In natura le bizzarrie non mancano. Ma questi animali hanno trovato dei modi davvero impensabili per cacciare le loro prede.
Se siete incappati su qualche video online di animali che cacciano le loro prede in modi davvero bizzarri, sapete di cosa stiamo parlando. Certo, ci sono avvenimenti unici, ma alcune specie hanno sviluppato dei metodi di caccia che sono quantomeno… strani.
La capacità di adattamento di questi animali è impressionante.
Che sia grazie ad una loro abilità fisica, alla loro furbizia o chissà per quale altro motivo, sono abili cacciatori.
Questi rapaci si nutrono di molti piccoli e medi animali, ma anche di cervi. Hanno potenti zampe con artigli affilati, con cui afferrano la preda piombando dall’alto.
Ma la cosa più bizzarra vista nelle aquile reali è stata la loro capacità di afferrare dall’alto le capre, portandole in alto e poi facendole cadere sulle rocce per ucciderle.
Un metodo infallibile con cui uccidere la preda, ancora più impressionante se pensiamo che una capra può pesare anche più di 100 kg, e non è quindi facile sollevarle.
Le più grande lucertole viventi, i varani di Komodo possono arrivare a pesare fino a 70 kg per 3 metri di lunghezza. Sono carnivori, pericolosi anche per gli umani.
Il loro metodo di caccia è caricare la preda, attaccando la gola o la parte inferiore del corpo con i loro artigli affilati e i denti seghettati, provocando ferite fatali e grande perdita di sangue.
Ma non basta. Se la carica non riesce a uccidere la preda, il varano mangia la vittima ancora viva. Sembra che i suoi denti contengano anche un veleno, come se non bastasse.
Meravigliose da vedere di notte, le lucciole in realtà usano il loro bagliore per cacciare. Questi insetti usano la bioluminescenza per brillare, ma la usano per attirare gli insetti verso di loro.
Quando un insetto si avvicina troppo alla luce, viene intrappolato da una delle ragnatele delle lucciole, solitamente in grandi caverne buie ed umide.
Uno dei cacciatori più bizzarri in natura, sono le anguille elettriche. Il loro metodo di caccia consiste in una scarica elettrica che stordisce la preda, mentre sono nascoste in acque torbide.
L’anguilla può cacciare i pesci, crostacei, insetti, piccoli anfibi e piccoli rettili di cui si nutre. Ma questo suo super potere può essere usato anche come difesa dai predatori.
I peli sul corpo dell’anguilla sono molto sensibili e rilevano ogni cambiamento di pressione nell’acqua. Quando toccano una preda, mandano due veloci impulsi elettrici che paralizzano il malcapitato.
Questi ragni, che vivono ai tropici in Africa, America e Australia, sono cacciatori notturni grazie alla loro potente vista con cui individuano le loro prede (formiche, falene, grilli, coleotteri).
Con un movimento rapidissimo, appena individuano la loro preda, lanciano una vera e propria rete fatta con la sua seta, a volte grande anche tre volte la sua dimensione.
Di solito lascia un’esca per attirare le prede, attendendo poi che la vittima ignara si avvicini. A quel punto, la cattura a una velocità incredibile prima di mangiarla.
Il serpentario è un uccello spietato, un rapace che preferisce però non volare dall’alto sulle prede, ma cacciare a terra e solitamente in coppia. La sua arma segreta? I piedi.
Questo rapace uccide la sua preda (topi, serpenti, lepri, manguste, ecc) a calci e calpestandola, stanandola dalla vegetazione colpendo con i piedi il terreno.
Mentre attaccano la preda, allargano le ali e alzano la cresta piumata. Un po’ come voler far capire chi comanda, ma anche per distrarre i serpenti ed evitare così i loro morsi.
Il pesce arciere usa una sorta di pistola ad acqua per colpire le sue prede. Galleggia vicino alla superficie, e poi “spara” dalla bocca dell’acqua ad una forte velocità gli insetti di cui si nutre.
Riescono anche a ripetere il colpo più volte, come se fossero tante frecce da scoccare (possono eseguire fino a sette tentativi). Da qui, il loro nome.
Se non riescono a colpire in nessun modo la preda, i pesci arcieri possono anche saltare fuori dall’acqua e attaccarla.
Si tratta di uno dei pochissimi animali a usare uno strumento intorno a sé, per cacciare (in questo caso, l’acqua).
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Un pesce particolarmente brutto, ma un potente cacciatore. L’aspetto del pesce rana in realtà è molto utile a cacciare le sue prede, perché lo fa mimetizzare perfettamente.
Una volta attirata la vittima, con uno scatto fulmineo (6 millisecondi!) la cattura. Il corpo di questo pesce è coperto di spine, che possono anche cambiare colore per mimetizzarsi.
Le appendici si muovono, simili a vermi, per attirare la preda. Il resto del corpo resta fermo e si confonde con l’ambiente attorno a sé. Così riescono nelle loro formidabili imboscate.
Un piccolo felino solitario e notturno, che vive in Sud e Centro America. Questo animale usa il mimetismo per attirare la sua preda: piccoli mammiferi, uccelli, uova e rettili.
Il Margay imita i richiami infantili delle scimmie per attirare la preda ed evitare di sprecare energie durante gli inseguimenti.
Tra i più intelligenti mammiferi, i delfini tursiopi lavorano come una squadra durante la caccia, impiegando quella che può essere una tecnica davvero unica.
Questi delfini infatti spostano il fango con il movimento delle loro code nuotando, lanciandolo poi sulle prede come fossero delle reti, per poi nuotare in cerchio attorno ad esse per intrappolarle.
Quando le prede cercano di scappare da questo “anello”, saltano fuori dall’acqua, dove trovano i delfini appostati con la bocca spalancata ad attenderli.
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F. B.
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