Addestrare un cucciolo non è semplice ma esistono alcuni piccoli consigli che renderanno più agevole l’apprendimento da parte dei cani.
A qualsiasi specie vivente appartengano, i cuccioli nei primi mesi di vita sono alla costante scoperta di loro stessi e del mondo che li circonda. Ogni giorno devono imparare qualcosa di nuovo, che servirà loro per il resto della vita e ogni giorno si trovano di fronte a situazioni del tutto inaspettate. Il modo migliore per permettere ai cuccioli di imparare a gestire le nuove situazioni è quello di stimolare l’apprendimento, con parole e giochi, in modo da far sviluppare le capacità cognitive. Addestrare un cucciolo può essere un’operazione piuttosto difficile, ma alcuni consigli si riveleranno sicuramente utili per facilitare l’apprendimento del quattro zampe.
Consigli utili per l’addestramento del cucciolo: come facilitare l’apprendimento del cane
Come dimostrano numerosi studi scientifici, i quattro zampe domestici hanno un’incredibile capacità nell’apprendere e nel comprendere le parole degli esseri umani, rispondendo a determinati stimoli verbali.
Nuovi studi condotti dai ricercatori hanno testato le capacità cognitive di cani e gatti, analizzando quale delle due specie sia in grado di rispondere meglio ai gesti della comunicazione umana.
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Come dimostrato dagli etologi, i cani comprendono la lingua degli esseri umani. I ricercatori hanno cercato di comprendere quali fossero le parole o le frasi in grado di generare una risposta emotiva da parte dei cani. I risultati derivati dallo studio hanno permesse di appurare come i quattro zampe non solo siano in grado di capire il significato delle parole, ma anche di associarle a emozioni e azioni. Ed è proprio su questa consapevolezza che è necessario improntare l’addestramento. La primissima operazione da compiere è l’insegnamento del nome al cane. Fondamentale è infatti insegnare a un cucciolo a rispondere al suo nome, ma anche insegnargli a tornare indietro quando viene chiamato.
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Premiare i cuccioli ogni volta che tornano indietro con coccole e dolcetti, concetto base del rinforzo positivo, permetterà ai piccoli di associare l’azione di obbedienza a qualcosa di gradito e vantaggioso. Il rinforzo positivo aiuta a sviluppare il cervello dei cani, che risponderanno al loro nome e al richiamo tornando felici dai loro umani pronti a ricevere coccole e gustosi premi. Dopo avergli insegnato il nome, al cucciolo deve essere insegnato a tornare indietro quando viene chiamato.
I rimproveri per la mancata risposta a una richiesta dovranno essere solo verbali. Il tono di voce dovrà essere fermo e deciso ma mai spaventoso o violento. Quando si rimprovera un cane bisogna tenere conto del fatto che le parole che gli vengono rivolte potranno far scaturire in lui una determinata reazione emotiva.
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Quello che prova un cucciolo quando viene rimproverato dipende dunque dal modo con cui i suoi umani si pongono nei suoi confronti. Le punizioni non hanno alcun effetto, anzi tendono a incrinare il rapporto di fiducia del cane nei confronti delle persone. Quando si strilla un quattro zampe occorre sempre ricordare come per gli animali la comunicazione non verbale è ancora più importante di quella verbale; per questo motivo, bisogna porre estrema attenzione al tono della voce, alle espressioni e alla postura.
Addestratori ed etologi hanno dimostrato attraverso lo studio del comportamento dei cani come le capacità cognitive di questi ultimi permettano loro di comprendere meglio un addestramento basato sulla ricompensa. Attraverso il rinforzo positivo il cane riesce a imparare, mentre ciò non accade con la punizione e i metodi avversativi che hanno solo un effetto negativo. Quando un cane viene rimproverato, bisogna quindi mettere in chiaro quale è l’azione sbagliata che ha compiuto, ricorrendo però a un approccio cognitivo relazionale basato sul rispetto e sulla conoscenza reciproca.
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Un recente studio condotto da alcuni ricercatori ha dimostrato poi come i cani tendano a imitare in maniera più o meno evidente gli umani in base al grado di fiducia che nutrono nei confronti di questi ultimi. Il modo con cui i cani interagiscono tra loro e comunicano si basa sull‘apprendimento sociale, ovvero sull’osservazione dei loro simili e dei loro famigliari umani. La socializzazione deve essere alla base dell’addestramento. (di Elisabetta Guglielmi)