Quante volte abbiamo detto che un cantante è proprio un cane? Beh, a volte lo è davvero, o magari un pappagallo, o chissà che altro animale! Scopriamo il mondo del metallo pesante cantato da animali. Gli animali cantanti metal, e non parliamo di quei video virali con voci modificate, sono molti più di quelli che pensiamo.
Forse l’heavy metal non è un genere per tutti, ma di sicuro non ci si aspetta che piaccia ai nostri amici a due o quattro zampe. In realtà esistono molte band che usano come frontman qualcuno che abbia una voce veramente fuori dal comune, gli animali cantanti metal sono forse il futuro della musica?
Che sia un cane, un pappagallo, o chissà quanti altri animali, l’importante è che la loro voce sia aggressiva e potente per un genere così pesante. Certo, non ci aspettiamo sia semplice far loro imparare i testi delle canzoni, ma chissà che non possano fare anche quello a breve. No, forse ora stiamo esagerando…
Probabilmente la band più nota tra quelle con animali cantanti metal, dall’America abbiamo gli Hatebeak (gioco di parole con “beak”, becco, e il nome del gruppo hardcore Hatebreed). Waldo è il pappagallo grigio africano che fronteggia questa band death metal (uno dei sottogeneri più duri, solitamente con voci in growl – una tecnica vocale gutturale, per simulare una voce quasi non più umana).
Il pappagallo grigio africano è solitamente ritenuto uno degli uccelli più intelligenti, infatti può essere paragonato in intelletto ad un bambino umano di 3-4 anni. Probabilmente è proprio questo il motivo per cui i suoi colleghi Blake Harrison (batteria) e Mark Sloan (chitarra) lo hanno scelto come vocalist. In realtà sembra che il pappagallo semplicemente abbia iniziato a imitare il growl del suo padrone, da cui è scaturita l’idea dei musicisti di formare una band, anche per prendersi meno sul serio.
Solitamente i titoli dei brani dei dischi degli Hatebeak sono giochi di parole con titoli di brani metal famosi e la parola “beak”. Scioltasi nel 2009, la band ha lavorato esclusivamente in studio, senza fare live che potrebbero ovviamente non essere una situazione ideale per la salute di Waldo, che anche in studio non rinuncia al suo ruolo di star capricciosa, cantando solo quando è totalmente rilassato, esigendo qualche coccola e chips di banana, e mordicchiando a volte le orecchie dei suoi compagni d’avventura.
I Caninus sono stati una band deathgrind (un genere ancora più estremo del death metal) con alla voce due pitbull terrier femmine, Budgie e Basil. Nel periodo di tempo tra il 2003 e 2011 hanno registrato un album e due dischi in collaborazione con altre band, tra cui i già citati Hatebeak. Un disco irresistibile per gli appassionati di metal e animali!
Anche i Caninus, come gli Hatebeak, sono nati per gioco, ispirati dai ringhi e suoni dei cani mentre erano con i loro padroni. Visto l’amore per il metallo pesante, Justin Brannan (chitarra), Curry Lightning (batteria) e Belle Molotov (chitarra) hanno subito intuito le doti canore delle due cagnette.
Inizialmente volevano registrare solo una traccia per scherzo, ma poi l’interesse suscitato dal progetto ha fatto sì che il gruppo diventasse un progetto più serio. Anche come messaggi, la band ha iniziato a veicolare temi quali i diritti degli animali, l’ambientalismo, il vegetarianismo e il veganesimo, nonché la sensibilizzazione per l’adozione di animali senzatetto. Purtroppo nel 2011 Basil, ammalata di tumore al cervello, è stata sottoposta ad eutanasia, per cui la band si è sciolta.
Nel 2017 ha iniziato a farsi strada una nuova band con un cane alla voce: i Pugtopsy. Alla voce abbiamo Pupcake, un carlino, che sicuramente non avrà la stessa aggressività dei pitbull suoi colleghi, ma se la cava di sicuro egregiamente. Qui siamo nel territorio del black metal, un sottogenere molto legato a tematiche più “dark”, spesso legato a tematiche anticristiane o sataniche.
Al momento hanno un singolo pubblicato su iTunes, ma speriamo che continuino per la loro strada. In realtà si tratta di un progetto di beneficenza per la Neuterhead, un’organizzazione no profit che usa la musica metal per raccogliere fondi per aiutare i gruppi di salvataggio animali in merito ai costi di sterilizzazione. E poi dicono che i metallari sono brutti e cattivi!
Ok, non è proprio in tema, ma non potevamo non farne cenno. Qui abbiamo ben quattordici elefanti che suonano (attenzione, suonano davvero!) degli strumenti costruiti appositamente per loro, solitamente nel parco naturale in cui sono ospitati a Lampang, Thailandia. A quando un tour in Italia? Nel frattempo, ci godiamo i loro tre dischi di musica fusion.
Tralasciando i video virali con animali che cantano con l’autotune, che sicuramente ci fanno ridere ma non sono paragonabili ai gruppi citati, bisogna capire che l’uso di animali nella musica – in modo ovviamente controllato e rispettoso della salute degli stessi – può essere visto anche come un gioco per loro, magari una valvola di sfogo.
Un po’ come per gli umani che si appassionano alla musica, chissà che questi animali non amino questo hobby per sfogare un po’ di aggressività gridando al metallo pesante!
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F.B.
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