Capire il gatto è una dote naturale: lo hanno scoperto i ricercatori con un esperimento, spiegando perché è tutta questione di talento.
A molti di noi che condividono la propria vita con un felino sarà capitato di trovarsi disorientati e perplessi di fronte a un peculiare atteggiamento da parte sua. Niente paura, è del tutto normale. Un recente studio, infatti, ha messo in luce che capire il gatto è una dote naturale. Scopriamo insieme i risultati dell’esperimento, e chi rientra tra i fortunati e talentuosi conoscitori del comportamento felino.
Capire il gatto è una dote naturale: lo dice la scienza
Un esperimento condotto dalla University of Guelph, in Canada, ha scoperto che capire il gatto non è per tutti: si tratta di una dote naturale.
Durante lo studio, a oltre 6000 soggetti sono stati fatti vedere dei video che mostravano esclusivamente il muso dei mici, chiedendo loro di identificare le emozioni provate dai felini.
In media, i partecipanti hanno risposto correttamente il 50% delle volte. Una piccola porzione del campione, che ammonta al 13%, ha fatto decisamente di meglio.
Infatti, questa fascia ha superato il 75% delle risposte esatte. Così, i partecipanti si sono guadagnati il soprannome di “cat whisperers“, ovvero “persone che sussurrano ai gatti”.
A cosa si deve il particolare talento dei cat whisperers? Alla loro capacità, del tutto straordinaria, di captare alcune micro-espressioni feline, che la maggior parte delle persone non riesce a cogliere.
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Come capire il gatto: i suggerimenti degli esperti
D’accordo: capire il gatto è un talento naturale. Ciò non vuol dire, tuttavia, che anche i comuni mortali privi di questo talento non possano esercitarsi nella lettura e nella comprensione di certi atteggiamenti felini.
A cosa prestare attenzione per riuscire a comprendere lo stato d’animo del micio e quello che vuole comunicarci? Come abbiamo visto, è fondamentale analizzare il linguaggio del corpo del micio.
In particolare, occorre soffermarsi su:
- Postura del gatto, che può apparire tesa, ingobbita e irrigidita in tutte quelle situazioni in cui il micio è impaurito o pronto ad attaccare. Al contrario, se il felino tende a strusciarsi su oggetti e persone e a compiere il cosiddetto rolling, ovvero il movimento della pelle del dorso, è alla ricerca di contatto fisico;
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- Posizione delle orecchie, che il gatto tende ad abbassare e a reclinare in circostanze ritenute pericolose, o a tenere ben sollevate quando si sente a proprio agio;
- Movimento della coda, che il felino tende a muovere velocemente per esprimere stress e agitazione, a gonfiare quando ha paura o a tenere dritta e a forma di punto interrogativo nelle situazioni che destano in lui buonumore e curiosità.
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A. S.