Tar annulla ordinanza: cittadini possono sfamare i randagi

Foto dell'autore

By lotta75

News

randagismo
Randagio

Tar annulla il divieto di sfamare i randagi

Non si sa il perchรฉ ma molti sindaci ci provano ad introdurre divieti che mirano a limitare la libertร  dei cittadini a prendersi cura dei randagi.

Cosรฌ รจ stato per il Sindaco del Comune di Panni, in provincia di Foggia e che nel 2013 aveva vietato ai cittadini con un’ordinanza di dare da mangiare ai cani randagi, presenti sul territorio.

Un’ordinanza illegale che venne impugnata nel lontano 2013 da due organizzazioni animaliste, Oipa (Organizzazione Internazionale Protezione Animali) e l’associazione Earth.

A distanza di ben lunghi 5 anni, il Tar ha accolto l’istanza delle associazioni, annullando di fatto il divieto, sottolineando nella sentenza che “non sussistono problemi di natura igienico-sanitaria o pericoli per la pubblica incolumitร ”.

“Questa vittoria rappresenta un precedente molto importante perchรฉ purtroppo ciclicamente alcuni Comuni emanano ordinanze di questo genere, non rispettando la tutela degli animali che, di fatto, sono di proprietร  del Comune stesso”. Ha dichiarato Claudia Taccani, responsabile Sportello Legale Oipa.

La Taccani ha poi ricordato che “ordinanze come questa sono facilmente impugnabili perchรฉ non sono mai motivate da problemi reali, ma dall’intolleranza verso gli animali randagi”.

Infatti, recentemente, il Comune di Carinaro, in provincia di Caserta ha introdotto un divieto simile.

Leggi anche–>Comune introduce divieto alimentare cani randagi: รจ indignazione

Sul tema รจ intervenuta Lndc che ha annunciato battaglia. In base a quanto stabilito dal Tar della Puglia, creando un precedente, anche il Comune di Carinaro sarร  sicuramente obbligato ad annullare l’ordinanza.

Randagismo e istituzioni

Molte amministrazioni locali, anzichรฉ affrontare il problema del randagismo, con campagne di sterilizzazione, microchip e sostenendo i canili locali o i rifugi, preferiscono rimediare, imponendo divieti che violano in realtร  le norme in vigore. I randagi sono di proprietร  del Comune che se ne deve fare carico.

Si tratta quindi di ordinanze che sono incoerenti con le stesse responsabilitร  comunali.

“Ricordiamo ancora una volta che la soluzione non รจ rappresentata da provvedimenti repressivi, quanto da accorte politiche di gestione del randagismo che partono dalla sterilizzazione di cani vaganti e padronali, fino alla sensibilizzazione della cittadinanza circa una corretta convivenza uomo-animale”. Ha concluso la rappresentante Oipa.

Purtroppo, a ridosso della stagione estiva, con l’aumento degli abbandoni, questi divieti non fanno altro che alimentare l’irresponsabilitร  dei cittadini. Le istituzioni dovrebbero dare l’esempio, cominciando a prendersi carico dei propri doveri nei riguardi degli animali vaganti presenti sul territorio di competenza.

 

C.D.

Gestione cookie