Nella provincia di Bolzano è possibile risalire a chi non ha raccolto i bisogni del suo amico peloso con il test del DNA sulle feci del cane.
C’è chi pensa che porti fortuna calpestare la cacca del cane, ma tale situazione risulta allo stesso tempo un’esperienza molto spiacevole. Ma ciò non è dovuto alla palla di pelo ma bensì alle persone che non raccolgono i bisogni del proprio cane.
In una città del Trentino Alto Adige, le autorità, a causa della presenza di molti escrementi per le strade della città, hanno escogitato una soluzione per risolvere il problema.
Vediamo qui di seguito perché il test del DNA delle feci del cane può essere la soluzione giusta che rende possibile multare i proprietari incivili.
Condividere la propria vita con un amico a quattro zampe significa non solo prendersi cura della piccola palla di pelo, nutrirla, portarla dal veterinario o giocare con lei, ma significa anche essere responsabile delle azioni del cane.
Infatti, chi porta a passeggio il proprio amico a quattro zampe, non solo è responsabile del comportamento di fido nei confronti di altri animali o di persone incontrate lungo la strada, ma anche della raccolta dei bisogni del proprio cane.
Difatti vi è proprio una legge che stabilisce l’obbligo di raccogliere i bisogni fisiologici del proprio amico a quattro zampe che deposita sul suolo urbano, nei giardini, nei parchi, all’interno di luoghi aperti al pubblico come per esempio i condomini, sui mezzi di trasporto, nei locali pubblici e nelle aree cani.
Tuttavia, non tutti siamo uguali e alcuni possono essere davvero incivili. Nella provincia di Bolzano, in Trentino-Alto Adige, sconvolti dalla presenza di enormi quantità di escrementi canini per le strade della città, le autorità hanno ordinato ai proprietari di cani di sottoporre i loro amici a quattro zampe al test del DNA.
La legislazione infatti imponeva alle palle di pelo, che abitavano nella provincia, di effettuare un test del DNA in una clinica veterinaria entro la fine dell’anno 2023.
Tuttavia solo 5000 cani hanno effettuato tale test. Ma a cosa serve inserire il DNA del nostro amico a quattro zampe nel database del DNA dei cani? Scopriamolo qui di seguito.
Se vuoi saperne di più, leggi il nostro approfondimento sul tema>>>Dove si buttano i bisogni del cane: quello che occorre sapere
Proprio grazie al test del DNA, qualsiasi bisogno non raccolto dal proprietario, viene raccolto analizzato e inserito nel database del DNA dei cani, in modo tale da identificare la cacca a quale cane appartiene e di conseguenza identificare il suo proprietario.
Una volta individuato il cane e di conseguenza aver rintracciato il proprietario di quest’ultimo, verrà stabilita una sanzione che può essere variare dai 292 euro a 1048 euro. Per questo sarebbe opportuno raccogliere i bisogni di Fido.
Tuttavia, nonostante tale misura abbia causato disagio, soprattutto a coloro che sono proprietari civili, in quanto il test del DNA ha un costo di 65 euro, entro la fine di marzo i proprietari degli animali domestici dovranno registrare il DNA di loro amici pelosi nel database, sottoponendoli agli esami del sangue nelle cliniche veterinarie.
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