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Curiosità

Come accorgersi quando è il momento di lavare la ciotola del cane

Per salvaguardare la salute del cane è opportuno sapere quando è il momento di lavare la sua ciotola: un esperimento rivela la giusta frequenza. 

Cucciolo sulla ciotola (Pixabay u_wmcc01ba – Amoreaquattrozampe.it)

Secondo quanto scoperto dai ricercatori dell’Università del Nord Carolina molte persone che ospitano un quattro zampe non hanno l’abitudine di lavare frequentemente la loro ciotola. Questo accorgimento, che può sembrare banale, è in realtà di fondamentale importanza per salvaguardare al meglio non soltanto la salute del fido ma anche quella degli eventuali membri della sua famiglia. Grazie a un esperimento organizzato dagli studiosi si è potuta calcolare la giusta frequenza con cui lavare la ciotola utilizzata dal cane per il consumo di acqua o cibo. 

Cane in salute: quando è il momento di lavare la ciotola del fido

Uno dei rischi che si corrono nel lavare sporadicamente la ciotola per cani, dimenticando di rimuovere i residui dei loro pasti precedenti, oppure nel riporre il loro cibo in luoghi destinati al consumo delle nostre pietanze: è di contrarre il batterio dell’E. coli o della salmonella. Per tal ragione sapere con precisione dove posizionare la ciotola per i nostri amici con la coda può essere una delle prime accortezze ad aiutarci a non commettere passi falsi. Un buon modo per evitare rischi è quello di posizionare la ciotola almeno a 1 metro e mezzo di distanza.

Chihuahua beve dalla ciotola (Pixabay Didgeman – Amoreaquattrozampe.it)

Gli studiosi della “North Carolina State University” hanno effettuato un esperimento coinvolgendo 417 persone con cani in casa e pubblicando i risultati dell’indagine condotta negli Stati Uniti sulla rinomata rivista scientifica “Plos One“. Secondo i risultati ottenuti dall’équipe di ricercatori soltanto una minima percentuale dei soggetti intervistati (appena il 4,7%) avrebbe dimostrato di conoscere le norme igieniche essenziali a ospitare, senza rischi, un pelosetto nella propria abitazione.

Sul lavaggio delle mani, invece, dopo aver consegnato il cibo al cane: è il 34% dei soggetti presi in esame ad aver confermato di avere quest’abitudine.

Nella seconda parte dell’esperimento gli studiosi dell’Università hanno coinvolto soltanto 50 persone. I partecipanti sono stati monitorati per una settimana mentre svolgevano le loro attività quotidiane col fido. L’obiettivo: verificare la quantità di batteri sulle ciotole e sulle superfici circostanti in condizioni di scorretta igiene. La condizione più sicura si è rivelata quella di lavare la ciotola del cane con acqua calda e di non lasciare, in nessun caso, gli avanzi del fido all’interno della ciotola.

Altri consigli per evitare rischi e contaminazione

Se il cane si rifiuta di mangiare, talvolta, ciò può non dipendere esclusivamente da un senso di sazietà, o da un malessere, ma – secondo gli esperti – potrebbe esserci un legame con quanto sottolineato finora. Ovvero la sua ciotola potrebbe essere contaminata da residui di cibo dei suoi pasti precedente. Il che non promette bene per la salute del fido.

Ciotola per cani (Pixabay TaniaVdB – Amoreaquattrozampe.it)

Scegliere di lavare la ciotola del cane, dopo ogni utilizzo, in una lavastoviglie o di utilizzare una temperatura dell’acqua elevata si è confermato l’unico modo per vedere diminuire drasticamente il numero di batteri presenti.

Giada Ciliberto

Laureata in Lingue, Culture, Letterature e Traduzione e laureanda in Scritture e Produzioni dello Spettacolo e dei Media (cinema) presso "La Sapienza" di Roma. La scrittura rappresenta per me un imprescindibile flusso vitale.  Il mio percorso nella Comunicazione inizia con BEJOUR (Become a journalist in Europe) conclusosi nel 2020, presso il Dipartimento CORIS dell'Università La Sapienza e con la successiva collaborazione con alcune riviste on-line. Tra i miei ulteriori interessi ed esperienze rientrano laboratori di scrittura creativa, di teatro, e altre attività legate alla scrittura per immagini.  Sono dell’idea che le creature del mondo animale sappiano ascoltarci anche quando restiamo in silenzio. In ognuna di loro abita un’anima sensibile, per tal ragione tangibile e meritevole di rispetto. Amo osservare e analizzare ciò che mi circonda, viaggiare senza una meta precisa. Credo nel potere anti-anestetico dell’arte e nell’energia potente e costruttiva che deriva dal lavorare a contatto con la natura e con tutte le persone che non hanno mai smesso di dialogare con il loro bambino interiore. 

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