Uno dei suoi momenti preferiti nell’arco di una giornata: ma cosa pensa un cane durante la passeggiata? Cosa c’è nella sua mente.
Spesso quello che pensano i nostri amici a quattro zampe resta un mistero, ma possiamo capire da alcuni dettagli cosa c’è nella loro mente (se sapremo interpretarli bene): ecco dunque cosa pensa un cane durante la passeggiata e perché questo momento è così piacevole per lui nel corso della giornata. Ecco una serie di utili indicazioni anche per i padroni, che potranno rendere questo momento insieme ancora più piacevole.
I nostri amici a quattro zampe sono solitamente molto attratti dall’ambiente che li circonda non solo quello interno alla casa dove vivono ma soprattutto il mondo all’esterno, che rappresenta per loro una continua fonte di curiosità. infatti è proprio grazie agli stimoli che riceve sia sonori sia visivi sia a volte olfattivi che Fido è spinto sempre dalla voglia di varcare l’uscio della porta.
In pratica il cane non fa altro che ‘assecondare’ la sua insaziabile sete di scoperta, nell’intento di soddisfare i suoi bisogni fisiologici ma soprattutto la sua innata curiosità. Quando lo porteremo fuori infatti sarà facile capire quanto l’animale riesca a immergersi completamente nella natura, che rappresenta in fondo il suo habitat originario e naturale, e nel quale si sente perfettamente a suo agio.
Sicuramente per noi uscire fuori casa è un’occasione per prendere una boccata d’aria ma anche per soffermarci a pensare a qualcosa che, durante le faccende domestiche, siamo costretti a ‘rimandare’; per il nostro amico a quattro zampe invece quella è la sua (unica) occasione per poter ri-entrare in contatto con la natura, ricca di stimoli a cui probabilmente noi non facciamo neppure caso.
Sembra infatti che il cane non si perda un particolare e sia attratto da ogni piccolo elemento naturale: dagli insetti ai fiori alla luce del sole agli stimoli uditivi ma soprattutto olfattivi. Non è un mistero che l’olfatto del cane sia il senso maggiormente sviluppato ed è proprio grazie a quello che riuscirà a carpire tutte le informazioni possibili su un determinato elemento, molto più di quanto riuscirebbe a fare il suo padrone.
Ovviamente non potremmo averne la certezza, ma sicuramente il momento dell’uscita è per Fido l’occasione per incamerare informazioni sulla natura e sugli altri animali che sono stati lì, non solo dei suoi simili.
Se vuoi saperne di più, leggi un nostro approfondimento sul tema >>> Cosa può succedere se non faccio mai uscire il mio cane di casa? Non credevo potesse accadere davvero
Dal suo ‘tartufo’ (così viene comunemente ribattezzato il naso del cane) le informazioni recepite passano direttamente al cervello: sicuramente capirà dalle tracce lasciate chi è ‘passato’ da lì, sia esso umano o animale, ma è dai suoi gesti che possiamo intuire quello che accade nel suo cervello. Infatti le due sfere cerebrali, quella emotiva e quella cognitiva, si attivano.
Così come accede per noi umani, il cane è spinto ad alzare l’una o l’altra zampa a seconda della reazione che gli viene sollecitata dai fattori esterni: se il lato sinistro risponde a eventi-situazioni che già conosce, è quello destro che si ‘accende’ quando viene colpito da qualcosa di nuovo. Se il primo lato (sinistro) dunque è la sua parte razionale, quello destro si lascia travolgere dalle emozioni e dalla emotività.
Questo processo è noto come ‘lateralizzazione’ del cervello; il senso dell’olfatto canino invece funziona diversamente: non è accertato dunque che i cani usino una narice piuttosto che l’altra a seconda degli stimoli, poiché per ora vi sono solo supposizioni a riguardo. La narice destra pare rispondere agli stimoli nuovi ed eccitanti, mentre quella sinistra agli odori già noti e familiari ma, se con le zampe possiamo affermarlo con certezza in base a quella che alzerà, per la narice non possiamo fare lo stesso.
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