Quando ormai è cresciuto, come si dovrebbe lavare il gatto anziano? Tutti i consigli e le dritte per rendere questa operazione meno complicata.
Gli anni passano, e passano per tutti, anche per i nostri felini domestici: quando ormai ha superato una certa ‘soglia’ ed è entrato nella terza età, forse è il caso di sapere come lavare un gatto anziano. Ovviamente l’operazione sarà differente rispetto a quando era gattino ma non per questo più difficile: ecco una serie di consigli utili per rendere il momento della toelettatura un piacevole relax per il micio e per il suo adorato padrone.
No, l’igiene non è direttamente correlata all’età naturalmente. Ma può capitare che il micio più anziano abbia difficoltà a fare i suoi bisogni dentro la lettiera, come è sempre stato abituato. Sappiamo quanto i felini siano attenti e scrupolosi nella pulizia non solo degli oggetti ma anche degli ambienti: lettiera sempre pulita, lontana dal posto destinato alla consumazione del pasto, non dovranno mai sentire cattivi odori (i loro) e così via.
E’ probabile che voglia solo marcare il territorio, anche quando è anziano ed è ormai padrone di esso da tempo, o perché sente minacciato questo suo ruolo o ancora perché è diventato più sensibile all’odore che emana quella sabbia (che forse dovrebbe essere sostituita).
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Ma non il gatto non è ‘famoso’ per badare da solo alla sua stessa pulizia? In effetti sì, ma quando diventa anziano sono numerosi i motivi che potrebbero indurlo a non curarsi più come prima (e non sempre è solo un fatto di stanchezza). Il micio più grande avrà dunque bisogno del nostro aiuto se smette di leccarsi ed eliminare il pelo in eccesso.
Infatti poiché il nostro gattone non provvederà da solo a rigenerare il suo manto, sarà necessario spazzolarlo sia per eliminare la parte di pelo morto sia per pulirlo da residui di polvere, elementi esterni e altro.
In questo modo sarà sempre morbido e setoso, soprattutto se utilizzeremo dei prodotti specifici e non troppo aggressivi. Basterà spazzolarlo regolarmente una o due volte alla settimana nel caso di gatto dal pelo corto; se invece si tratta di un micio dal pelo lungo, ritagliamoci questo momento di relax con lui tutti i giorni.
Questo eviterà non solo al pelo di restare sporco ma riuscirà anche a prevenire la formazione di nodi, che potrebbero tranquillamente nascondersi in quel pelo tutto arruffato. In commercio esistono delle spazzole apposite per il pelo lungo: chiediamolo al nostro negoziante di fiducia.
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Anche il più attento dei padroni potrebbe dimenticare delle zone difficili da pulire, non solo perché magari al gatto non piace che le tocchi ma anche perché sono ‘ben nascoste’. Stiamo parlando delle orecchie, che possono diventare ricettacolo di sporcizia e degli occhi.
Questi ultimi infatti possono lacrimare spesso e possono dunque formarsi attorno ad essi delle fastidiose quanto inestetiche crosticine. In questo caso è opportuno pulirli con un panno umido più spesso possibile, non solo quando vediamo che la crosta si è già formata ma anche se li vediamo bagnati.
Infine il consiglio migliore è lavarlo con un bagnetto, ma non è detto che sarà un’operazione facile o piacevole: se il micio non ha un buon rapporto con l’acqua è forse perché non è stato mai abituato al contatto con essa. Se la cosa risulta molto difficile da fare, allora sarà il caso di farci aiutare da un toelettatore esperto.
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Antonio D’Agostino
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