Scopriamo quali sono le maniere più bizzarre in cui vengono chiamate certe specie. Sono tanti gli animali con nomi buffi.
“Nomen omen”, ossia “il nome è un oracolo”, secondo gli antichi. Ancora oggi crediamo che sia vero. Per questo motivo teniamo tanto ai nomi da dare ai nostri figli, cercando quali siano i loro significati etimologici, affinché in qualche modo influenzino misticamente i loro portatori. Noi ci prestiamo attenzione, sì e vogliamo che il nome sia pure una parola dal bel suono, che ci ricordi cose dolci e armoniose e che ci dia sensazioni piacevoli.
Beh, non tutti i genitori è così, a dire il vero: alcuni se ne fregano e chiamano i figli nella maniera più buffa e stravagante in cui riescono. Come hanno fatto alcuni scienziati e ricercatori che, nel corso dei secoli appena trascorsi, hanno attribuito a certe specie animali degli appellativi davvero molto bizzarri, alcuni al limite del non sense.
Gli animali con nomi buffi sono davvero tanti ed è bello scoprire come si chiamano, sia nella lingua italiana che in quella inglese. Uno, sentendoli chiamare o leggendo la loro nomea su qualche enciclopedia, potrebbe pensare che quelle parole assai poco serie siano un soprannome spiritoso e non il vero e proprio titolo della specie. In realtà, quelli che stiamo per elencare sono i nomi esatti attribuiti a dei poveri e ingenui animali, chiamati così da certi biologi con una palese verve da comico di cabaret.
Esageriamo? Non tanto. Potreste avere due reazioni diverse leggendo questa lista: rimanere a bocca aperta oppure piangere letteralmente dalle risate.
Dobbiamo premettere che la maggior parte dei nomi in italiano degli animali, in verità, deriva da parole latine composte. Non tantissimi animali hanno un nome prettamente italiano. I pochi che ne hanno uno, spesso, vengono maltrattati con un appellativo buffo, al limite del ridicolo. Alcuni nomi non hanno nulla a che fare con gli animali ai quali vengono attribuiti e provengono da associazioni decisamente forzate e poco attinenti con la realtà.
Il peggio, però, sono i nomi in inglese. Il modo in cui gli anglosassoni chiamano certe specie animali è smaccatamente irriverente e grottesco. Alcuni termini potranno pure sembrare carini e fantasiosi, ma la maggior parte (e molti non li abbiamo inseriti nella lista, per mantenere un minimo decoro) sono persino scabrosi e senza alcun senso. Gli americani sono molto spiritosi e hanno uno strano senso del humour.
Questa è la lista degli animali con nomi buffi, i nomi più buffi del mondo, in lingua italiana e in inglese, perché sono stati talmente sfortunati da essere scoperti da degli scienziati davvero burloni.
Tutti i nomi che abbiamo selezionato hanno una particolarità: sono nomi composti da altri appellativi di animali più famosi, con i quali questi hanno in comune qualche caratteristica e per questo motivo sono stati associati (in alcuni casi, in modo davvero improprio). Possono sembrare, all’apparenza, la denominazione delle creature di un gioco da tavolo, in stile “Dangeons and Dragons”, ma non è così. Vediamo insieme quali sono.
Questo insetto è chiamato anche “scarabeo elefante” o “scarabeo Hercules” o ancora “scarabeo Atlante”. In realtà, sotto questo nome viene raccolta una vasta gamma di specie di scarabei, tra i quali anche quelli più comuni presenti sul pianeta Terra, soprattutto in Europa. Infatti, i nostri scarabei sono stati chiamati così perché, oltre ad avere il corpo corazzato, in cima alla testa sembrano avere una specie di corno o proboscide: per questa ragione viene associato al rinoceronte o all’elefante.
Non è molto difficile capire perché questo particolare tipo di uccello, che vive a Cuba e nei Caraibi, sia stato chiamato così: possiede un becco lungo e spinoso, che utilizza per mangiare il cibo di cui va più ghiotto al mondo, ossia il nettare dei fiori. In questo, ci ricorda appunto le api.
Dev’essere stato, ai tempi, una strana mutazione genetica che ha fuso più specie assieme, sennò non ce ne spieghiamo il motivo. Infatti, questo insetto è all’apparenza uno strano incrocio: ortottero, come tutti i grilli, e quindi munito di ali, ma con i peli e delle robuste zampe anteriori in grado di scavare (e perciò “talpa”). Si trova in quasi tutto il continente europeo ed è diffuso persino in Italia.
Questo animale è oriundo dell’America Settentrionale, dunque la sua nazionalità è USA. Ne sono stati trovati tre tipi diversi che rientrano in questo insieme, chiamato così semplicemente per le macchie presenti sulla schiena della rana. Una di queste tre razze, scoperta da pochi anni, ha un verso molto strano, simile alla tosse.
Questa specie di aracnide del deserto è stata ingiustamente incolpata di crimini mai commessi e, per questo, le è stato attribuito un nome che risulta davvero improprio alla luce dei fatti reali. In pratica, quando venne scoperta la specie, si diffuse la voce che fosse un mostro ragno enorme (grande quanto un bambino), più veloce di un uomo che corre, altamente velenosa e ghiotta di grandi mammiferi (quelli più comuni nel deserto sono i cammelli e da ciò deriva il suo appellativo). Tutte queste notizie sono false, dal momento che il ragno dei cammelli ha un diametro di appena quindici centimetri, la sua velocità massima è di quindici chilometri orari (un uomo che corre va certamente più veloce), non ha veleno, sebbene i suoi morsi facciano molto male, e si nutre delle cose classiche di cui si nutrono tutte le aracnidi:
Fa parte della famiglia alla quale appartengono anche le foche. Se vi state chiedendo quale sia il segreto di questo nome, la risposta è che non c’è nulla di oscuro dietro, nessun doppio senso. Gli elefanti marini sono delle Focidi molto grosse, anzi le più grosse e pesanti in assoluto: mangiano in continuazione per proteggersi dal clima freddo e rigido dell’Antartide e dell’Alaska (i luoghi dove essi vivono) e soprattutto mangiano pesci molto grassi. Sono le loro dimensioni, quindi, ad aver regalato loro questo simpatico (ma neanche tanto) appellativo. Di sicuro è poco lusinghiero.
Questo insetto è un coleottero endemico di un’isola davvero stravagante, il Madagascar. Il nome deriva dalla caratteristica evidente che ha reso questa specie famosa: il lungo, lunghissimo collo. I maschi hanno un collo aggiuntivo, più lungo rispetto a quello delle femmine, sviluppatosi di certo per permettergli di svolgere quella che è una delle loro mansioni principali: costruire il nido per la compagna e le uova che essa deporrà.
Questo povero animale è anche, poco carinamente, definito “orso puzzola”, ma non si tratta né di una puzzola né tantomeno di un orso. Si trova soprattutto in America del Nord e, nonostante sia una specie del tutto a sé rispetto alle prime due nominate, viene definito “orso” per le sue dimensioni e la sua aggressività (violento sì, ma soltanto se attaccato) e “puzzola” a causa dell’odore nauseabondo degli escrementi che lui si diverte a disseminare in giro, pure per marcare il territorio.
Il topolino in questione è un essere vivente che si è dovuto adattare alle condizioni generali dell’ambiente in cui vive, ossia le zone desertiche dell’America Settentrionale. In questi posti le uniche cose commestibili, di cui lui ormai va assai ghiotto, sono insetti, vermi, scorpioni e cavallette, appunto. Molti di questi “pasti” sono velenosi e pungono, ma il topo delle cavallette ha sviluppato una grande resistenza ed è immune al loro fiele.
Sembrerà banale (e infatti lo è), ma questo pesce predatore viene chiamato così solamente perché ha il corpo tigrato. E sì, nel gergo degli scienziati maculato significa “leopardo”, come nel caso della rana di cui abbiamo parlato, e delle strisce (tipo graffi) sul dorso vogliono dire “tigre”, come in questo caso. Per cui uno squalo, un semplice squalo come tutti noi lo conosciamo e lo riconosciamo, se possiede delle strane striature ai fianchi, si chiamerà di conseguenza “squalo tigre”.
Gli anglosassoni hanno un humour davvero bizzarro. Innanzitutto, il modo in cui loro associano le idee spesso è parecchio diverso dal nostro e questo la dice lunga sulla teoria del relativismo linguistico di Sapir-Whorf: gli americani e i britannici credono di essere dei gran burloni e per questo motivo vedono in ogni scoperta un’occasione per commettere qualche scherzo, utilizzando, come in questo caso, anche il gioco di parole.
Ci dispiace per alcuni di questi animali presenti in questa lista, poiché sono stati chiamati con degli appellativi davvero brutti. Alcuni potrebbero anche risultare carini, ma hanno un tono irriverente e beffardo. Abbiamo evitato di inserire quelli troppo osé.
Questo bellissimo uccello scoperto in Africa si chiamo proprio così: Uccello va’ via dal pancino bianco. I versi più tipici sono un “haa-haa-haa” nasale, come il belato di una pecora, e un singolo o ripetuto “gwa” (o “via”). Vola da un albero all’altro in gruppi sfuggenti, urlando il suo verso con veemenza.
Siamo sicuri che voi non ne eravate a conoscenza, ma questa specie ha proprio una denominazione trinominale e si chiama così: Gorilla gorilla gorilla. Si trovano nelle paludi di pianura dell’Africa centrale. È il gorilla che si trova più spesso negli zoo.
Il Colon retto un tipo di scarabeo della famiglia Leiodidae. Questo discreto scarabeo di funghi rotondi fu descritto per la prima volta nel 1933 da Melville H. Hatch, entomologo dell’Università di Washington. A Hatch viene anche attribuito il nome davvero molto sciocco di questi coleotteri, le cui varie razze egli ha chiamato:
Chi ha detto che gli scienziati non avevano il senso dell’umorismo? E negli anni ’30 di certo a questo tipo l’humour non mancava affatto.
Piccolo scarabeo che apparentemente può scomparire in seguito a un segnale. Non si sa molto sul suo conto, soltanto che potrebbe essere “magico”.
Letteralmente “frangetta sarcastica”, è un pesce piccolo ma feroce che ha una grande bocca e un comportamento territoriale aggressivo. Quando due di questi pesci hanno uno scontro per l’egemonia territoriale, lottano premendo le loro bocche dilatate l’una contro l’altra, come se si stessero baciando. Ciò consente loro di determinare qual è il pesce più grande, che stabilisce il dominio.
Praticamente è una medusa (jellyfish, ossia “pesce gelatina”) che assomiglia in maniera impressionante alla colazione di un adolescente americano che si vedere mangiare alla tv. Non c’è molto altro da aggiungere.
È rosa, anche se non sembra affatto una fata. Gli armadilli delle fate rosa hanno gli occhi piccoli, la pelliccia bianca giallastra e setosa. L’armadillo delle fate rosa è pure soprannominato il “nuotatore della sabbia”, poiché si dice che possa “scavare nel terreno velocemente come un pesce può nuotare nel mare”.
Questa specie di geco (letteralmente “geco della foglia satanico”) è originaria dell’isola del Madagascar. Potrebbe anche essere noto come il geco “coda di ciglia” o il “fantastico geco coda di foglie”.
Ora questo ha un nome appropriato perché sembra solo una massa di sangue quando è fuori dall’acqua. Vivono a profondità comprese tra i seicento e i milleduecento metri, dove la pressione è da sessanta a centoventi volte maggiore rispetto al livello del mare. La polpa del blobfish è principalmente una massa gelatinosa con una densità leggermente inferiore all’acqua; ciò consente ai pesci di galleggiare sopra il fondo del mare senza spendere energia durante il nuoto. La sua relativa mancanza di muscoli non è uno svantaggio in quanto ingerisce principalmente la materia commestibile che galleggia di fronte ad essa, come i crostacei degli oceani profondi.
Nel 2015 sono state scoperte in Australia due nuove meravigliose specie di ragni di pavone soprannominate “Skeletorus” e “Sparklemuffin”. Lo Sparklemuffin (letteralmente “focaccina splendente”) è stato chiamato così a causa di strisce bluastre e rossastre sul suo addome.
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S.S.
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