È una delle fobie legate al mondo animale; una paura irrazionale e incontrollata verso api, vespe e calabroni. Tutto quello che c’è da sapere sull’apifobia, la paura delle api.
Apiphobia è un termine che deriva dal latino dove “apis” significa ape e “phobos” paura. Definisce quindi non una semplice paura di essere punti da api o vespe (abbastanza comune in società), ma si tratta di un disturbo più profondo che porta a stati di ansia e malesseri intensi, irrazionali, incontrollabili e persistenti.
Tra le fobie che ha l’uomo verso il mondo animale c’è l’apifobia che si manifesta con diversi sintomi fisici quali:
A livello comportamentale, la persona che soffre di questa fobia, tende a evitare il contatto con le api e le vespe, ma quando questa strategia fallisce il soggetto tende a scappare.
Ma come capire se un soggetto soffre di apifobia? Innanzitutto c’è da dire che la paura appare sproporzionata rispetto al pericolo reale rappresentato dall’elemento fobico e dal contesto inoltre vi è:
Non esiste una sola e unica causa per l’apifobia, ma sono diversi i fattori che possono essere correlati allo sviluppo del disturbo. Il condizionamento diretto però sembra essere il fattore più importante: aver vissuto esperienze traumatiche legate alle api, alle vespe, ai calabroni può portare allo sviluppo di questa fobia.
Altre cause possono essere:
Ma come trattare e superare questa fobia? Uno dei trattamenti più utilizzati per l’apifobia, così come per la paura dei gatti, è la psicoterapia; si tratta di esporre il soggetto all’elemento fobico (direttamente o attraverso immagini, filmati, narrativa). A questo si aggiungono le tecniche di rilassamento utili a ridurre lo stato di ansia e la terapia cognitiva per gestire e modificare pensieri irrazionali su questi animali.
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S.C.
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