Quali sono i rischi in cui può incappare il proprietario dell’animale che scappa? Scopriamo insieme che cosa stabilisce la legge.
Prendere con sé un’animale d’affezione implica l’automatica assunzione di una serie di doveri, tra cui quello di provvedere alla sua custodia. In primis per tutelare l’integrità psicofisica dello stesso animale, ma anche per evitare che possa cagionare dei danni a terzi. Scopriamo i possibili risvolti della fuga del nostro amico a quattro zampe.
Quando l’animale scappa: i rischi per il proprietario
Predisporre un ambiente di vita confortevole e adatto alle caratteristiche etologiche dell’animale, provvedere ai suoi bisogni nutrizionali, monitorare costantemente il suo stato di salute, sono solo alcuni dei doveri che gravano sul proprietario.
Ed ognuno di essi non può essere messo in atto laddove non sia in atto la custodia sull’animale: potrà sembrare banale, ma è il primo dei doveri che grava sul proprietario, affinché possano essere realizzatE tutte le altre incombenze.
La custodia, se vogliamo, è un dovere propedeutico, sia per garantire l’integrità psicofisica dello stesso animale, sia per evitare che questo, scappando, possa cagionare dei danni ad altre persone: si pensi al cane che provochi un sinistro stradale, dopo essere fuggito dalla nostra proprietà.
Chiaramente, in casi come questo, saremmo costretti a risarcire il danno cagionato all’automobilista, salvo la prova del caso fortuito, ovvero di un evento eccezionale, e dunque imprevedibile, che ha dato luogo alla fuga dell’animale, nonostante le ordinarie precauzioni predisposte al fine di scongiurarne il rischio.
Potrebbe interessarti anche: Delitto di uccisione o danneggiamento di animali altrui: il reato previsto dall’art. 638 cp.
Non sempre ci sono delle conseguenze
Per fortuna, non ad ogni fuga del nostro animale domestico corrisponde un danno.
Il nostro amico a quattro zampe potrebbe semplicemente aver fatto una passeggiata senza permesso, ed essere tornato a casa senza graffi e senza aver provocato danni in giro. In casi come questi non c’è nessuna conseguenza per il proprietario?
Dipende. Chiariamo un punto fondamentale: nell’ipotesi in cui l’animale scappi, ma non provochi alcun danno, la responsabilità penale del proprietario è esclusa; tuttavia lo stesso potrebbe incappare in una sanzione amministrativa.
Parliamo dell’art. 672 cp, rubricato “Omessa custodia e malgoverno di animali“, oggi reato depenalizzato. Il primo comma stabilisce che
“Chi lascia liberi o incustoditi con le debite cautele animali pericolosi da lui posseduti o ne affida la custodia a persona inesperta, è punito con una sanzione amministrativa da euro 25 a euro 258“.
Potrebbe interessarti anche: Abbandono di animali: la confisca non viene revocata anche se il reato è estinto
Quali animali vanno considerati come pericolosi? Di certo non si fa riferimento al D.M. 19 aprile 1996, che detta l’elenco delle specie animali che possono costituire pericolo per la salute e l’incolumità pubblica e di cui è proibita la detenzione.
Parliamo dunque di animali che è lecito detenere, ma che la giurisprudenza considera come pericolosi. Un esempio? Il pastore tedesco, od in generale i cani da guardia. Pertanto il solo fatto di lasciarli liberi o incustoditi, a prescindere dalle conseguenze, è passibile di punizione.