Il 20 febbraio è uscito Cats al cinema: il film tratto dal celebre musical di Broadway sui gatti tuttofare e dal libro di T.S. Eliot.
Si tratta di una storia raccontata sulle note di canzoni stupende, al ritmo di gatti atletici danzanti, che compiono capriole e balzi ancora più spettacolari di quelli che vediamo di solito fare al nostro micio a casa.
A tutti gli effetti, Cats è forse il più importante spettacolo sui gatti, uno dei più famosi sugli animali e, senza alcun dubbio, anche uno dei musical di maggior successo tra la fine del XX e l’inizio del XXI secolo. Forse soltanto nell’ultimo decennio il gradimento era in calo. Il motivo è sostanzialmente che la gente non va più al teatro e, se ci va, ormai è soltanto per guardare rappresentazioni di portata un pochino più popolare e dal fascino commerciale, come le versioni di Broadway dei grandi classici Disney.
Per rimediare all’appiattimento dei livelli di interesse, si proceduto alla lavorazione di un lungometraggio cinematografico che, grazie alla computer grafica e all’utilizzo di altri effetti speciali, ottimi per rendere ancora più spettacolare ciò che lo è già, avrebbe dovuto riproporre lo show in una chiave molto più accessibile per il pubblico e apprezzabile.
Il “musical coi gatti” (così è anche definito Cats) è un racconto denso di significati metaforici e allegorici, che nel mostrare qualche intimo tratto della vita segreta dei nostri amati felini, ci insegna qualcosa su di noi, spiegandoci con tenerezza in che modo potremo riuscire ad ascendere verso l’alto.
Il musical Cats di Broadway è stato nuovamente trasposto (in chiave cinematografica) per il nostro intrattenimento. Ma il nuovo film della Universal con Taylor Swift e Idris Elba si è rivelato molto diverso dalla versione VHS che forse qualcuno di voi possedeva quand’era piccolo. D’altra parte, l’ultima versione discosta tantissimo anche dal musical: difficile dire di aver davvero visto Cats andando al cinema.
Se non sei stato così fortunato da possedere una copia del musical di Andrew Lloyd Webber durante la tua infanzia, i trailer del film potrebbero essere impossibili da capire. Ecco tutto ciò che sappiamo sul film Cats “sicuramente non CGI” che è arrivato nei cinema il 20 febbraio.
Il musical originale di Broadway, che dura circa due ore e venti minuti (wow!), è stato creato da Andrew Lloyd Webber. Trae la maggior parte dei suoi testi dal Libro dei gatti tuttofare di Old Possum, un libro di poesie che T.S. Eliot scrisse nel 1939. Queste poesie raccontano storie di un gruppo ben consolidato di gatti che vivono tutti nello stesso quartiere, a contatto gli uni con gli altri, come se fossero coinquilini umani, condividendo esperienze di vita, momenti di gioia e anche esperienze dolorose.
Webber era stato un fan del libro di Eliot da bambino, e negli anni ’70 iniziò a mettere le poesie in musica. A causa del materiale poetico da cui è stato tratto, il musical non ha una trama forte, per così dire. È anche interamente cantato e gran parte della storia viene trasmessa attraverso la danza. I gatti hanno debuttato nel 1981 sul West End.
Curiosità: Webber ha dovuto ipotecare la sua casa per assicurarsi i fondi. Il sacrificio apparentemente ne è valso la pena, dato che Cats ha vinto il Laurence Olivier Award come miglior nuovo musical.
Cats è un musical in stile antologico che si svolge nel corso di una notte. I gatti Jallicle si riuniscono in una discarica e si presentano cantando, spiegando il motivo per cui ognuno è degno di entrare nello “Heaviside layer”, l’equivalente felino del nostro Paradiso, per rinascere come un gatto nuovo, ancora giovane e ancora pronto a vivere. Il procedimento è supervisionato da Old Deutoronomy, il capo dei gatti del quartiere di Jellicle, micio anziano dal carattere deliziosamente accogliente e gentile. Putroppo, all’improvviso fa la sua comparsa al raduno il terribile gatto criminale Macavity.
Ogni canzone parla generalmente di un gatto che si presenta o di un gatto che racconta una storia sulla sua vita. Durante la notte, una vecchia e sgangherata micia di nome Grizabella tenta più volte di unirsi ai festeggiamenti, ma viene respinta. Gli altri gatti giudicano il suo cappotto troppo sfilacciato e il suo passato addirittura scandaloso e la evitano per questo motivo.
Dopo che i primi gatti hanno avuto il loro momento sotto i riflettori, Old Deuteronomy decide che Grizabella merita di salire allo Heaviside layer, e lei può finalmente rinascere.
I gatti in Cats sono i Jellicle Cats. È difficile individuare cosa significhi esattamente “jellicle” (letteralmente sarebbe “gelatina”), ma secondo un rapporto del Telegraph, la frase appartiene alla giovanissima nipote di T.S. Eliot, che la inventò mentre cercava di pronunciare le parole “caro piccolo gatto”.
Dalla canzone The Jellicle Ball, apprendiamo che i Jellicle Cats possiedono in genere un manto di colore bianco e nero, sono piuttosto piccoli e hanno un carattere allegro, luminoso e piacevole: cantano e ballano tutti molto bene, è incantevole guardarli e ascoltare le loro voci. Detto questo, la stessa canzone conferma che i Jellicle Cats sono di dimensioni moderate, quindi qual è la verità? Perché nel musical appaiono molto grandi (alcuni più di altri). Inoltre, i gatti che frequentano la Jellicle Ball nell’opera teatrale hanno una varietà di modelli di mantello: molto più del semplice “bianco e nero” che i testi suggeriscono.
Il nuovo film live-action di Cats è diretto da Tom Hooper, noto per aver diretto nel 2010 Il discorso del re (con Colin Firth, Helena Bonham Carter e Geoffrey Rush) e nel 2012 Les Misérables (con Hugh Jackman, Russell Crow, Anne Hathaway e sempre Helena Bonham Carter) altro noto musical di genere storico tragico, ispirato al romanzo di Victor Hugo.
Ma non è la prima volta che Cats è stato girato con la cinepresa: nel 1998, una versione di Cats messa in scena appositamente per l’uscita in home video è stata diretta da David Mallet (famoso come regista di video musicali), che ha diretto molte delle performance di David Bowie e dei Queen. La versione VHS, più diffusa negli Stati Uniti d’America, non ha avuto lo stesso successo qui in Italia, ma è comunque stata commercializzata: questo vuol dire che qualcuno di voi in casa l’avrà conservata e, magari, l’avrà anche vista da piccolo.
Nella sequenza iniziale, Victoria, abbandonata dai suoi proprietari, viene presa sotto l’ala collettiva della banda di gatti di strada conosciuti come “gatti Jellicle”. Cantano una canzone che spiega cosa sono i “Jellicle cats”, ma poiché i testi sono quasi del tutto incomprensibili in tutti i numeri del gruppo, è difficile capire cosa stia succedendo. Diversi gatti prendono i riflettori e si esibiscono in un brano cantato in cui spiegano chi sono.
A entrare in scena, in forte contrapposizione con il personaggio di Victoria, è Grizabella, un altro gatto randagio che però non viene accolto allo stesso modo dal gruppo: questo perché Grizabella faceva già parte dei Jellicle quando era giovane, ma poi convinta di poter trovare di meglio nella vita li ha lasciati. La sfortuna ha voluto che restasse povera e sola e le sue disgrazie l’hanno riportata in quel quartiere che prima chiamava casa. I nuovi Jellicle la evitano, perché la vedono strana, diversa, sporca. Nonostante ciò lei non si abbatte e fa di tutto per rientrare nelle grazie della sua gente, di cui è determinata a riconquistarne l’affetto.
Alla fine Old Deuteronomy stabilisce che lei meriti più di tutti gli altri si ascendere allo Heaviside layer.
Jennyanydots (Rebel Wilson) è un pigro tabby che provoca scompiglio durante la notte.
Bustopher Jones (James Corden) è un gatto di strada addobbato con soprabito e ghette.
Mr. Mistoffelees (Laurie Davidson) fa trucchi magici.
Skimbleshanks (Steven McRae) comanda i vagoni ferroviari con il potere della sua tip tap.
Macavity (Idris Elba) è un gatto criminale molto pericoloso e malvagio.
Bombalurina (Taylor Swift) è uno degli scagnozzi di Macavity.
Old Deuteronomy (Judy Dench) è il capo dei gatti Jellicle e si occupa di loro, con amore e tanta dolcezza, oltre a scegliere chi merita di salire allo Heaviside layer (il paradiso dei gatti).
Gizabella (Jennifer Hudson) era una gatta dal fascino incantevole, capace di attrarre chiunque e di sconvolgere gli altri mici; adesso però è soltanto una vecchia felina povera, sporca e sola, che cerca di farsi riammettere nella comunità che era stata lei ad abbandonare molti anni prima.
Non ci sono troppe differenze tra lo spettacolo teatrale e il film Cats. Dopotutto, il musical esiste da quasi quarant’anni e quindi ha una solida base di fan che potrebbe essere delusa nel vedere il loro amato spettacolo prendere un tono completamente diverso. In linea con le aspettative dei fan, la trama e la maggior parte dei personaggi, come la Grizabella di Jennifer Hudson (Dreamgirls), il Bustopher Jones di James Corden (Peter Rabbit) e il Gus di Ian McKellan (Il Signore degli Anelli, Lo Hobbit, X-Men la trilogia), rimangono gli stessi.
Tuttavia, altri personaggi, come la Bombalurina di Taylor Swift e l’Old Deuteronomy di Judi Dench, sono stati modificati per il grande schermo. Per non parlare del più grande cambiamento di tutti, la star dello spettacolo, Victoria, interpretata dalla novellino del Cinema Francesca Hayward (stella della Royal Ballet School).
Gli spettatori vedono il mondo dei gatti attraverso gli occhi di Victoria, un nuovo felino giunto in città. Ma nel musical originale, Victoria è sostanzialmente simile a una ballerina di ensemble di sottofondo, anche se ha un assolo di balletto rivoluzionario. Nel film, tuttavia, Victoria ha il suo retroscena e un introspezione completa (da protagonista), mentre si lega ai gatti Jellicle e crea una connessione emotiva con Grizabella. In realtà, l’arco di Victoria rappresenta un artificio narrativo strumentale perché la trama quasi del tutto carente del musical possa apparire come lo script di un film molto più completo e sfaccettato. Quindi, sebbene non sia fedele al musical, la sua espansione era necessaria per trasformare lo spettacolo teatrale in un’opera filmica.
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S.S.
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