dall’essere umano, il cavalluccio marino ha una vita davvero interessante e sono tante le curiosità da scoprire su questo piccolo animale. Non affascina solo l’aspetto e le caratteristiche, ma anche i suoi rituali. Vediamo, qui, come si riproduce il cavalluccio marino e perché è così speciale rispetto ad altre specie.
Come si riproduce il cavalluccio marino?
Si tratta di un rituale molto curioso e affascinante in questa specie che è apprezzata da tutti, grandi e piccini. Leggiamo, più avanti, come avviene questo processo, dalla particolare fase del corteggiamento alla gravidanza.
Esistono tantissime specie di cavalluccio marino, fino a 54 specie di ippocampi. Questi piccoli animaletti sono in pericolo di estinzione, nonostante si faccia molto per proteggerli.
Circondati da un’aurea di mistero e magia, poiché si è sempre creduto che abbiano incredibili capacità soprannaturali, i cavallucci marini si accoppiano in un modo davvero eccezionale.
La danza d’amore dei cavallucci marini
Il corteggiamento tra i cavallucci marini avviene attraverso una lunga danza tra i due, che può durare alcune ore, durante la quale i piccoli esemplari intrecciano le loro code prensili.
É un rituale magico e si è fortunati a poterlo vedere, perché in questo momenti i cavallucci marini possono mutare colore e danzare per dei giorni.
Il tempo dell’accoppiamento, per questa specie, può durare dalla stagione della primavera fino alla fine dell’autunno.
Come si riproduce il cavalluccio marino: il ruolo del maschio
Al momento dell’accoppiamento, l’esemplare femmina può depositare fino a 1.500 uova. Da lì in poi, accade l’inaspettato, poiché a partorire sarà il cavalluccio marino maschio.
É sorprendente sapere che, nella coppia, il ruolo dell’esemplare maschio è importante nella riproduzione.
Il cavalluccio marino maschio, infatti, è dotato di una piccola sacca marsupiale che conterrà le poche uova deposte dall’esemplare femmina. Ma nelle tante specie esistenti di cavalluccio marino, le dimensioni variano.
Grazie ad una papilla genitale, chiamata anche ovopositore, avviene la fertilizzazione.
Parliamo, dunque, di un’inversione di ruoli nell’accoppiamento, tratto distintivo di questa specie marina. La gravidanza maschile è tipica anche dei pesci pipa o pesci ago.
L’esemplare maschio, dunque, può incubare le uova dai 9 ai 45 giorni, periodo delicato in cui le altre femmine faranno loro visita, per controllare che la gravidanza stia procedendo bene.
I piccoli cavallucci marini, tendenzialmente, nasceranno di notte e il maschio partorirà gli esserini tramite contrazioni addominali, proprio come accade solitamente alle femmine.
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I cavallucci marini e la riproduzione: altre curiositÃ
Le curiosità sul particolare processo riproduttivo e l’unione tra i cavallucci marini continuano. Cosa accade ai maschi durante la stagione riproduttiva e come si proteggono dai predatori? Continuiamo a leggere qui.
La vita e la riproduzione dei cavallucci marini è estremamente interessante e ci sono molte caratteristiche comuni a più specie.
Non sono in molti a sapere che i cavallucci marini sono monogami. I piccoli animaletti, infatti, tendono a formare delle coppie fedeli per almeno una stagione riproduttiva.
La trasformazione della gravidanza
Gli esemplari maschi, però, diventano piuttosto aggressivi durante la gravidanza. Anche il loro corpo cambia e si gonfia fino al momento in cui dovranno partorire.
Si tratta di un cambiamento necessario e utile, in quanto li aiuta a difendersi dai possibili predatori e possono portare a termine la gravidanza senza problemi.
Per quanto riguarda il loro accoppiarsi nuovamente, dopo la gravidanza del maschio, l’esemplare femmina è già pronta ad unirsi di nuovo a lui, per depositare altre uova in poco tempo.
L’aspetto delicato riguarda i piccoli dei cavallucci marini i quali, appena partoriti, dovrebbero già essere autosufficienti ma non sono in molti a riuscire a sopravvivere all’attacco di predatori.