‘Vieni al lavoro con me?’: cosa sapere sul cane in ufficio e come trascorrere con lui ore piacevoli ma produttive, senza rimproveri.
Le ore di lavoro sarebbero molto più piacevoli se il nostro Fido potesse venire con noi. Inoltre risolveremmo il problema di lasciarlo da solo a casa! Per fortuna alcuni posti di lavoro si sono accorti di quanto possa essere piacevole e produttivo avere un cane in ufficio col suo padrone. Ma quali sono le norme da seguire e quando è possibile godere della sua compagnia? Tutte le informazioni più utili.
Cane al lavoro col padrone: gli inglesi sono stati i pionieri
Si chiama ‘Take Your Dog To Work Day’ ed è la giornata dedicata alla compagnia del proprio quattro zampe sul posto di lavoro; è stata istituita già alla fine degli anni ‘90 in Inghilterra e viene celebrata ogni anno l’ultimo venerdì del mese di giugno. Ma non si tratta solo di una piacevole giornata in compagnia del cane ma fonda su studi e principi accertati: pare proprio che la compagnia dell’animale favorisca il benessere non solo del suo padrone ma anche dei colleghi sul posto di lavoro.
Addirittura pare che la produzione aumenti del 22% quando accanto a noi alla scrivania c’è anche la sua zampa, oltre a migliorare la concentrazione e la soddisfazione del proprio lavoro: in fondo non deve parere così strano, poiché averlo accanto a noi ci libera di alcuni pensieri assillanti come: ‘Chissà cosa starà facendo ora, si starà annoiando, sentirà la mia mancanza?’ e via di seguito.
Studi recenti hanno però confermato che averli accanto sul posto di lavoro non solo un giorno ma tutto l’anno non possa che essere positivo e molte aziende hanno già sposato la causa.
Cane in ufficio col padrone: la politica Pet Friendly
La OneDay Group, una business community che lancia sempre idee innovative per fare impresa, è stata la promotrice della Pet Friendy Policy che ha adottato dal 2020, in piena pandemia mondiale, durante la quale molti dipendenti hanno iniziato a portare il proprio animale domestico sul luogo di lavoro (in un momento di crisi nazionale in cui trovare dei Dog Sitter era davvero difficile).
Col passare del tempo, nonostante l’emergenza in corso, tutti i dipendenti e dirigenti si sono resi conto che avere degli animali di compagnia tra le quattro mura di un ufficio rendeva l’ambiente meno teso, più produttivo e sereno: per questo si è fatto in modo che quel provvedimento inteso come ‘temporaneo’ diventasse in realtà una consuetudine.
Ovviamente i cani che accedevano agli uffici dovevano avere alcune caratteristiche imprescindibili alla loro presenza, ovvero:
- vaccinazione,
- polizza assicurativa,
- guinzaglio.
Che questa idea possa essere adottata anche dalle altre aziende e diventi una normalità? In molti ci sperano.
Se vuoi saperne di più, leggi il nostro approfondimento sul tema>>> Dovete andare al lavoro? Siete anche in ritardo, questo cane ha avuto un’idea unica
Cane in ufficio col padrone: cosa sapere se vuoi farlo in Italia
In realtà nel nostro Paese non vige una regola nazionale o una Legge che vieta la presenza di cani in ufficio o sul posto di lavoro, a meno che non sia espressamente vietato in un regolamento aziendale interno.
E’ ovvio che alcuni luoghi di lavoro, come gli ospedali ad esempio, non possono accettarli a meno che non la loro presenza non sia di ausilio fondamentale alle Pet Therapy. Prima di portarlo al lavoro con noi è ovviamente necessario informarsi sul regolamento interno, tenerlo col guinzaglio accanto alla propria scrivania o nella eventuale Pet Room messa a disposizione dall’azienda. Ma di cosa bisogna accertarsi per il buon vivere civile con gli altri colleghi?
- Che nessuno ne abbia paura,
- che la presenza del cane non sia elemento di disturbo o distrazione per gli altri,
- che il cane sia abituato ad eseguire i comandi di base,
- che vada d’accordo con altri cani di altri colleghi per evitare zuffe e liti tra quattro zampe.
Qualora insomma ci fossero tutte le condizioni sopra elencate, sarebbe una buona idea portare con noi alcuni accessori per rendergli l’ambiente più familiare e comodo come ad esempio qualche gioco, le sue ciotole, kit per i suoi bisogni, kit di pronto soccorso e naturalmente il suo snack preferito per la pausa.