Non sai resistere al suo sguardo? Perché quando il cane fa gli occhi dolci il nostro cuore si scioglie: quando li fa e cosa vuole comunicarci.
Certo che Fido sa perfettamente come farci innamorare e convincerci a fare qualcosa che proprio non volevamo fare: in fondo gli basta uno sguardo. Capita spesso che il cane fa gli occhi dolci, ma da dove nasce questo suo modo di fare e cosa vuole ottenere quando ci guarda con quei due occhioni languidi? La risposta potrebbe sorprenderci! Inoltre è bello sapere che è un ‘trattamento’ che riserva solo a noi umani, poiché raramente comunicano così tra simili.
Se si dice che ‘gli occhi sono lo specchio dell’anima’, questa affermazione può valere di certo anche per i nostri amici a quattro zampe. L’espressività dello sguardo del nostro amico Fido è impareggiabile ed è, diciamolo pure, spesso il nostro punto debole.
E per giunta sa come ‘usare’ gli occhi dolci al momento giusto: quando vuole farsi perdonare dopo una marachella, oppure quando vuole convincerci a rimpinguare la sua ciotola o uscire fuori a passeggiare.
Ma in cosa ‘consiste’ questo sguardo e come possiamo riconoscerlo? Gli occhi sembrano più tristi, le sopracciglia si curvano e la testa pende da un lato. Ed è proprio con questa espressione che Fido riesce quasi sempre ad ottenere perdono, coccole e tutto ciò che desidera in quel momento.
Insomma pare che quando il cane fa gli occhi dolci, non lo faccia in maniera del tutto casuale, ma ben ‘studiata’: almeno questo il risultato di uno studio inglese, che andremo di seguito ad approfondire.
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Uno studio condotto dalla Università inglese di Portsmouth unitamente al Waltham Centre For Pet Nutrition ha confermato che lo sguardo languido di Fido, noto anche come ‘da cane bastonato’, in realtà sia tutt’altro che casuale o involontario.
Pare proprio che tale espressione sia frutto di un lungo processo evolutivo, al termine del quale il cane ha capito che poteva ottenere molto di più dal padrone o dall’umano di turno se ‘faceva quella faccia’.
Il test è stato condotto su un campione di 27 esemplari, appartenenti a varie razze (Mastiff e Staffordshore Bull Terrier), le cui espressioni faciali sono state studiate con uno strumento detto ‘Dogsfacs’. Quest’ultimo analizzava le singole espressioni facciali del cane (quando le sopracciglia si alzavano o quando gli occhi si ingrandivano) sempre in presenza del loro padrone o comunque di un umano.
Studi anatomici, condotti dalla psicologa comparativa Juliane Kaminski sempre della Portsmouth University hanno confrontato lo sguardo dei nostri amati animali domestici con quello dei loro antenati selvatici.
Anatomicamente pare che i cani abbiano un muscolo in più nell’arcata sopraccigliare rispetto ai lupi, fattore che consente loro di di assumere un’espressione più tenera e dolce col solo sguardo. Ma questi occhioni grandi e teneri non vi ricordano quelli di un bambino che vuole farsi perdonare o che chiede di essere soddisfatto?
Ma l’uomo è solo ‘vittima’ di questa espressione? In realtà, no. Pare infatti che i cani abbiano assunto questa espressione prendendo proprio spunto da noi umani e grazie al costante e sempre crescente contatto con noi: a quanto pare è questo il risultato di circa 30 mila anni di processo di domesticazione di questo animale.
Francesca Ciardiello
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