Nella lingua italiana, gli animali vengono spesso usati come insulti. Le origini di questa abitudine sono antiche: scopriamole insieme.
Quella di usare gli animali come insulti è una pratica piuttosto diffusa. Da cosa nasce e perché alcune specie sono così disprezzate al punto che essere paragonati loro viene recepita come una terribile offesa? Cerchiamo di capire quali ragioni si nascondono dietro questa abitudine ormai interiorizzata dalla maggior parte di noi.
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Perché gli animali sono usati come insulti
Gli animali parlanti, che possiedono vizi e virtù propri degli esseri umani, sono i protagonisti delle celebri favole di Esopo. Dalla volpe alla formica, ogni specie incarna una caratteristica stereotipata e antropomorfizzata.
Il solo paragonare qualcuno a un animale serve a ridurre la sua esistenza ad una classe inferiore e di minor importanza. Sono in poche le specie dotate di connotazione positiva: leone, aquila, falco.
Quel che non cambia, però, è lo scopo: isolare e definire un’unica caratteristica etologica dell’animale, a cui attribuire tratti tipicamente umani. Così, il leone diventa coraggioso e aggressivo, mentre la pecora rappresenta codardia e conformismo.
Ciò tradisce una scarsa considerazione della complessa vita interiore e dell’interazione sociale degli animali. Quali sono le specie più denigrate e perché? Contribuiamo a sfatare alcuni pregiudizi.
Il maiale: simbolo di sporcizia e immoralità
Nell’immaginario collettivo, il maiale è un animale sudicio e sporco. Non a caso, viene indicato per riferirsi a chi emana odori sgradevoli o vive in ambienti poco puliti: “La sua casa è un porcile!”
In realtà, però, il maiale non vive nella sporcizia come comunemente si tende a pensare. Questo animale, infatti, si immerge nel fango per trovare sollievo nelle giornate più afose. Non solo, rotolandosi in questa sostanza riesce a ripulirsi da insetti e parassiti.
All’interno di un habitat delle giuste dimensioni, il maiale separa la zona in cui espletare i propri bisogni fisiologici da quella deputata a riposo ed altre attività. Naturalmente, la situazione è ben diversa all’interno degli allevamenti intensivi.
Rinchiusi in anguste gabbie, sono le pessime condizioni di vita e gli spazi ristretti che impediscono a questi animali di mantenere la propria igiene. Non solo: il maiale è spesso considerato simbolo di immoralità: lascivia, avidità, slealtà.
In realtà, i suini sono dotati di una straordinaria intelligenza, oltre che di sensibilità e capacità di manifestare emozioni come affetto e gelosia.
Gli animali ovini usati come insulti
Tra gli animali usati come insulti non mancano pecore e capre. Le prime sono simbolo di mancanza di coraggio e omologazione: esse, infatti, tendono a stare in gruppo senza dividersi mai. Come si spiega questo comportamento?
Si tratta semplicemente di una saggia strategia difensiva contro i predatori, che serve loro ad evitare gli attacchi o ad aumentare la speranza di sopravvivenza in caso di aggressione. Proprio all’interno del gregge, le pecore sono in grado di stabilire complessi legami sociali e solide amicizie.
La capra, invece, rappresenta ignoranza e stupidità. In realtà, più di uno studio ha dimostrato che questi animali sono molto acuti e intelligenti. Tra le capacità più strabilianti, l’abilità di risolvere compiti difficili in tempi brevi e una lunga memoria.
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Triglia, stoccafisso: i pesci provano emozioni?
Gli animali marini vengono usati come insulti quando si vuole dare del fesso a qualcuno: “Sei un pesce lesso!”. Qual è il motivo? A causa del loro aspetto inespressivo e della loro incapacità di emettere versi, si tende credere che i pesci non siano in grado di provare emozioni.
A smentire questa convinzione, può aiutarci una intervista rilasciata dall’apneista Enzo Maiorca. Durante una battuta di pesca subacquea, Maiorca ha raccontato di aver sparato a una cernia. È così iniziata una lunga lotta tra l’uomo e il pesce, che combatteva per salvare la propria vita.
L’apneista ha dichiarato: “Ho passato il dorso della mia mano destra facendolo scorrere lungo la sua gola, verso il suo ventre. A quel punto la cernia ha scagliato contro il palmo della mia mano il suo cuore, ed era un cuore che io ho sentito pulsare terrorizzato, impazzito dalla paura.
Non mi era mai capitato di sentire un cuore di pesce terrorizzato, quella è stata la prima volta e quella volta ho capito che fino ad allora mi ero comportato da barbaro sul fondo del mare”.
Gallina, oca e altri volatili usati come insulti
Per tacciare qualcuno di stupidità, i principali animali usati come insulti sono i volatili, e in particolar modo oche, galline e polli. In realtà, però, recenti studi hanno dimostrato che queste specie sono dotate di grande intelligenza, oltre che di capacità logiche simili a quelle dei primati.
Basti pensare che le galline hanno abilità che gli esseri umani sviluppano intorno ai 7 anni. Tra quelle più incredibili ci sono la capacità di contare e compiere operazioni di addizione e sottrazione.
Non solo: hanno percezione del tempo e sono in grado di prevedere eventi futuri. Inoltre, provano emozioni positive e negative e possiedono grandi abilità empatiche.
Laura Bellucci