Quando si parla di artrite si fa riferimento a una problematica piuttosto complica sia da affrontare che da gestire, in modo particolare tra i cani, ma non bisogna dimenticare come non siano così rari anche dei casi nel mondo felino.
Un gran numero di veterinari, così come di proprietari di cani sono alla ricerca da tanti anni di un sistema che possa permettere di tenere sotto controllo la zoppia, ma anche in tanti altri sintomi che caratterizzano questa patologia, come ad esempio un notevole senso di indolenzimento, piuttosto che un limitato grado di attività correlato all’osteoartrite canina.
Nel corso degli ultimi anni, in ambito veterinario sono stati fatti dei grandi passi in avanti per poter capire meglio anche come affrontare l’osteoartrite nel cane e nel gatto. I miglioramenti sono stati rilevati soprattutto in relazione all’individuazione dei sintomi e alla comprensione della causa che può portare al dolore piuttosto che al disagio che accompagna cani e gatti.
I gatti, nello specifico, sono animali che riescono molto bene a celare le loro problematiche e i disagi dal punto di vista medico. Proprio per questa ragione, è decisamente importante che tutti coloro che hanno un gatto siano in grado di individuare i potenziali problemi prima che assumano una forma particolarmente grave.
In realtà, si dovrebbe parlare di osteoartrite, dal momento che si tratta del termine con cui si indica la tipologia maggiormente diffusa di artrite, che va a colpire non solamente i cani, ma anche i gatti. Si tratta di una problematica che insorge nel momento in cui la cartilagine che va a ricoprire la superficie delle articolazioni tende a consumarsi. La conseguenza principale di tale situazione è che le ossa entrano a contatto ed è chiaro che la sensazione di dolore si percepisce molto più facilmente. Il corpo prova a reagire a una simile soluzione, realizzando una nuova cartilagine, ma purtroppo la cartilagine non è in grado di rigenerarsi in maniera molto efficace e, per questa ragione, la nuova superficie si presenta in modo piuttosto irregolare.
Piuttosto di frequente può capitare che questo problema si verifichi per via di una serie di precedenti danni che hanno ad oggetto le articolazioni. Ad esempio, si può verificare nel caso in cui un gatto venga investito da parte di una vettura, oppure è protagonista di una caduta da un’altezza notevole. Altre volte, invece, la causa è legata alla presenza di un difetto congenito, che ha chiaramente condizionato uno sviluppo improprio dell’articolazione.
Nel corso degli ultimi anni, si è capito sempre di più come la displasia dell’anca, che fino a poco tempo prima era considerata quasi in esclusiva una problematica che poteva colpire solo i cani di taglia grande, ormai è diventata una patologia che va spesso ad attaccare anche i gatti.
Ci sono diverse tipologie di artrite, tra cui pure l’artrite settica, che sono legate a un’infezione che interviene nel flusso di sangue, e l’artrite reumatoide. Tutte e due queste categorie si caratterizzano per essere diventate molto diffuse anche nei gatti, ma molto meno di frequente rispetto all’osteoartrite.
L’artrite nei gatti può insorgere spesso e volentieri senza manifestare alcun tipo di sintomo correlato alla zoppia. Ci sono alcuni segnali e indicazioni che possono tornare utili, però, per effettuare una diagnosi precoce. Ad esempio, dei cambiamenti a livello di movimento del proprio gatto. In questi casi, si può rendere necessario lo svolgimento di un esame ortopedico completo, provando ad approfondire le zone in cui il felino avverte più dolore.
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