Cosa succede quando gli animali “entrano” nel giornalismo? In questo articolo abbiamo raccolto tutte le espressioni animalesche entrate nel mondo della carta stampata, radio, tv e web.
Proverbi, modi di dire, espressioni, storie, fiabe e favole, ma non solo. Gli animali sono spesso protagonisti anche dei vari gerghi. Cos’è il gergo? E’ la lingua
speciale di una classe, setta, mestiere o anche di gruppi della malavita, che ha l’obiettivo di favorire l’intimità della comunicazione interna e anche di “chiudere” verso gli estranei.
Avrai sicuramente sentito parlare di bufala (una notizia falsa) ma sai cos’è la civetta o la gabbia?
Anche attacco, coda e gabbia tra gli “animali” nel giornalismo
Ecco l’imperdibile elenco in ordine alfabetico. Le conoscevi tutte?
Bufala: notizia falsa e tendenziosa;
Canard: in francese papera, ovvero notizia priva di fondamento;
Cavallo: è l’informatore personale del giornalista;
Cavallo di ritorno: si tratta di una notizia scambiata per nuova e quindi rilanciata con risonanza e clamore, sbagliando;
Cicala: o mosca è il piccolo microfono che viene posto sull’abito di un ospite;
Civetta: il richiamo in prima pagina di un articolo situato nelle pagine interne;
Coccodrillo: si tratta di un articolo che ricorda e ripercorre le tappe della vita di una persona famosa. Viene scritto prima che la persona muoia ed è confezionato con largo anticipo; quando la persona viene a mancare il pezzo è corredato e implementato con le ultime notizie di contorno cioè quelle relative alla sua scomparsa. Il termine probabilmente deriva dal detto “versare lacrime di coccodrillo”, visto che l’articolo o il servizio che all’apparenza può sembrare sentito e sincero è stato in realtà freddamente preparato in anticipo in attesa della morte del personaggio;
Giraffa: si tratta del microfono agganciato a un lungo braccio meccanico che di solito si vede in tv;
Moscone: una breve notizia a pagamento per annunciare una nascita, un matrimonio o un lutto;
Pesce: mentre il refuso è l’errore di battitura, il pesce è l’assenza di alcune parole o di un’intera frase. Per evitare di incorrere nel “pesce” è necessario rileggere sempre il pezzo;
Serpente di mare: notizia clamorosa ma falsa;
Vacca sacra: prima copia stampata del giornale dove apportare le correzioni e le modifiche;
Vespa: rubrica polemica e pungente.
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Altri termini che riguardano anche il mondo animale.
Attacco: l’aggancio, l’incipit del pezzo. Permette di catturare l’attenzione del lettore quindi è considerato uno degli elementi decisivi;
Coda: non sai come scrivere un articolo di giornale? Beh, potresti iniziare dalla fine, dalla coda;
Gabbia: struttura della pagina che compone il menabò (reticolo in cui si divide il giornale);
Ghiacciaia: un archivio di articoli già pronti e che si possono utilizzare nel momento in cui si ha una necessità o un “buco”. Oggi non hai un articolo e nessuna notizia da pubblicare? Nella ghiacciaia trovi sempre qualcosa da “scongelare”.
S.C.