Alcuni sanno già la risposta. Per chi non lo sapesse, filosofia e religione si sono chieste se cani e gatti hanno un’anima: qual è la verità.
Molti padroni sanno che i propri animali domestici hanno un’anima perché li vivono ogni giorno e sanno bene cosa possono offrire. Ma anche la filosofia e varie religioni si sono poste la questione: i cani e i gatti hanno un’anima? Ebbene vediamo da vari punti di vista come rispondere a questa profonda domanda.
I cani e i gatti hanno un’anima? Cosa dice la Chiesa
E’ quello che si è chiesta la Chiesa alla domanda se i nostri animali domestici avessero un’anima e non solo hanno risposto in maniera affermativa ma hanno consentito ai fedeli di portarli a seguire la Messa con loro e hanno dedicato una giornata alla loro benedizione il 4 ottobre, nella ricorrenza di San Francesco d’Assisi.
La Chiesa ha dunque risposto che sia i cani sia i gatti abbiano un’anima e, dopo la morte, saranno destinati al Paradiso, così come citava il Profeta Isaia nelle Sacre Scritture:
‘(In nuovi cieli e in una nuova terra) Il lupo e l’agnello pascoleranno insieme e il leone mangerà la paglia come il bue, ma il serpente si nutrirà di polvere‘.
Sebbene in esse non vengano mai citati i gatti, la ragione è probabilmente dovuta al fatto che i felini erano particolarmente venerati nella religione dell’Antico Egitto, quindi venivano sentiti come ‘lontani’ dalla religione cattolica.
Le eccezioni religiose: Buddismo e l’Ebraismo
Se il Cattolicesimo difende la posizione degli animali, donando loro il prestigio dell’anima alla pari degli uomini, il Buddismo invece sostiene che coloro che in vita non si comporteranno bene andranno incontro ad una reincarnazione proprio in esseri animali.
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L’Ebraismo non si esprime invece sulla questione, a differenza dell’islam che invece considera uomini e animali sullo stesso piano, quindi elevandoli allo stesso piano, anche quello dell’anima.
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I cani dopo mortecani e i gatti hanno un’anima? Il punto di vista delle varie filosofie
Nell’Antica Grecia, patria della filosofia, i primi pensatori, Eraclito, Anassimandro e Talete, sostenevano che tutti gli esseri animati dovevano possedere un’anima, proprio come gli uomini.
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Platone ha condotto un’indagine proprio sull’anima, asserendo che essa appartiene a tutti coloro che sono dotati di spirito di sopravvivenza, intelletto e nutrimento. Infine il grande Aristotele, sostenendo che gli animali fossero una diretta creazione divina, dovevano necessariamente possedere anche un’anima, perché dotati di immaginazione e sentimento.