Non è stato facile ma ci sono, anzi ci siamo riusciti: come ho insegnato al mio cane a camminare senza guinzaglio e senza correre rischi.
Sebbene lo abbia sempre considerato uno strumento utilissimo per garantire la sua sicurezza, soprattutto i strada e in mezzo alle macchine, sono molto felice che ora ne possa fare a meno. Se vi state chiedendo come ho insegnato al mio cane a camminare senza guinzaglio e in tutta sicurezza, vi darò immediatamente la risposta, che potrebbe aiutare molti padroni in difficoltà (come lo ero io). Ecco qual è il mio segreto!
Cane e guinzaglio: perché a volte lo rifiuta
Di sicuro è grazie a questo strumento che riusciamo a tenere accanto il nostro amico a quattro zampe ed evitare spiacevoli incidenti sia a danni di terzi sia per l’incolumità del nostro stesso Fido. Ma sebbene fossi tranquilla a fargli indossare il guinzaglio, non era sempre facile convincerlo: il mio cane infatti rifiutava di portarlo al collo e poi ho scoperto il perché.
In realtà le motivazioni sono due e le trovo entrambe valide nel mio caso: infatti da una parte è possibile che il cane non sia stato abituato fin da cucciolo ad indossarlo, quindi prova una sorta di fastidio e di rifiuto dell’oggetto stesso; la seconda causa potrebbe essere perché associa il guinzaglio al ritorno a casa dalla passeggiata, momento che ama e che vorrebbe non finisse mai.
Come ho insegnato al mio cane a camminare senza guinzaglio: una scelta non scontata
Bisogna armarsi di pazienza e di una grande forza di volontà per non arrendersi al primo rifiuto poiché il cane non accetterà subito il guinzaglio ma anche insegnargli a camminare senza non sarà un’impresa tanto scontata. Infatti se siamo stati bravi ad abituare il nostro cucciolo a indossare il guinzaglio per le sue uscite, ora sarà strano per lui riassaporare quel senso di libertà di cui ha dovuto fare a meno per tanto tempo.
Eppure è quello che ha sempre desiderato: muoversi come vuole, senza sentirsi costretto da uno strumento che può essere una tortura per alcuni, sebbene sia l’unico che ci garantisce la sua sicurezza, soprattutto in mezzo a strade trafficate e con macchine in transito. Ma quando si cresce, è compito di noi padroni dargli anche la giusta dose di fiducia e di autocontrollo, che lo faranno sicuramente maturare: per questo ho preso la decisione di abituarlo a camminare senza guinzaglio.
Seppur consapevole dei rischi, ho pensato fosse la cosa migliore per lui e sono andata alla ricerca del metodo migliore per insegnarglielo: ogni cane, si sa, è una storia a sé e non impiegano lo stesso tempo per imparare i comandi ed eseguirli. Quindi la prima cosa da fare è non forzarlo e garantirgli il giusto tempo per accettare la nuova condizione di libertà.
Se vuoi saperne di più, leggi il nostro approfondimento sul tema >>> Miglior guinzaglio cani 2024: lungo, resistente e per la macchina, quale ti serve?
Come ho insegnato al mio cane a camminare senza guinzaglio: il mio metodo infallibile
L’ideale è iniziare quando il cane è cucciolo, perché per lui è più facile imparare i comandi e stabilire delle relazioni: iniziamo con il creare un contatto visivo costante, che lo tenga in qualche modo ‘incollato’ a noi: attenzione a non fargli percepire tutte le nostre emozioni. Infatti i cani fiutano la nostre emozioni, anche quelle negative come l’ansia e la paura che possa accadergli qualcosa.
Ma nel mio caso, il mio cane era già grande, quindi non potevo sperare di insegnarglielo approfittando della sua giovane età per abituarlo, quindi ho sperimentato altri metodi altrettanto utili, cioè:
- ho insegnato al cane il richiamo ‘Fermo’,
- ho provato a mantenere la calma e a non mostrarmi preoccupata,
- ho scelto luoghi tranquilli e poco affollati, anche di macchine,
- ho tentato di non annoiarlo, scegliendo giochi che lo tenessero impegnato anche con la mente (ci sono almeno 10 giochi interattivi da fare con il cane),
- ho rafforzato il legame con lui, fuori e dentro casa.
Col tempo ho capito che il lavoro del padrone è anche quello di conoscere a fondo il proprio cane, capire quali sono le situazioni che possono metterlo a disagio o innervosirlo e provare ad evitarle. Ma soprattutto bisognerà prevedere il pericolo e non distrarsi mai, per evitare spiacevoli incidenti.