Il cane che abbaia in condominio è una delle cause più frequenti di liti tra vicini di casa. Cosa dice la legge a riguardo? Scopriamolo insieme.
Si sa, non sempre i rapporti con i vicini sono dei migliori, e in un condominio ci può essere anche qualche tensione in più. A volte l’oggetto delle dispute possono essere proprio i nostri amici animali, in particolare il cane che abbaia, se questo disturba il vicinato oltre una certa misura. Cosa dice la legge a riguardo? Scopriamolo insieme!
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Abbaiare è la natura del cane
Partiamo da un dato di fatto, piuttosto lampante: i cani abbaiano. D’altronde è la loro natura, e di certo è uno dei principali modi che hanno per esprimersi. Abbaiano agli altri cani, abbaiano alle persone. D’altro canto va tutelato anche il diritto del condomino a non essere disturbato, soprattutto in determinati orari o contesti. Insomma, due esigenze contrapposte che vanno bilanciate.
È ovvio che non possa essere accesa una disputa per un singolo abbaio o comunque per un episodio sporadico in cui il cane ha abbaiato per un tempo significativo. Ed in ogni caso andrebbero valutate sempre le circostanze di fatto che caratterizzano l’episodio (è piuttosto normale che il cane abbai verso altri cani, fiutandone la presenza).
Quando l’abbaio del cane può disturbare
Quindi come capire quando l’abbaiare del cane può disturbare? Per stabilirlo dobbiamo rifarci alle norme del codice civile, cercando di capire quando i rumori dell’animale (abbaio compreso) superino i limiti della normale tollerabilità.
Infatti, a norma dell’art. 844 c.c., non si possono impedire, tra le altre cose, i rumori (compresi quelli degli animali) provenienti dal fondo del vicino, purché non superino i limiti della normale tollerabilità. Se questo avviene, il proprietario dell’animale è civilmente responsabile dei danni che procura.
Quando l’abbaio supera la normale tollerabilità
Non è semplice determinare quando l’abbaio del cane supera la cosiddetta soglia della normale tollerabilità. Di certo deve trattarsi di un rumore oggettivamente intollerabile. Quindi in un condominio il disturbo deve essere tale da disturbare allo stesso tempo una pluralità di persone, e non un singolo condomino.
Anche perché, come chiarito dalla Corte di Cassazione, l’art. 844 c.c. tutela la pubblica tranquillità e quindi il rumore deve essere tale da poter violare quella di un numero indeterminato di persone.
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Attenzione agli orari
Anche l’orario in cui il cane abbaia può incidere sulla tollerabilità del rumore. Quali sono gli orari in cui il cane può abbaiare? Non vi sono delle norme precise al riguardo, seppur indicativamente si indichino questi intervalli orari: dalle 08:00 alle 13:00, e dalle 16:00 alle 20:00.
Si tratta di orari indicativi e non vincolanti, che trovano di solito una più puntuale previsione all’interno del regolamento condominiale. L’indicazione di massima è che il cane non debba arrecare disturbo negli orari di riposo: quindi, tradizionalmente, oltre alla notte, le prime ore del pomeriggio.
La responsabilità penale
Se il cane abbaia in condominio in modo tale da disturbare il vicinato, per il proprietario può esserci anche responsabilità penale. L’articolo di riferimento è il 659 c.p., ovvero il disturbo della quiete pubblica.
Commette tale reato chi disturba il riposo delle persone o le loro occupazioni, tra le altre cose, suscitando non impedendo strepiti degli animali. La pena è l’arresto fino ai 3 mesi o l’ammenda fino a 309 euro. Anche in questo caso deve trattarsi di rumori intollerabili.
L’orario, specie se notturno, può incidere sulla valutazione della condotta, così come l’abitualità della stessa; una cosa è un episodio isolato, magari causato da un evento insolito, altro è la quotidianità del disagio. Per questo è importante che il proprietario calmi il cane quando abbaia, mettendo in atto tutti i rimedi possibili.
Antonio Scaramozza