Nascosti nelle cavità rocciose del nostro pianeta vivono quattro incredibili creature. Chi sono questi animali delle caverne, che vivono nei luoghi oscuri?
Va bene, il tono è forse un poco drammatico, ma chi non avrebbe una sorta di timore nell’avventurarsi all’interno di un’angusta grotta, alla scoperta di animali che vivono soltanto al buio, lontani dalla luce del sole?
Da un lato fanno paura sì, ma dall’altro generano curiosità: il loro aspetto, il loro carattere, il loro stile di vita. Tutte queste cose per la maggior parte della gente risultano poco chiare e, dunque, interessanti da comprendere. È emozionante andare alla ricerca delle cose ignote, soprattutto se queste sono forme di vita che vivono lontane dal sole, in un contesto abitativo del tutto diverso dal nostro.
Nel chiederci come sono fatti, la nostra mente vaga con la fantasia e queste domande diventano un prurito di curiosità, che ci spinge a ficcare il naso lì dove non avevamo mai pensato di giungere, prima d’ora: nelle caverne.
Una caverna è un luogo cavo nel terreno, di solito talmente grande da consentire l’ingresso di un essere umano adulto. Le caverne (anche dette “grotte”) sono state formate da processi naturali e climatici, come le intemperie, e potrebbero estendersi abbastanza in profondità nel sottosuolo.
Le caverne si trovano in tutto il mondo, in tutti i continenti, incluso il continente ghiacciato dell’Antartide. Le persone che esplorano le grotte sono chiamate “speleologi” e l’attività amatoriale dell’esplorazione di una caverna e dell’andare a scoprire gli animali delle caverne si chiama “speleologia”.
Un gran numero di grotte in paesi di tutto il mondo sono state setacciate, lì dove la speleologia è una passione popolare e condivisa. La speleologia è la scienza dell’esplorazione e dello studio delle caverne. Nelle aree in cui le grotte si trovano in luoghi inaccessibili, come quelle nella foresta pluviale amazzonica del Brasile o quelle sotto le calotte polari dell’Antartide, poco si sa circa la loro conformazione e che genere di creature vivano all’interno di queste misteriose cavità.
Le creature che rientrano nei gruppi denominati “troglofauna” (animali delle caverne) e “stygofauna” (fauna acquatica delle caverne) sono classificate come appartenenti alla famiglia dei troglobi, troglophilus, trogloxene e altre famiglie di animali che sono però “accidentali”. Ognuna di queste categorie è stata discussa e studiata per moltissimo tempo.
Poiché finora non è stato esplorato un gran numero di caverne, la maggior parte degli animali che vivono nelle grotte rimane ignota e ancora del tutto da scoprire. Sebbene gli interni di grotte profonde siano solitamente associati ad ambienti stabili, permangono alcune minacce alle specie che vivono in tale habitat. Ad esempio, le acque alluvionali potrebbero alterare drasticamente l’ambiente delle caverne e spazzare via molte specie. Gli inverni rigidi potrebbero anche influenzare gli habitat delle caverne e, a loro volta, influenzare negativamente la troglofauna.
Gli umani sono anche una grande minaccia alla sopravvivenza continuativa degli animali delle caverne. L’esplorazione umana degli habitat delle caverne potrebbe introdurre agenti patogeni proprio fino all’interno delle case di queste creature: ciò che inconsciamente trasportiamo potrebbe a quel punto rivelarsi altamente letale per gli animali delle caverne, privi di immunità ad alcuni agenti patogeni.
L’estrazione mineraria o altri atti di distruzione dell’habitat dell’uomo potrebbero alterare completamente l’ambiente della grotta. I rifiuti tossici generati dall’uomo potrebbero anche contaminare le acque che scorrono nelle grotte con le nostre scorie tossiche.
In pratica, per colpa nostra, gli animali delle caverne potrebbero finire per estinguersi; ma prima che questo succeda (e sperando non accada mai), andiamo a scoprire quali sono le quattro incredibili creature che vivono nell’ombra.
I troglobi possono essere considerati i veri animali delle caverne poiché queste creature hanno una capacità speciale di adattamento che permette loro di vivere nelle grotte e trascorrere l’intero ciclo di vita all’interno dei confini dell’habitat delle caverne.
I troglobi sono classificati sia come troglofauna, che comprende tutti gli animali delle caverne terrestri, sia come stygofauna, che sono gli animali d’acqua che vivono nelle caverne.
I troglobi si sono adattati su diversi aspetti, sia fisici che fisiologici. Alcuni esempi di questi adattamenti includono:
Non tutti gli adattamenti fatti dai troglobi sono correlati alla perdita di una funzione: anzi, vivendo nelle grotte, questi animali sono riusciti ad acquisire con il tempo delle speciali capacità.
I troglobi possiedono spesso capacità sensoriali molto accentuate, che percepiscono stimoli come il tatto o altri indipendenti dalla luce e usandoli letteralmente al posto della vista. Questi animali potrebbero avere peli sul corpo altamente sensibili e lunghe antenne.
Anche gli organi uditivi e chemosensoriali di questi animali sono spesso altamente sviluppati. Riescono a vedere grazie all’udito, nel senso che le onde sonore provocate da ogni genere di rumore producono degli effetti che loro sono in grado di percepire come delle vere e proprie immagini.
Poiché i troglobi difficilmente sopravvivono al di fuori del sistema delle caverne, di solito sono endemici di un particolare luogo e tipo di habitat.
Alcuni esempi di troglobi:
Un troglofilo è un animale che abita nelle caverne e spesso completa l’intero ciclo di vita nell’habitat delle caverne, ma è anche in grado di sopravvivere in habitat all’aria aperta.
Questi animali sono di solito parzialmente adattati per sopravvivere nelle grotte e potrebbero presentare una perdita parziale della vista o una perdita non totale della pigmentazione. Un esempio di animali delle caverne troglofili è uno degli insetti delle caverne più conosciuto: l’Oligaphorura schoetti. Questi insetti crescono fino a 1,7 millimetri al massimo e sono abbastanza diffusi negli ambienti delle caverne.
I trogloxeni sono animali che vivono nelle grotte, di solito all’ingresso o intorno alle aperture delle grotte, ma non possono dipendere esclusivamente dalle grotte per completare il loro ciclo di vita o le attività quotidiane.
Tra gli animali trogloxenici esistenti conosciamo:
Durante la terza epoca interglaciale e la quarta avanzata glaciale, un gran numero di specie ormai estinte abitava le grotte del mondo. Gli orsi delle caverne, i leopardi delle caverne, i leoni delle caverne e le iene delle caverne sono esempi di questi animali estinti.
I pipistrelli, come il pipistrello messicano dalla coda libera o il pipistrello grigio, sono trogloxeni.
Questi animali delle caverne vivono nelle grotte ma cacciano il loro nutrimento all’esterno di esse. Pure alcune specie di grilli notturni che foraggiano fuori dalle grotte, appunto di notte, e ritornano alle loro grotte durante il giorno sono classificate come trogloxeni.
Gli animali accidentali sono quelle creature che cercano un riparo temporaneo nella grotta o finiscono accidentalmente nelle caverne. Ad esempio, un animale che fugge da un predatore potrebbe cercare rifugio nell’oscurità di una grotta per evitare di essere catturato e ucciso. Anche gli umani potrebbero visitare le grotte per brevi periodi, e questo fa di noi, a tutti gli effetti, degli accidentali.
Le visite in caverna da parte degli accidentali sono di solito incursioni di breve durata, a causa della mancanza di sostentamento e luce.
A quanto pare, dunque, anche stavolta abbiamo imparato due cose:
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S.S.
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