Il tuo cane dorme male? Dovresti fare attenzione, perché secondo la scienza potrebbe essere a rischio. Vediamo insieme perché.
Chi convive con un cane sa quanto sia importante il sonno per il nostro amico a quattro zampe. Infatti è grazie al riposino che il nostro amico peloso può avere un recupero fisico e mentale.
Inoltre è molto importante anche per l’apprendimento e la memoria della nostra palla di pelo. Tuttavia, per far sì che ciò accada è necessario che Fido dorma bene. Se il tuo cane dorme male, infatti, potrebbe essere a rischio. Vediamo insieme cosa dichiara la scienza a riguardo.
Il sonno svolge un ruolo molto importante nella salute dei nostri amici a quattro zampe. Per questo motivo i cani trascorrono la maggior parte della loro giornata a dormire.
Tuttavia, una nuova ricerca svolta dalla veterinaria Natasha Olby, neurologa, neurochirurga e gerontologa della Carolina del Nord, e il suo team ha trovato una correlazione con il modo di dormire del nostro amico peloso e una patologia molto diffusa, soprattutto nei cani anziani, ossia la disfunzione cognitiva canina.
L’esperta si è concentrata su tale argomento, in quanto molte persone hanno dichiarato che i propri cani, i quali presentavano la sindrome da disfunzione cognitiva canina, tendevano ad avere difficoltà a dormire la notte. Inoltre molto spesso alcuni di essi emettevano vocalizzi notturni e dormivano molto durante il giorno.
La specialista per scoprire se vi era una correlazione tra la malattia e i problemi del sonno, si è rivolta ad un gruppo di cani anziani che erano stati presi in considerazione per uno studio per testare integratori antietà.
Per tale studio non venivano considerati cani che potevano diventare ciechi o cani che avevano l’artrite, ma venivano considerati i cani che avevano vissuto più del 75% della durata di vita prevista dalla loro razza.
La ricerca consisteva nel ripetere alcuni test cognitivi ogni sei mesi in modo tale da monitorare il calo delle agilità della mente e delle prestazioni delle palle di pelo.
Lo studio della dottoressa Olby, si è svolto monitorando le onde cerebrali dei 28 amici pelosi durante il loro sonno. Per fare ciò è stata utilizzata la polisonnografia, un elettroencefalogramma che diagnostica i problemi nel sonno nelle persone.
Per mettere a loro agio i 28 cani coinvolti nello studio è stato chiesto ai loro proprietari di portare le cucce delle proprie palle di pelo. Queste sono state posizionate in una stanza priva di suoni e rumori.
Confrontando i dati delle onde cerebrali del sonno con i test cognitivi di ogni cane, è emerso che le palle di pelo che presentavano più demenza passavano meno tempo nel sonno profondo e Rem (fase dove vi è un’intensa attività cerebrale e in cui il cane sogna).
Grazie a tale ricerca, dichiara la dottoressa veterinaria Olby, gli scienziati possono comprendere meglio il processo della malattia in modo tale da poter intervenire prima e non dopo.
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