Adottare un cane dalla strada: 12 problemi comportamentali e come risolverli

Adottare un cane dalla strada: 12 problemi comportamentali e come risolverli

Adottare un cane dalla strada? Si può ma è molto difficile. Vediamo, insieme, tutti i possibili problemi comportamentali da affrontare e i consigli per risolverli.

Adottare un cane dalla strada
Esemplare triste sulla spiaggia (Foto Canva – amoreaquattrozampe.it)

Nella nostra vita, può capitare di imbattersi, all’improvviso, in un cagnolino randagio e desiderare con tutto il cuore di prendersi cura di lui, portandolo a casa. Scegliere di adottare Fido può salvargli la vita e assicurargli tanto amore. Ma adottare un cane dalla strada comporta tanti problemi. Approfondiamo qui.

Adottare un cane dalla strada: 12 problemi del comportamento

Decidere di portare con sé un cane randagio è un gesto nobile e può dare al pet una seconda nuova vita. Questo cambio improvviso della sua esistenza può mostrare alcune difficoltà comportamentali su cui lavorare insieme. Leggiamo meglio qui.

Prendersi cura del cane dalla strada
Fido da solo in strada (Foto Unsplash – amoreaquattrozampe.it)

Gli amici cani sanno di essere molto fortunati ad incontrare umani che vogliano donare loro amore e dargli un luogo sicuro in cui vivere la loro esistenza.

Per i cani che vivono in strada, la prospettiva di vita è diversa, rischiosa in ogni aspetto del quotidiano, dalla ricerca di cibo alla mancanza di igiene, al pericolo di contrarre malattie.

Un cane randagio vive ogni giorno senza un tetto sulla testa, e può essere un animale abbandonato o senza proprietario divenuto, quindi, “selvaggio”, che si può trovare spesso nelle zone di periferia. Non è un pet abituato alla socializzazione, con un’emotività complicata.

Sapere come vive il cane randagio permette di comprendere a fondo le problematiche comportamentali che potrebbero manifestarsi una volta che sarà a casa con noi.

Un problema nel comportamento di Fido ex randagio può essere associato ad esperienze o traumi vissuti da cucciolo o in passato, dalla genetica, che lui mette in atto per adattarsi all’ambiente e alle condizioni in cui vive, cioè per sopravvivere.

Si tratta di comportamenti che possono variare in base al tempo in cui il cane randagio ha vagato per strada, incontro a mille difficoltà e insicurezze, rispetto ad uno che lo è da meno tempo.

Esperienze e traumi terribili

Come abbiamo accennato, un cane che vive per strada da molto tempo può aver subito di tutto: abusi, maltrattamenti, abbandono e scarsa socializzazione.

Questo particolare vissuto porta il pet a guardare con diffidenza le persone, a reagire con paura di subire qualcosa, temendo movimenti e rumori improvvisi.

Il vagabondaggio

Gran parte della giornata di un ex cane randagio consisteva nel vagare ovunque e scappare da situazioni rischiose. Dunque, un cane adottato sentirà ancora in lui il bisogno di vagabondare.

In questi casi, è importante avere un recinto o un cancello in casa, in modo tale da ostacolare il desiderio di fuga nel cane, proteggendolo anche da possibili predatori o incidenti in strada.

Adottare un cane dalla strada: marcare tutto con l’urina

Una forma naturale di comunicazione con i suoi simili, da parte dell’animale, è quella di marcare con l’urina, quindi tramite un posizionamento strategico per essere ascoltato.

In particolare, sulle superfici verticali, in quanto essendo all’altezza del naso, la pipì può essere rivelata dagli altri cani, su cui l’odore può persistere per più tempo.

Adottare un cane dalla strada: mancanza della routine del vasino

Un ex cane della strada non è più abituato a fare i suoi bisogni in un luogo specifico e sempre lo stesso, come accade per un pet che vive tranquillo in una casa.

Un problema comportamentale tipico è quello di non riuscire subito ad abituarsi all’uso del vasino, una volta giunto a casa.

La ricerca del cibo

L’istinto naturale di un ex cane della strada è anche quello di mettersi alla continua ricerca di cibo, rubarlo da un luogo in cui è presente o rovistare nei bidoni della spazzatura.

Il peloso che ha vissuto in modo selvaggio, tenderà anche a mangiare in modo rapido e ad avere un rapporto possessivo con il suo cibo, proteggendolo dagli altri animali.

Una soluzione a questo problema sarebbe usare bidoni della spazzatura a prova di Fido e l’utilizzo di un cancelletto per bambini, per tenere lontano il pet dalla zona cucina.

Fido randagio e il suo atteggiamento: altri problemi tipici

I problemi comportamentali rappresentano il vissuto precedente nell’animale che abbiamo deciso di salvare e adottare. Ecco quali sono le altre sfide da affrontare insieme a lui.

Il comportamento di Fido
Pet si muove solitario (Foto Pexels – amoreaquattrozampe.it)

Predisposizione alla caccia

Tra i problemi comportamentali del cane ex randagio, ci può essere la predisposizione a dare la caccia alle piccole prede.

Atteggiamento tipico di alcune razze canine, quali Levriero e Terrier. Il metodo sicuro per placare il suo comportamento è quello di usare una recinzione per tenere protetti e lontani i piccoli animali domestici che si hanno in casa.

Abbaiare molto

Durante le prime settimane di convivenza, nel cambio radicale della sua vita, si può notare che il cane abbaia troppo. Un atteggiamento che nasce dal bisogno di adattarsi alla casa.

Con l’aiuto di un esperto del comportamento, si può correggere questo suo atteggiamento, con tempo e pazienza.

Proteggere le proprie risorse

Nella sua nuova casa (nuova vita), Fido può avvertire il bisogno di competere con gli altri cani e voler proteggere tutto ciò che gli appartiene, dal cibo agli oggetti al suo territorio.

Con l’aiuto di un addestratore esperto, si può lavorare su questo problema comportamentale e risolverlo nel modo migliore.

Adottare un cane dalla strada: distruggere l’ambiente

Può capitare che un ex cane randagio ora adottato non abbia mai vissuto in un sereno ambiente domestico o in una casa.

Da qui, la reazione di un comportamento distruttivo, come sfogo dell’ansia, dovuta all’incapacità di comportarsi in modo adeguato e civile in una casa con l’umano.

In questo caso, fattori come esercizio fisico quotidiano e attività stimolanti condivise con il padrone sono fondamentali per curarlo.

Sentirsi in trappola

Episodi tipici di un cane randagio che viene adottato sono quelli di sentirsi come imprigionati nell’ambiente domestico.

Stare chiuso nella casa può condizionare in modo negativo il pet, il quale si sente limitato, ansioso, stressato, spinto a voler uscire dalla porta ogni volta che può.

Ci vorrà del tempo per abituare il peloso alla sua nuova casa.

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Adottare un cane dalla strada: abituarsi alle attenzioni umane

Altro problema comportamentale che si può affrontare con il cane è quello di non riuscire a sopportare l’idea di essere gestito e curato ogni giorno da una persona.

Abituare Fido alle cure igieniche, agli orari per i pasti e alle passeggiate insieme richiederà molta pazienza e comprensione.

Essere guidati al guinzaglio

L’ultimo problema del comportamento che può presentarsi nel peloso ex randagio riguarda proprio l’uso del guinzaglio e l’essere indirizzato nei movimenti fuori casa.

Un cane selvaggio e senza nessuno non è abituato a questo e lui potrebbe ribellarsi all’inizio, smettendo di camminare e grattarsi il collare, se non spaventarsi con il guinzaglio intorno.

Sarà bene trovare il guinzaglio da scegliere per il tuo cane, che non lo faccia sentire a disagio o impaurito e che non limiti la sua libertà. Con il tempo, Fido imparerà ad accettare la nuova vita.

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