Siamo uguali, ma anche dal punto di vista cerebrale? Ho scoperto che il cervello del gatto è uguale a quello umano: ecco la spiegazione.
Che avessimo delle affinità era innegabile, poiché è stato così fin dal primo sguardo, ma non credevo ci somigliassimo così tanto anche dal punto di vista cerebrale: infatti pare proprio che il cervello del gatto è uguale a quello umano. Ma come si spiega questo fenomeno? Basterà osservare i suoi comportamenti e tradurli nel mondo giusto: questo ci aiuterà a conoscerli meglio e a capire quanto siamo simili.
La prima caratteristica che salta all’occhio dei felini è probabilmente la loro intelligenza, valore che consente loro di essere animali estremamente indipendenti. Le similitudini con quello umano partono anche da vari punti di vista:
Attenzione: essere intelligenti e saper stare da soli, ovvero essere indipendenti, non significa però non essere animali sociali: sia il gatto sia l’uomo hanno bisogno di vivere in compagnia di altri, simili e non, affezionandosi in particolare a un umano. Lo stretto rapporto infatti che si verrà a creare tra animale e padrone infatti consentirà al primo di riconoscere gesti, espressioni facciali, gestualità e vocalità. Non a caso infatti il gatto, che notoriamente ama la sua privacy, capirà quando il padrone ha bisogno di lui e non gli negherà mai il suo affetto e la sua presenza.
Se vuoi saperne di più, leggi un nostro approfondimento sul tema >>> Il cervello del gatto si sta rimpicciolendo: colpa dell’uomo? Risponde la scienza
Se il cervello umano è superiore per dimensioni, di certo alcune caratteristiche lo rendono sicuramente molto speciale rispetto al nostro: basti pensare alla loro spiccata sensibilità quando subiscono un torto. Di sicuro, quando si sentono feriti, come molti umani scelgono di evitare quella persona e di dargli le spalle. Inoltre percepiscono quando si sentono amati e non si avvicinano a chi trasmette loro ‘energia negativa’.
Il saper riconoscere le energie emanate da situazioni e persone fa sì che scelgano quella con le quali cercare un contatto. Se noi umani abbiamo bisogno di fare particolari esercizi meditativi o di yoga, ai felini appare naturale saper riconoscere le emissioni di energia: chi ne ha poca o è negativa, non potrà mai godere della spontanea compagnia felina.
Ciò non significa che non apprezzino i caratteri ‘fuori dal comune’, anzi pare che ne siano quasi attratti da coloro hanno un rapporto distaccato con la realtà e che sono sempre iper-eccitati, come ad esempio i bambini (infatti tra bambini e gatti può nascere un amore unico dalle mille sfaccettature).
Come abbiamo visto, Micio ha la capacità di carpire le energie di cose, situazioni e umani molto meglio di noi e in maniera molto rapida, quasi naturale. Se all’uomo servono mezzi e particolari condizioni psico-fisiche, al felino tutto questo non serve.
Ma c’è di più: oltre a praticare il Reiki sul gatto, è lo stesso animale a prendersi cura del nostro corpo e degli ambienti in cui viviamo. A lui infatti basterà distendersi su di noi o in alcuni luoghi precisi della nostra casa per ‘riequilibrare’ le energie negative.
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