I Carabinieri hanno una nuova “arma” a disposizione: il cane robot; ecco qualche dettaglio in più sul funzionamento e l’utilità.
Si sa che il cane, soprattutto alcune razze, può essere impiegato in attività importanti come aiuto e sostegno alle persone con disabilità, ma anche attività di ricerca nella polizia e salvataggio in estate nelle spiagge.
Al posto di cani veri, da tempo si sta pensando a cani artificiali da dare alle forze dell’ordine. In particolare, c’è già il primo cane robot in dotazione ai carabinieri per delle finalità molto utili e importanti.
Si parla di avvenimenti da controllare con maggiore attenzione nell’anno 2025. Vediamo di scoprire alcuni dettagli curiosi su questa nuova invenzione, sul suo utilizzo e sulla sua funzionalità.
Siamo abituati a vedere dei cani robot come giocattoli per i nostri bambini. Questo di cui vi stiamo parlando in questo articolo, però, non è affatto un giocattolo, ma uno strumento molto importante che potrà dare un aiuto prezioso alle forse dell’ordine.
Sul modello statunitense, anche in Italia è arrivato il primo esemplare di cane robot per i carabinieri che entrerà a far parte del gruppo a breve con delle mansioni specifiche.
Come potete vedere dalla foto dell’articolo, il cane robot è una realtà ed è composto da braccia meccaniche, sensori laser e un sistema di controllo da remoto che gli permetterà di andare ovunque, anche salire le scale.
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Il suo nome è Saetta, dal simbolo dei Carabinieri, ed è uno Spot della Boston Dynamics. Solamente delle persone potranno gestire e comandarlo a distanza, tramite l’utilizzo di un tablet, non avrà nessuna capacità indipendente.
Questo per evitare usi illeciti. L’Arma ci tiene a informare tutti che il modello è stato preso dagli Stati Uniti e da alcuni strumenti già presenti in Europa, ma non è equipaggiato con armi. Serve solo agli artificieri e adesso comprenderemo meglio in che modo.
Abbiamo detto che questo robot non ha armi, ma è dotato di braccia meccaniche e di sensori. Probabilmente immaginate già a che cosa possa servire ed ecco tutte le informazioni rese note.
Sarà comandato dagli artificieri con un tablet ad una distanza di 150 metri. Saetta avrà il compito di prendere parte ad operazioni di ricognizione per individuare agenti chimici o radiologici e per prendere e spostare ordigni esplosivi.
Il suo utilizzo permette di mettere in sicurezza i militari impegnati spesso in contesti molto pericolosi. Con la capacità di salire e scendere le scale, aprire porte, prendere oggetti, spostarli, portarli più vicino o più lontano, Saetta sarà in grado di fare cose straordinarie che non dovranno più fare gli agenti di persona.
È un ottimo modo per evitare incidenti, feriti e morti in questo lavoro molto pericoloso. L’obiettivo è quello di impiegare Saetta per gli eventi che si terranno a Roma nel 2025, in particolare, per garantire la sicurezza del Giubileo della Chiesa Cattolica.
Sicuramente si tratta del primo strumento di una lunga serie. Gli stessi carabinieri di Roma si sono detti fiduciosi che il “futuro possa essere il presente” dando alle macchine operazioni rischiose e complicate che fino ad ora ha dovuto affrontare l’uomo.
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