Troppi animali usati per rituali
“Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio”. Dai rituali wudù, ai riti satanici, passando per il solstizio d’estate alla notte di Halloween, gli animali vengono utilizzati per i riti. Che sia per allontanare un “malocchio”, per un incantesimo o per una pozione magica, ancora oggi, c’è chi crede ed è disposto a spendere molti soldi in “fattucchieri”.
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Ancora oggi, c’è chi ricorre a queste arti esoteriche. Si tratta di una pratica che tocca in modo indistinto le culture occidentali che le altra culture più tribali. Tradizioni legate a superstizioni.
Sacrificio animali in rituali di magia
Da diversi anni, l’Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente (Aidaa) è attenta a questo fenomeno e monitora vicende relative al sacrificio degli animali.
Dalle galline uccise per rituali wudù ai gatti neri per i rituali satanici, Aidaa ricorda che in Italia, oltre 5.000 dei 50.000 maghi e ciarlatani usano animali.
“Predicono il futuro raccontando di leggere nelle viscere delle galline, o di verificare se saremo siamo stati fatti cornuti. Troveremo il nuovo amore guardando in faccia un cane, o che tolgono in malocchio facendo orinare i cani nei quattro angoli della casa”. Scrive l’associazione animalista, mettendo in guardia.
Quello che denuncia l’associazione è che queste persone che si spacciano per maghi pubblicizzano le loro attività alla luce del giorno.
Animali usati per rituali
In base alle stime, circa 40mila animali all’anno vengono sacrificati per questi fini esoterici.
Gli animali vengono usati anche vivi mentre specie come rane, polli e topi, vengono uccisi per preparare delle pozioni in base alle richieste dei clienti.
Perlopiù si tratta di richieste ridicole su corna ipotetiche del partner o per vincere molti soldi.
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