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Curiosita

Cane e olii essenziali: odori, memoria ed emozioni con l’olfatto

Come possiamo usare gli olii essenziali sul nostro cane, e quali? Un recente studio ne ha studiato gli effetti: sono sorprendenti.

(Foto Flickr)

In occasione del congresso “Il cane a 360° – Congresso Nazionale edizione 2020”, abbiamo assistito alla presentazione di un nuovo studio sull’uso degli olii essenziali sui cani, da parte della dott.ssa Stefania Uccheddu del MTA-ELTE Comparative Research Group di Budapest, in Ungheria.

Lo studio degli olii essenziali sui cani

Uno studio ha analizzato l’effetto sui cani degli odori degli olii essenziali per capire come questi potessero influenza la risposta da parte di questi animali. 

(Foto Adobe Stock)

Nei test sono stati usati specificamente degli animali di canile, quindi con meno possibilità di essere esposti a molti stimoli olfattivi rispetto ai cani domestici.

L’uso di olii essenziali nello studio è stato basato su odori già usati sugli umani per ridurre l’ansia (come la lavanda), e si è tentato di capire come valutare lo stato generale degli animali, dal punto di vista emotivo.

Per valutare lo stato affettivo generale degli animali, quindi di benessere generale, si è usato un cognitive bias test: si tratta della domanda su un bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto.

Nel momento in cui ci chiedono se un bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto, possiamo rispondere, ma questa domanda possiamo farla in qualche modo anche agli animali. Questo ci farà capire se il cane è “ottimista” o “pessimista”.

Si è creato un test diviso in due parti: nella prima parte si è insegnato al cane che esistono posizioni diverse in cui possiamo mettere delle ciotole. Possono avere una valenza positiva (con una ricompensa) o una valenza negativa (senza ricompensa). 

Il cane può scegliere se andare verso una ciotola oppure no. Il cane capirà che la ciotola nel luogo “positivo” porta a un risultato, e se mettiamo la ciotola nel luogo “negativo” non dovrebbe avvicinarsi nemmeno.

La seconda parte del test

A questo punto dell’addestramento, siamo arrivati al punto di aver insegnato al cane che c’è una posizione positiva (dove c’è il cibo) e una negativa (dove non c’è cibo).

(Foto Abobe Stock)

E se mettiamo una ciotola in una posizione al centro, quindi una posizione “ambigua”, come risponderà il cane? Sarà l’equivalente del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto.

Il cane cosa penserà della ciotola messa al centro? Se si muoverà comunque per curiosare pensando che c’è cibo, sarà un cane “ottimista”, al contrario, sarà un cane “pessimista”. 

I cani di proprietà su cui è stato testato l’esperimento erano tutti molto positivi, e si spostavano verso la ciotola al centro. I cani in canile, invece, erano più negativi e diffidenti.

L’esperimento quindi ha voluto verificare se con l’uso degli olii essenziali si potesse aiutare i cani a gestire dal punto di vista emotivo in maniera diversa questa percezione.

La ricercatrice Alexandra Horowitz ha usato questo test anche per capire se, in caso attività basate sull’olfatto, il cane si muovesse in modo più veloce verso la ciotola al centro, cioè “ambigua”. 

Questo periodo di tempo diventa la cosiddetta latenza, cioè il tempo che impiega il cane a muoversi dal punto in cui attende le ciotole, al momento in cui arriva alla ciotola stessa. 

Nel caso delle ciotole con valenza positiva il tempo è molto ridotto, nel caso delle ciotole con valenza negativa il tempo sarà molto lungo o “infinito” perché l’animale non si muoverà affatto.

L’uso degli olii essenziali e dell’aromaterapia

Che effetto hanno avuto quindi gli olii essenziali sui cani che partecipavano al test? Usando gli olii essenziali, i cani sono sembrati più “ottimisti”. 

(Foto Pexels)

Il tempo di latenza si è molto ridotto, perché i cani erano in qualche modo più tranquilli e positivi verso la situazione in cui si trovano. Tra tutti gli olii essenziali, la lavanda è quella che è ha dato maggiori risultati rispetto al rilassamento degli animali. 

In realtà l’olio essenziale che ha offerto un risultato non significativo, per ridurre la latenza, è stata la litsea citrata, usata anche in medicina umana (è detto “l’olio dell’ottimismo”).

La lavanda è stata usata per tranquillizzare gli animali che soffrivano di ansia durante i viaggi in macchina, e anche in caso di cani di canile o gatti. Ovviamente, questi olii possono avere degli effetti collaterali da tenere sotto controllo.

L’aromaterapia e la feromonoterapia non sono la stessa cosa. I feromoni hanno un effetto molto più diretto, quindi ci sarà un target diverso e una forma di condizionamento dell’animale particolari.

Abbiamo già in passato parlato dell’uso dei feromoni sul cane.

Un odore può essere legato a un evento negativo, per cui per il cane ci potrebbe essere un ricordo particolare rispetto alla sua esperienza individuale.

Questi odori possono essere usati per ridurre lo stress degli animali domestici? Non siamo ancora a conoscenza di quali olii essenziali usare con sicurezza in questo senso. La lavanda è uno degli olii che si è dimostrato più efficace e con meno effetti collaterali.

Se l’animale sta subendo uno stress, dobbiamo prima di tutto capire cosa significa. Quando c’è uno stress si attivano alcuni sistemi particolari nell’organismo. 

Gli olii essenziali possono essere efficaci per gestire una situazione precisa, quindi stress a breve termine. In questo caso non si riesce a risolvere un problema generale, come uno stress a lungo termine.

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Come usare gli olii, e quali effetti hanno

Come possiamo utilizzare questi olii essenziali? Non solo l’olio dà una risposta alla situazione, ma abbiamo anche la possibilità di avere risposte individuali. 

(Foto Unsplash)

Non possiamo dimenticare nel caso di somministrazione di un olio essenziale della neofobia: la paura del nuovo. Un cane che non ha avuto esperienza con un odore potrebbe rispondere con una paura, anche se si tratta di un odore teoricamente rilassante. 

Prima si attiva il sistema simpatico, una volta che il cane capisce che l’odore non è negativo, usa l’altra narice e si attiva il sistema parasimpatico e si blocca il sistema simpatico. Se invece è legato a un’informazione di pericolo, si attiva solo il sistema simpatico.

Ci sono molti modi per somministrare gli olii essenziali, con vari sistemi comunemente in commercio. 

Si potrebbero usare dei diffusori a ultrasuoni, che danneggia il meno possibile l’olio, o i nebulizzatori, che sono meno economici ma permettono una buona diffusione e un buon utilizzo terapeutico degli olii essenziali.

Ricordiamo anche di verificare sempre prima di usarle, che non si tratti di piante velenose per il nostro cane.

Alcuni risultati in base agli olii essenziali sono:

  • Laurus nobilis: l’alloro, spesso associato nella storia umana ai grandi momenti, quando è stato utilizzato sui cani, questi si mettevano in posizione che dimostrava di sentirsi più sicuri di sé.
  • Juniperus comune var montana: usato anche in medicina umana come ansiolitico, sui cani non ha avuto grandi effetti.
  • Cupressus sempervirens: con il cipresso c’è stato un aumento del tempo di osservazione ed esplorazione dei cani. Questo dato deve essere analizzato meglio.
  • Cananga odorata: viene in genere usato per la riduzione dello stress nel cane (a breve e lungo termine), anche in medicina umana viene spesso associato a una riduzione della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca. Nelle osservazioni ha ridotto il tempo impiegato durante l’esplorazione olfattiva, quindi si presume che il cane sia riuscito a ottenere più informazioni in un tempo più breve.
  • Lavanda angustifolia: si è raccolta della saliva per valutare i livelli di cortisolo mostrati dagli cani coinvolti nel test. Si è osservato che c’è una riduzione del cortisolo dopo la diffusione di lavanda, questo significa che la lavanda ha un effetto non solo individuale ma anche generale nella specie canina. Anche se non sappiamo bene come funziona sull’organismo (anche in medicina umana), sembra che riduca effettivamente l’ansia, senza molti effetti contro laterali.

Altri olii usati durante il test sono stati: Cistus ladaniferus, Pelargonium graveolens, Citrus aurantium.

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F. B.

Fabrizio B

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