Dal 1951 ad oggi il Festival della canzone italiana ha visto “salire” sul palco dell’Ariston tantissime storie. Vediamo quali sono stati gli animali a Sanremo.
Il mondo animale, si sa, ha inspirato da sempre fiabe, racconti, letteratura, cinema e tv, ma anche la musica. Questo articolo vuole essere un viaggio lungo 70 anni che ripercorre la storia del Festival canoro più importante d’Italia, Sanremo. Scorrendo i titoli delle canzoni e i ricordi del teatro Ariston abbiamo raccolto una carrellata di correlazioni tra musica, spettacolo e animali.
La prima edizione del Festival di Sanremo è datata 1951 e proprio all’esordio troviamo una cicogna; simbolo da sempre della nascita: il Duo Fasano canta “La cicogna distratta”.
L’anno successivo, il 1952, Nilla Pizzi piazza una doppietta di tutto rispetto arrivando prima e seconda con due titoli “animaleschi”; vince il Festival “Vola Colomba”, medaglia d’argento per “Papaveri e papere”. Nella stessa edizione troviamo nuovamente il Duo Fasano che, “archiviata” la cicogna dell’anno precedente, canta la canzone “Due gattini”.
“Il passerotto” è il titolo scelto nel 1953 da Carla Boni e dal Quartetto Stars.
Dopo qualche anno, nel 1957, Claudio Villa e Giorgio Consolini si classificano secondi col brano “Usignolo” mentre Carla Boni e il Duo Fasano cantano “Le trote blu”.
Nel 1961 è la volta di Joe Sentieri e Betty Curtis che si esibiscono sul palco dell’Ariston con “Libellule”, l’anno dopo Gino Bramieri e Aurelio Fierro cantano “Lui andava a cavallo”.
Johnny Dorelli e Paul Anka nel 1968 scelgono il titolo “La farfalla impazzita”, due anni dopo Sergio Endrigo e Iva Zanicchi si classificano al terzo posto con “L’arca di Noè”. “Un gatto nel blu” è il titolo della canzone cantata da Roberto Carlos nel 1972, mentre nel 1974 Little Tony si esibisce con “Cavalli bianchi”.
Nel 1975 è la volta di Goffredo Canarini che porta al Festival il brano “Scarafaggi”; nell’anno 1980 Paolo Riviera canta “Cavallo bianco” e nel 1981 Paolo Barabani si esibisce con “Hop hop somarello”.
Nel 1985 i New Trolls cantano “Faccia di cane” mentre nel 1993 Tullio De Piscopo porta all’Ariston “Qui gatta ci cova”. Queste due ultime edizioni citate sono entrambe presentate da Pippo Baudo che deve l’inizio della sua carriera a un cane, Rin Tin Tin.
Nel 1996 Michele Zarrillo canta quello che poi diventerà un dei brani di maggior successo della sua carriera, “L’elefante e la farfalla”, 3 anni dopo, nel 1999, “Rospo” è il titolo scelto dai Quintorigo.
E arriviamo agli anni 2000. Al primo dei Festival del nuovo millennio Gerardina Trovato riporta glia animali a Sanremo cantando “Gechi e vampiri” mentre nel 2006 Povia vince il Festival col brano “Vorrei avere il becco” che racconta le virtù dei piccioni in parallelismo con l’essere umano.
Nel 2008 Toto Cutugno si piazza quarto, ai piedi del podio, col brano “Un falco chiuso in gabbia”.
Nel 2017 Francesco Gabbani trionfa nella città dei fiori col suo “Occidentali’s Karma”, che, è vero, non ha nel titolo riferimenti al mondo animale ma restano memorabili le esibizioni con al suo fianco il ballerino Filippo Ranaldi travestito da scimmia, chiaro riferimento al testo della canzone “[…] la scimmia nuda balla […]”. Nel medesimo anno, tra le nuove proposte, Braschi ha cantato “Nel mare ci sono i coccodrilli”.
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