Il tuo cane abbaia allo specchio quando vede la sua immagine riflessa? Scopriamo il perché di questa bizzarra reazione.
Quando introduciamo un cane nella nostra vita siamo pronti ad accogliere non solo la sua allegria, le sue coccole, i suoi giochi, ma anche tutte le sue paure, le sue insicurezze e quei strani comportamenti che lo caratterizzano.
Uno di questi è senz’altro quando il cane si specchia. Le reazioni che può avere sono tantissime e variano a seconda del carattere del nostro amico a quattro zampe. Può fermarsi ad annusare l’immagine che vede nello specchio, ad averne timore o ad ignorarla completamente.
Ma vi siete mai chiesti come mai il cane abbaia allo specchio quando vede la sua immagine riflessa, o magari quando la “incrocia” in una vetrina?
Alquanto bizzarra come cosa, ma sicuramente una reazione che ha una motivazione più che valida. Scopriamolo insieme.
Il comportamento di ogni cane quando vede la sua immagine in uno specchio varia a seconda del suo carattere. Ma sicuramente c’è lo stesso presupposto alla base di ogni diversa reazione.
Il cane è un animale che inizia a “scoprire” il mondo non attraverso la vista ma bensì attraverso l’olfatto e l’udito. Sono questi i primi sensi che sviluppa crescendo ed è per questo che quando vede la sua immagine riflessa non è in grado di percepire la realtà.
Quell’immagine che vede muoversi nello specchio lo incuriosisce ma Fido non la identifica come il proprio riflesso, in quanto non è in grado di riconoscersi visivamente. La mente del cane non riesce a collegare quell’immagine a sé stesso. E’ un ragionamento troppo complesso per il suo cervello.
Seppur sia un animale molto intelligente, numerosi studi hanno confermato che la “coscienza del proprio io” non appartiene al cane (cosa che invece è molto attiva nelle grandi scimmie, ad esempio).
Ed è proprio per questo motivo che il cane abbaia quando vede nello specchio la sua immagine riflessa, la sua mente la associa immediatamente ad un altro cane, ad un cane nemico, ed ecco che si spaventa ed inizia ad abbaiare tanto.
Questa spiegazione possiamo paragonarla ai bambini, al loro sviluppo cognitivo. Infatti i bambini riescono a riconoscersi nelle immagini riflesse solo dopo i 18 mesi di vita, e solo grazie ad alcuni minuziosi passaggi.
Prima quel che vedono lo associano ad un altro bambino, proprio come accade nel cane, che in quell’immagine riflessa vede un altro cane, ma non sé stesso.
Ecco spiegato perché quando il nostro cane si specchia inizia ad abbaiare tanto, a piangere, a correre come un pazzo provando ad afferrare “il riflesso delle zampe”, perché per lui quel riflesso appartiene ad un cane nemico.
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Il cane non possiede la “coscienza del proprio io”, non è consapevole che l’immagine riflessa in uno specchio sia proprio la sua.
Molti studiosi negli hanno hanno approfondito questa questione con esperimenti di ogni genere. Il più importante è stato effettuato sugli scimpanzé.
Posizionando degli specchi nell’habitat naturale di questi animali hanno notato come nel giro di pochi giorni le loro reazioni cambiavano alla vista delle immagini riflesse.
Inizialmente gli scimpanzé osservando quell’immagine riflessa pensavano di trovarsi dinanzi ad altri animali. Provavano a giocare con loro, ad instaurare delle “relazioni”.
Ma col passare dei giorni hanno capito che quel riflesso seguiva i propri movimenti, ed ecco che hanno preso consapevolezza che quell’immagine riflessa altro non era che la propria.
Questo tipo di esperimento è stato condotto anche sui nostri amici a quattro zampe, ma con esito negativo. Confermando che nel cane manca completamente la coscienza del proprio io e che per riconoscersi usa innanzitutto l’olfatto.
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Così come hanno fatto numerosi studiosi con gli scimpanzé e con gli altri animali, anche noi possiamo fare un piccolo esperimento con il nostro cane.
Sicuramente non riusciremo mai a fargli capire che quel che vede nello specchio è il proprio riflesso, evitando di farlo abbaiare preso dallo spavento, ma possiamo quantomeno provarci.
Quel che occorre è:
Quel che dobbiamo fare è semplicissimo:
Adesso non resta che osservare le sue reazioni: se invece di abbaiare prova a staccare quel pezzettino di carta colorata dalla zampa riflessa nello specchio, ecco che forse quell’immagine l’associa a sé stesso, forse.
Rossana Buccella
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